CAPITOLO 9

13 2 0
                                    


A casa non  fece altre che impegnarsi per tenere la testa sui libri e non a zonzo.

Pensava alle gelide parole che aveva detto a Corey, al suo viso pallido che guardava oltre a lei.

Pensava all'amica che, per tutta la giornata , aveva avuto quell'apprensione per lei; non era solo per il fatto di Corey, lei lo sapeva bene.

Era per tutto quanto.

Sei una ragazza fantastica Lea, ti sei solo persa.

In metro non lo aveva neanche visto, appena era scesa alla banchina il treno che il ragazzo prendeva solitamente era appena partito con lui sopra.

Proprio il giorno in cui ne avrebbe avuto più bisogno, lei era arrivata tardi.

Arrivata tardi, come sempre.

I lunghi capelli mossi le ricadevano sulle spalle e spuntavano da tutte le parti, ma per una volta non parve curarsene.

Li guardava e li vedeva più rossi nel solito, come se volessero ricordarle chi fosse.

Era sera ormai, ed il pomeriggio era passato lento e straziante.

Davanti a lei uno sproposito di fogli scritti e il libro aperto con qualche sottolineatura qua e la.

Su due capitoli ne aveva studiato quasi uno, e per i suoi standard non era male quanto potesse sembrare.

Senza che lei se ne accorgesse sua madre bussò lievemente alla porta con in mano un bicchiere di tè freddo e qualche tramezzino al tonno.

Appoggiata allo stipite della porta guardava la figlia con la testa tra le mani e la scrivania in disordine dallo studio.

Sorrise, pensando che almeno aveva fatto quanto le aveva detto di fare: studiare.

Si avvicinò a lei,quasi dispiaciuta di disturbarla.

"non hai voluto cenare, così ti ho portato questi."

Gli occhi mielatidella ragazza si alzarono sui suoi e le rivolsero un sorriso timido.

Quegli occhi erano così simili ai suoi; anche lei a sua volta li aveva presi da sua madre, eppure quelli di Lea erano pieni di ombre scure al loro interno; ombre di un'adolescente in difficoltà con un solo genitorie a prendersi cura di lei.

Julia si appoggiò alla scrivania e le ricambiò un sorriso nonstante la ferisse vederela figlia respingere il suo aiuto in ogni momento.

Era l'età, anche lei era stata così con sua madre.

Lea guardava la mamma e la vedeva assorta, come se stesse facendo un piccolo viaggio nel suo pianeta dei pensieri.

Sapeva che non scendere a cena era stata una mossa stupida, che la madre aveva dei sospetti quando la vedeva così schiva, però non poteva davvero farcela; non quel giorno.

"grazie."disse, e la madre parve tornare coi piedi per terra.

Afferrò un tramezzino e lo morse, all'inizio per far piacere alla madre ma poi,dopo aver mandato giù il boccone, si rese conto di quanto fosse affatama.

Alla fine non aveva mangiato che qualche cucchiaiata di cereali quella mattina, dato che Corey le aveva fatto saltare il pranzo.

Corey.

Si chiese dove fosse, se stesse pensando a quello che le aveva detto lei quella mattina.

La madre la guardò,cercando qualcosa da dire, ma vedendo la figlia rincorrere i suoi pensieri con gli occhi fece un passo indietro.

UndergroundDove le storie prendono vita. Scoprilo ora