Capitolo 8

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Se noi oltre l'illusione, non abbiamo altra realtà, è bene che anche lei diffidi della realtà sua, di questa che lei oggi respira e tocca in sé, perché - come dice quella di ieri- è destinata a scoprirlesi illusione domani.

(L. Pirandello - Sei personaggi in cerca d'autore)


*** *** ***


Il suo cuore era un incessante rullo di tamburi, temibile in tutta la sua costante forza. Era sicuro di stare correndo, ma era altrettanto consapevole delle sue gambe saldamente ancorate a un terreno inconsistente. Si sentiva al di fuori di sé, spettatore non partecipante di un indescrivibile turbinio incolore. Immagini sfocate gli si presentarono di fronte, scoprendo delle scale e la viva sicurezza che quel terzo scalino avrebbe scricchiolato se calpestato al centro. Delle risate riempirono l'aria circostante, le sue, ma molto diverse: risate da bambino, libere di gridolini e concitato scalpiccio. Improvvisamente si trasformarono in urla e il terreno su cui poggiava divenne solidissimo e reale, lo scricchiolio ormai consumatosi alle sue spalle ora che le scale erano dietro di lui, non più tali bensì una grezza spianata nel vuoto. La sua gola grattava, tesa e dolorante come dopo un lungo sforzo e nuovamente le urla si persero nell'irrealtà dell'ambiente, questa volta urla straziate di donna. La gola continuava a bruciare mentre delle scosse polverizzarono il suolo, facendolo cadere. Le sue gambe ebbero uno scatto involontario che mise in allerta tutti i suoi sensi e gli fece spalancare gli occhi incontrando il volto titubante di Hoseok.
"Ehi, tranquillo", gli disse con voce ancora raspante dal sonno, accarezzandogli delicatamente i capelli e scostandogli la frangia madida di sudore, "era solo un brutto sogno."
Yoongi rilasciò un enorme sospiro e con esso si allontanò anche la stropicciata confusione nella sua testa. Non avrebbe descritto quello che aveva visto come un incubo, quanto piuttosto un guazzabuglio di elementi collegati da non si sa quale filo invisibile, colmo di ossimorici slanci nel surreale. Si sollevò con una certa difficoltà e raggiunse la bottiglia d'acqua dimenticata sul comodino per lenire l'irritazione. Inghiottì i sorsi pesanti lanciando uno sguardo accigliato a Hoseok che, rivolto verso di lui, sussurrò "vuoi parlarne? Sembri ancora piuttosto scosso."
Poggiò la bottiglia sospirando per l'ennesima volta, con tutte le intenzioni di abbandonarsi all'oppressione del sonno, possibilmente senza dover dare spiegazioni -lui stesso non avrebbe saputo decifrare ciò che provava, se non un generalizzato stato d'ansia. Tornò a coricarsi usando direttamente il petto di Hoseok come cuscino, alla spasmodica ricerca di tepore da assorbire nel suo fisico infreddolito. Piombò velocemente nel benessere, accompagnato dai gradevoli tocchi sulla sua nuca, esitanti eppure sufficienti a riportarlo a uno stato di placida distensione. La domanda ancora aleggiava nella stanza come una presenza troppo scomoda per Yoongi, che la scacciò strofinando il viso contro lo sterno solido sotto di lui. I sussulti che gli colpirono l'orecchio lo portarono a mugolare scontento, specialmente dopo le parole di Hoseok: "sembri un micetto." L'occhiataccia che gli riservò in risposta non era abbastanza per fulminare il ballerino seduta stante, ma era troppo stanco per imporsi su di lui con qualcosa di diverso dall'aggiunta di un grugnito. Non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma quei dannati grattini alla base del collo sembravano essere il suo punto debole -era meglio non farlo sapere troppo in giro, specialmente a quella kryptonite vivente. Stava per cedere finalmente a Morfeo, ma era evidente come Hoseok fosse più che deciso a strapparlo dalle sue grinfie.
"Posso farti una domanda?" chiese a Yoongi che, fanculo la gratitudine post-orgasmo, non avrebbe avuto alcun rimorso a strappargli le palle per tornare dal suo amante sonnacchioso. Eppure... cavoli se il loro era del buonissimo sesso! Ok, era ufficialmente diventato una troietta; la sua caparbia impassibilità buttata nel cesso per un paio di gambe da libidine e un culo marmoreo da sogno. E fanculo se stesso, quelle mani e quel sorriso capace di guarire il cancro! Con qualsiasi altra persona avrebbe risposto un sarcastico "un'altra, vorrai dire", invece stupì se stesso miagolando un "certo, dimmi pure." Era fottuto -non che non se ne fosse accorto.
"Come te la sei fatta? Questa cicatrice... sembra bella profonda." Continuò ad accarezzare con il pollice quel punto meraviglioso per poi stenderglisi di fianco stringendolo maggiormente a sé e depositando un bacio a bocca aperta proprio su quella strisciata biancastra.
"Un incidente, quando ero piccolo. Non ne so molto e all'epoca non mi spiegarono granché -non che veramente mi importasse. So solo che rimasi in coma per un bel po' e che sono fortunato ad esserne uscito unicamente con questo graffio." Hoseok inspirò come in procinto di parlare e la stretta si fece ancora più solida sulla sua vita. Yoongi lo interruppe, evitando così di venire stritolato ulteriormente, "mi sono ripreso da allora, sto bene e... ti scoccia se ne parliamo quando sarò in grado di ragionare? Ho sonno." Detto ciò, rilassando la presa del suo braccio Hoseok si limito a strofinare il naso sui suoi capelli e con un ultimo bacio diede la buonanotte a Yoongi, già incapace di sentirlo.

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