#8 in narrativa storica 30/11/17
Miss Georgiana Wellington e lady Rebecca Hampton sono due signorine londinesi di appena quattordici anni l'uno. Entrambe costrette a sopportare il peso di non poter essere ciò che vogliono consce di vivere in una soc...
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Catherine chiacchierava amorevolmente con un gruppo di dame e le proprie figlie, tutte quante adagiate su soffici cuscini posizionati intorno all'immancabile tavolino basso presente in ogni rispettabile salotto britannico. Le voci gaie risuonavano per la graziosa stanza, riempiendola di vivacità; vi era chi si intratteneva con gli scacchi e chi spettegolava vicino il camino ardente.
La sala, luminosa e arieggiata, possedeva un'elegante tappezzeria a strisce verticali che si alternavano nei colori bianco e baige e terminavano con una bordatura panna. Le numerose finestre a tre ante riempivano la parete parallela a quella da cui si accedeva alla stanza, permettendo così agli ospiti di godere del meraviglioso paesaggio boscoso che si ergeva fuori da quelle mura. Il salotto era ricco di mobilia color mogano, di numerose vetrine che mettevano in mostra porcellane e servizi d'argento, e di sedie dai piedi intarsiati imbottite con cuscini di piume d'oca.
Tutto in quella stanza esprimeva buon gusto e ricchezza e Rebecca non badava a nulla di tutto ciò. Neanche l'odore di biscotti al miele appena sfornati o la crostata alle noci riusciva a invogliarla nello stare presente a sé stessa.
Non si degnava nemmeno di provare a capire qualche invitato, ma in fin dei conti osservare le persone e gli oggetti non le si addiceva, lei dava molto peso alle sensazioni, a quell'infondata antipatia o simpatia che le si smuoveva dentro al petto ogni volta che faceva la conoscenza di qualcuno. Nonostante sua madre fosse così a suo agio, il nervoso per l'imposto isolamento della figlia era ben visibile; tentava in ogni modo di introdurre la ragazza nelle più varie conversazioni, ma con scarso risultato. Ben presto si unirono alle chiacchiere giovani lord presenti e anche qualche vedovo in cerca di una seconda o terza moglie.
"Lady Hampton i vostri capelli sono davvero bellissimi, fate bene a tenerli così acconciati o finireste per essere al centro dell'attenzione"
Affermò Nathalie Winterfel, rampolla di una nobile casa di duca; le sorelle Brienne e Sophie le fecero da spalla, ridendo alla chiara allusione di quanto Rebecca fosse misantropa.
Il ragazzo interpellato sussultò non appena la bellissima fanciulla dalla chioma bionda gli rivolse la parola. White era un ragazzo semplice dall'aspetto non particolarmente curato e lo sguardo dolce, i capelli leggermente più lunghi del dovuto erano di un castano tendente al nero e incorniciavano un viso fine dal naso sottile e gli occhi grandi dalla forma a mandorla.
"S-sì, trovo che i vostri capelli siano incredibilmente belli e lucenti."
Rispose inchiodando velocemente lo sguardo sulle parole scritte tra le pagine che teneva in mano. Richard White non aveva nulla da dire, non gli piaceva stare al centro dell'attenzione o parlare, ma al contrario di Rebecca, che avrebbe voluto urlare a tutti il fastidio che provava a stare segregata lì dentro, Richard non pensava minimamente a ciò che aveva intorno.
"Se la signora Robinson vorrà tenere un ballo dovrete invitare lady Hampton, trovo che formereste una splendida coppia!"
Ammiccò Nathalie,
"Cara, basta tormentarli! Lord Baeliah so che siete un ottimo pianista, volete deliziarci?"
Si intromise la signorina Meredith Robinson, figlia dei padroni di casa e di conseguenza portavoce dei genitori nel salotto, tentando di sviare il discorso. Lord Baeliah fece un inchino e perse tempo a pavoneggiarsi durante gli applausi di incoraggiamento, mentre i lunghi capelli scompigliati gli caddero sul volto suscitando ilarità tra i presenti. Il ragazzo lanciò occhiate fugaci a Rebecca che troppo nervosa non se ne rese conto.
