Capitolo 6

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È buffo. Ti impegni tanto, fai tutto quello che puoi per scappare da questo pianeta. E quando finalmente il tuo sogno si avvera, trovi un motivo per restare.

(Gattaca,la porta dell'universo)



*** *** ***



          "Ok. Che cos'era quello?" La mano di Jungkook si strinse sulla spalla di Yoongi per fronteggiarlo, scuotendolo come a volergli cavare fuori la risposta di forza.

"Quello cosa?"

"Eh no, questa volta parli! E non pensare di cavartela girandoti dall'altra parte e trattandomi come un bambino incapace di capire."

Yoongi era quasi intenerito dal modo in cui le guance e la punta delle orecchie di Jungkook si stavano arrossando sempre più, nello sforzo di trattenere la rabbia, ma non così impietosito da impedirsi di scrollare le spalle con sufficienza. Doveva dargliene atto però, ormai non aveva senso nascondere l'esito di quanto, in effetti, inizialmente era stato macchinato proprio dal ragazzino. Sempre se si poteva parlare già di esito -cosa di cui non era assolutamente convinto- ma non voleva neanche farne una questione di stato, principalmente perché lui stesso non sapeva di cosa si trattasse e a cosa avrebbe portato.

"Va bene Kook, avrai delle risposte. Ma non aspettarti chissà che" ed era ormai sul punto di parlare quando venne interrotto da un tornado pronto a porre fine alla sua esistenza. Eppure era stato avvisato, come aveva fatto a dimenticarsene? Quindi ora, alla faccia della sua solita indifferenza, non poteva evitare di sentirsi vagamente sopraffatto e di indietreggiare lievemente.

"Min. Yoongi."

Erano molto rari i momenti in cui Jin andava fuori di testa. Era il genere di persona con la straordinaria capacità di risolvere qualsiasi problema tramite il dialogo, nonché la costruttiva pazienza di chi è pronto anche a scendere a compromessi con coloro per cui valeva la pena. A differenza di Namjoon, che inizialmente si era presentato a Yoongi quasi come un suo elemento accessorio, Jin era riuscito a intaccare la barriera di freddezza che aveva attorno sin dalla prima volta, quando tra gli scatoloni gli aveva tenute aperte le porte dell'ascensore all'epoca funzionante. Da lì in poi, tra primi incontri alla cassetta della posta e socialmente doverose chiacchiere da corridoio, Yoongi si trovò a dividere molto del suo tempo fuori dal lavoro con lui; tutto di guadagnato! Specialmente ai tempi in cui l'amico (perché questo era diventato) lo usava come 'cavia' culinaria. Sì, all'epoca Yoongi invidiava leggermente (a voler usare un eufemismo) la possibilità di Namjoon di mangiare sempre i pasti preparati dal fidanzato. Per sua fortuna, in seguito scoprì come un'altra caratteristica tipica di Jin era il suo istinto da mamma chioccia, che lo portava a riservargli sempre una porzione in più. Per qualsiasi cosa Yoongi sapeva di poter contare su di lui, se mai avesse voluto accettare l'idea di confidarsi o di ricevere aiuti esterni, se non in casi estremi. Tuttavia, anche Jin era consapevole della tacita importanza della sua presenza nella vita del suo vicino di casa e in qualità di amico (per di più numero da chiamare in caso di emergenze) pretendeva di essere ripagato. Alla luce dei fatti accaduti quella notte, Yoongi doveva solo ringraziare il fatto di essere protetto dal bancone, con la preannunciata sfuriata che si stava svolgendo, incredibilmente, senza destare troppo clamore. Era assurdo il potere che aveva su di lui e si trovò ad alzare le braccia in segno di resa.

"Te ne avrei parlato, davvero, ma ero stanco e non mi sembrava appropriato", in cuor suo Yoongi sapeva di starsi arrampicando sugli specchi, ma questa volta venne interrotto bruscamente prima di poter chiarire oltre.

Rebus ~Yoonseok~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora