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-guardati, sei così diversa da prima- Josephine le prende il viso tra le mani, guardandola ancora incredula.

-devo prenderlo come un complimento o...?- ridacchia lei,la donna annuisce sorridente e comincia ad assomigliare sempre di più a Sarah.

Sono identiche: stessi occhi, stessa forma del viso, stesse espressioni e stesso sorriso. Forse l'unica differenza sono le piccole fossette ai lati delle guance, sua madre ne ha solo una sulla guancia sinistra.

-mi piace tanto il colore, è molto trendy- le accarezza i capelli mentre Sarah sposta il suo sguardo verso di me, guardandomi come per dire "è davvero mia madre?! Non ci credo!",strappandomi un sorrisetto divertito.

-quell'arpia non me la racconta giusta- mormora Shady senza farsi sentire da Sarah, attirando l'attenzione di noi altri quattro.

-è venuta a scusarsi, che male c'è?- interviene Greta asciugandosi una lacrima dovuta alla commovente scena di riappacificazione di prima.

-vi siete dimenticati della storia che vi ha raccontato mesi fa? Il suo discorso non quadra con quello che ci ha detto la scorsa volta-

-Shady, la gente cambia idea- sbotta Sebastian, la riccia sbuffa passandosi una mano tra i folti capelli scuri.

-e allora perché non abbiamo ricevuto la notizia della morte del padre di Sarah?-

-perché non annunciano al tg la morte di un comune imprenditore-

-è vero, ma si dia il caso che suo padre non fosse un imprenditore come gli altri. È il capo fondatore della Morgan Industries-

-la più grande fabbrica di giocattoli italiana? Sul serio?- Mike rimane scioccato, come tutti noi del resto.

-secondo voi perché ogni volta che si parla di giocattoli d'infanzia lei dice di aver avuto ogni singolo oggetto? Thom, nemmeno tu lo sapevi?- Shady mi guarda e io scuoto il capo, non le ho mai veramente chiesto di raccontarmi tutta la storia della sua famiglia per filo e per segno.

-quindi è qui per qualcosa- ragiono sforzandomi di pensare a quale possa essere il possibile obbiettivo della donna dai lunghi capelli castani.

-dobbiamo avvertire Sarah- Mike fa per partire verso di lei ma prontamente sia io che la riccia lo blocchiamo.

-cosi scapperebbe via e dovremmo rincorrerla ancora una volta, stai calmo. Dobbiamo sbrigarcela noi-

-ma non possiamo lasciarla sola in balia della vendetta di sua madre!- esclama sussurrando Michele, ricevendo uno "zitto, stai zitto" da Greta e Sebastian.

-se ti diciamo che ci penseremo noi vuol dire che non la lasceremo, no?- lo rimprovero con tanto di schiaffo sulla spalla,facendo ridere Greta.

-Thomas!- Sarah mi chiama ad alta voce e subito tutti noi ci voltiamo di scatto pensando che possa effettivamente essere in pericolo.

Invece è lì in piedi accanto alla madre che mi chiama sorridendo allegra come non mai.
Anche se il suo sorriso non mi sembra per niente convincente.

-Thom, vieni dai, mia madre vuole conoscerti- mi invita avvicinandosi a me tendendomi la mano per andare assieme a lei.
Gliela stringo facendo finta di niente mentre sua madre si avvicina a noi, sempre con po' stesso sorriso di prima.
Sembra che abbia fatto una paralisi facciale.

-e così tu saresti il fidanzato di Sarah,ma? Piacere di conoscerti, Thomas, io sono Josephine- mi stringe la mano libera con fare tanto euforico da sembrare finto, attendendo la mia risposta.

-il piacere è mio, signora Morgan- all'usare il nome del coniuge, o ex coniuge, non dice nulla. Continua a sorridere con quel fare sinistramente dolce.

-beh, avrete sicuramente modo di conoscervi meglio in questi giorni,in quale albergo alloggerai?-

-Sweety, ce n'è solo uno qui nei paraggi, è in piazza accanto al barbiere- la donna continua a lanciarmi occhiate strane che cerco di decifrare ma, come ho già detto, io di emozioni non ci capisco proprio niente.

-bene, allora a domani- Sarah la stringe forte mollando la mia mano, la madre le bacia la guancia e ci augura la buonanotte,lasciando il casale sulla sua macchina lussuosa.

Sarah rimane ferma a guardarla mentre si allontana, sembra quasi che abbia paura di perderla di nuovo.

-Sarah... Tutto okay?- mi avvicino un po', lei si gira di scatto con un'espressione arrabbiata.

-quella donna mi nasconde qualcosa- rimaniamo tutti increduli, soprattutto io.

-oh andiamo, non pensavate mica che avrei creduto alle bugie di mia madre?! Sono buona, non cogliona- sbotta entrando in casa come una furia, tutti noi la seguiamo.

-ovviamente mio padre non è morto, ha ragione Shady-

-come hai fatto a sentirci?- chiede la riccia, Sarah sbuffa salendo le scale ed entrando in camera, piazzandosi davanti al pc.

-ho un buon udito, al contrario di mia madre. So per certo che mio padre non è morto perché lo seguo con un chip sul computer. Se fosse davvero morto, allora l'inferno assomiglierebbe alle Bahamas- apre un'applicazione strana e subito l'identikit di suo padre con tanto di sui video mentre beve cocktail esotici con delle ragazze molto più giovani di lui.

-gli hai piantato una telecamera in pancia?!- esclama disgustato Michele, Sarah scoppia a ridere divertita.

-no, ho solo hackerato il sistema di telecamere dell'hotel in cui si trova- lo spiega come se fosse la cosa più ovvia al mondo, lasciandoci basiti ancora una volta.

-quindi? Che farai adesso?- le chiedo accarezzandole la spalla, si gira verso di noi con un sorrisetto furbo stampato sulle labbra.

-ho un piano, e mi servirà ognuno di voi-

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