Lawrence Baeliah prese posto davanti il pianoforte e, facendo scivolare le dita sui tasti, creò una melodia tanto irrequieta da accompagnare a pennello lo stato d'animo di Rebecca che, a suon di note gravi, si tolse in pochi gesti le forcine dai capelli, liberando la lunga e folta chioma ramata.
Gli occhi increduli dei presenti si splancarono in espressioni di pura indignazione e dura contrarietà; tale gesto metteva in secondo piano il candore di Rebecca e la metteva sullo stesso piano di una volgare meretrice.
Tutto si fermò e le porte della stanza si spalancarono mostrando nuovi arrivati; tra quei volti però uno spiccava per la tranquillità che mostrava, nessuna indignazione si intravedeva sul quel volto femminile che stava assistendo a un tale scandalo e Rebecca ne fu colpita.
Georgiana rimase piacevolmente sorpresa da ciò che le si presentò davanti: una fanciulla si era sciolta i capelli davanti l'intero salotto e, con sguardo fiero e il mento all'insù, non dava alcun segno di pentimento o imbarazzo.
Meredith, dopo aver sbattuto le palpebre diverse volte prima di reagire, si alzò velocemente per accogliere la famiglia Wellington.
"Cortesi signori perdonate la mia mancanza. Venite, accomodatevi davanti il camino, avrete fatto un lungo viaggio e il clima della nostra Londra non è per nulla ospitale nonostante sia primavera."
La signora Cordelia si spostò in avanti per dialogare con Meredith.
"State tranquilla signorina, vi ringrazio per l'invito e accetto la proposta di stare vicino il camino- si avvicinò ad esso liberando le mani dai guanti e le portò d'innanzi le fiamme scoppiettanti- "Vi presento mia figlia Georgiana".
Si voltò per indicare la ragazza ma, non appena superò di poco Meredith, una scossa percorse la schiena ossuta della donna.
"Buon Dio! Cosa sta facendo quella ragazza?"
"Signora Wellington è un tremendo malinteso, la signorina Ham-"
"Signorina? Avete il coraggio di chiamare signorina una tale donnaccia!" Urlò Cordelia che con passo svelto e viso cupo accorciava le distanze tra lei e Rebecca.
Catherine si frappose tra la donna e sua figlia, "Come osate dare simili appellativi a mia figlia?"
"Come oso, dite? Guardatela! Sciogliere i suoi capelli davanti giovani uomini per scatenare gli impulsi irrefrenabili del desiderio!"
Catherine si sentì morire, voleva difendere il suo stesso sangue, ma le parole di Cordelia l'avevano colpita dritta al centro del cuore, troppo stanco dalle innumerevoli volte che aveva dovuto battersi per l'onore di Rebecca. La signora Hampton restò in silenzio, mentre la pettegola Nathalie ridacchiava in sottofondo circondata da amiche e giovanotti aristocratici.
"Avete dei bellissimi capelli signorina, mi duole che i miei non siano all'altezza."
Quelle parole gelarono il sangue nelle vene della signora Wellington. Fulminea ruotò la testa e vide Giorgiana al centro della sala, il volto dolce era inondato dalla cascata di boccoli sciolti, boccoli belli e lucenti simbolo di vanità e di peccato.
*Spazio autrice*
È molto strano per noi pensare che per dei semplici capelli si potesse venire additate come "donnacce", eppure alle dame vittoriane non era permesso mostrare sciolta la loro folta e lunghissima chioma, questo perché i capelli erano considerati una parte del corpo molto erotica per il genere maschile. Solo le prostitute e le attrici si facevano ritrarre con i capelli sciolti e per le signorine di buona famiglia farsi vedere in tali condizioni era davvero uno scandalo.