"che cosa pazzesca!"
La voce dell'amica al telefono era estasiata, ma mai quanto la sua mentre le raccontava.
Inizialmente voleva tenerlo segreto ancora per un po'; ma un segreto non era tale se non lo poteva dire alla sua migliorissima amica!
E poi Ronny non poteva sciupare o rovinare quella cosa in alcun modo, solo per il fatto che era la sua migliore amica e che mai nella loro amicizia questo era successo.
"questo si chiama fidarsi" disse una volta la madre, che nutriva un grande affetto per l'amica di Lea.
"quindi lui è figo, giusto?"
Lea rise e si sdraiò sul suo letto, fissando le stelline adesive appiccicate al muro.
Suo padre le aveva messe perchè lei aveva paura del buio da piccola.
"così, se avrai paura, le guarderai e sarà come guardare le stelle per davvero" le aveva detto.
Il ricordo, da affettuoso, divenne sofferto nel momento stesso in cui lui uscì di casa per non tornare più.
Lea soffocò il pensiero e tornò a parlare con l'amica.
"oddio non saprei, ma è irrilevante, io sto con Corey."
Lo disse come se avesse avuto bisogno di ricordarselo.
"ah si, già."
Sharon sbuffò lievemente, ma poi ricominciò a parlare; probabilmente non voleva intraprendere quel discorso sapendo che Lea non sarebbe stata ingrado di reagire nel modo,secondo lei, più giusto : andare a casa sua e lasciarlo su due piedi.
"senza stare troppo a spiegare, lo lasci e basta" le aveva detto una volta, non molto tempo prima, quando il ragazzo aveva fatto arrabbiare così tanto Lea da farla piangrere dal nervoso.
"beh io non mi metterò in mezzo alla cosa, voglio proprio vedere cosa verrà fuori.Se poi ti andrà di parlarmene okay."
"credo niente."
La risposta di Lea era più esitante di quando avesse creduto; stava forse sperando che succedesse qualcosa?
La conversazione sviò su altro e così Lea non ci pensò più per un po'.
Ronny le parlò del nonno; del fatto che stesse bene nonostante non capisse quasi mai dove fosse e chi fosse.
La voce dell'amica era rassegnata ma tranquilla; Lea non sarebbe stata altrettanto sicura che se fosse successa una cosa così grave al nonno lei avrebbe reagito così bene, nonostante il nonno di Sharon fosse in quelle condizioni ormai da un paio d'anni.
La telefonota si concluse solo quando la mamma di Ronny, poco flessibile con gliorari, le disse di spegnere il telefono e andare a dormire.
"il capo ha dato i suoi comandi, siamo in guerra soldati!"
Lea rise,divertita.
"il mio sergente invece affronta la guerra con più filosofia; alle nove di sera si sdraia sul divano e guarda scrubs fino ad addormentarsi."
"vorrei che mia madre fosse più come la tua, Lea."
" cioè che lepiacesse Scrubs?"
Ronny scoppiò in una risata fragorosa, che però cercò di soffocare.
"sei una stupida."
"sempre bello ricevere complimenri."
Lea era scherzona,rilassata; le telefonate con l'amica la portavano sempre indietro nei ricordi della loro infanzia, quando le cose erano un po' più facili.
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Underground
Ficção GeralPROLOGO: Guardandosi allo specchio vide una cosa che non aveva mai visto, o forse mai notato, prima di quel momento. Tutto d'un tratto si sentì persa, come se quell'abisso fosse l'unica cosa su cui potesse contare. Lei era il suo m...