CAPITOLO 10

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Quando Sharon tornò a casa, dopo cena perchè Julia l'aveva trattenuta a cena con loro come sempre succedeva, Lea si rintanò nella sua camera.

Sdraiata sul suo letto desiderò ardentemente avere la patente(ma dopo essere stata bocciata all'esame di pratica l'anno prima non aveva più provato, stupidamente), prendere la macchina e andare a farsi un giro di qualche ora.

Quando il padre stava ancora con la madre e litigavano, lui usciva e faceva dei lunghi giri in macchina.

Quando tornava sembrava molto più rilassato, disponibile a dialogare con Julia.

Finchè non ritornò più.

Scosse la testa;tra tutti i britti pensieri quello era sicuramente  il peggiore, non voleva pensarci.

Avrebbe voluto guardare alle cose belle, ma non riusciva.

La sua mente le rigettava, come se non volesse consumarle o usarle come rimpiazzo per altri pensieri.

Lei doveva pensarci: a Corey, alla scuola, a sua madre e la sua migliore amica preoccupate per lei.

A te stessa.

Doveva trovare una soluzione, o ne avrebbe sofferto così tanto da non essere più ingrado di vivere quella vita.

Si girò nel letto,dando le spalle alla porta chiusa e rivolgendo lo sguardo verso la finestra; da li si vedeva il giardino leggermente rovinato dalle ruote della macchina di Corey .

Corey, la sua piùgrande delusione.

Siamo sempre al punto di partenza.

Si girò un altro paio di volte , come quando stai cercando di svegliarti da un brutto sogno, poi si alzò e si mise le scarpe.

Erano solo le nove di sera, sua madre non avrebbe dovuto fare tante storie se lei fosse uscita.

Si chiese dove potesse andare, e, come se fosse il suo cuore ad aver preso in mano la scelta, pensò a suo nonno.

Mentre scendeva le scale sperò di non andare li per svegliarlo o disturbarlo; ma poi pensò al nonno e si rese conto che questo non poteva essere possibile.

Era la sua nipotina: la sua Lea, e lei aveva bisogno che quella cosa rimanesse così per sempre.

Appena arrivò in salotto, dove solitamente trovava la mamma a quell'ora della sera, la vide accoccolata sul divano a guardare la sua serie tv preferita.

La registrava sempre, dato che la trasmettevano solo la mattina presto e lei non riusciva mai a guardarla.

Pareva esausata, e Lea era quasi sicura che si sarebbe addormentata sul divano quella sera.

"hai bisogno di qualcosa, tesoro?"

Per un attimo la ragazza esitò, non sapendo che dire.

Si sentì in colpa,come se le borse sotto gli occhi della madre fossero dipese unicamente da lei.

Non è così, c'è il lavoro e Mateo e io, io e ancora io...

Non seppe bene il perchè ma quella paura prese il sopravvento e disse una bugia.

"ronny mi ha scritto di aver dimenticato qui le chiavi di casa, ha bisogno che gliele riporti perchè è chiusa fuori ; vado e torno."

credici, ti prego, credici e fammi uscire.

"okay,ma torna presto."

Lea le diede un bacio rapido sulla guancia(bacio di Giuda) e poi uscì di casa.

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