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La mattina seguente, Mackenzie si svegliò col profumo di pancakes che arrivava dalla cucina e dalla dolce voce di Rebecca che cantava Night Sky, la canzone che lei stessa e Ethan avevano scritto.

Stiracchiandosi e sbadigliando rumorosamente, si alzò dal letto poi prese le pillole che Rebecca le aveva deliberatamente lasciato sul lavandino del bagno ed infine con passi strascicanti, entrò in cucina e abbracciò da dietro la sua migliore amica che sobbalzò per lo spavento e fece cadere da un orecchio una cuffia.

«'Giorno Becca.» sussurrò con voce impastata Mackenzie, strofinando poi il suo naso contro alla spalla di Rebecca che ridacchiò dolcemente, «Buongiorno a te, tesoro mio. Come ti senti oggi?» chiese infine.

Mackenzie le morse delicatamente una spalla poi sbadigliò nuovamente, «Meglio».

Rebecca le mostrò un sorriso sforzato, una volta voltata verso di lei con un piatto pieno di pancakes poi le ordinò di mangiare mentre lei avvertiva Ethan che stava meglio, sotto alle proteste di Kenzie che le gridò di non dirgli nulla.

La ragazza, una volta che si fu chiusa in bagno, scoppiò a piangere, portandosi le mani nei capelli biondi, disperata. Sapeva che Mackenzie stava mentendo. Non stava meglio, fingeva di stare bene, come aveva sempre fatto dopo ogni sua crisi.

Cazzo, era disperata, non sapeva cosa fare. Per sei mesi l'aveva aiutata, consigliandole di disegnare tutto quello che le passava per la testa o di comporre canzoni insieme a lei per passare il tempo e scaricare la tensione. Però ora, tutto sembrava essere andato in frantumi e lei non sapeva come aiutare la sua migliore amica.

Ethan potrebbe persino ingigantire il problema se solo provasse a fare un passo falso verso di lei e a farla soffrire, anche per le cazzate più piccole. Mackenzie, si ritrovò a pensare Rebecca, era fin troppo debole in quel momento per venir ferita da lui, non poteva permettere che una cosa del genere succedesse. Doveva assolutamente parlare con suo fratello e farsi dire chiaramente quello che provava per la ragazza e che cosa aveva intenzione di fare con lei perché non poteva permettergli di farla soffrire ancora. Lei c'era stata quando Ethan l'aveva lasciata pochi mesi dopo il diciottesimo compleanno di Mackenzie – quattro anni fa – e aveva visto come quella cosa l'aveva distrutta profondamente. Lei c'era stata quando Celin aveva avuto un incidente ed era morta e aveva trovato – il giorno dopo – Mackenzie in una pozza di sangue dopo essersi spaccata le mani contro allo specchio che un tempo aveva avuto in camera sua e dopo aver distrutto ogni cosa che si era trovata tra i piedi. Lei aveva guardato impotente la sua migliore amica incominciare ad auto-distruggersi nello stesso momento in cui aveva iniziato a nascondere e a sopprimere ogni sua emozione negativa per cercare di farsi vedere sempre tranquilla e in qualche modo serena, anche quando dentro di sé non faceva altro che gridare, gridare per la disperazione.

E lei, sempre lei, si rese conto, non era riuscita ad aiutarla completamente. No, non c'era riuscita, ma non le avrebbe più permesso di farsi del male da sola. Dovevano trovare insieme una soluzione per quella situazione. Non poteva continuare ad auto distruggersi ogni volta che un'emozione negativa andava a farle visita. Non poteva, perché facendo così soffriva lei, ma faceva soffrire anche le persone che le volevano bene e tenevano a lei e alla sua saluta mentale e fisica.

«Becca, sei caduta nel cesso?! Sei sparita ormai da diversi minuti.» quando Rebecca sentì la risata compiaciuta di Mackenzie, abbozzò un sorriso, anche se nascondeva dell'amarezza. Rebecca conosceva fin troppo bene Mackenzie e proprio per quello sapeva che si stava comportando in quel determinato modo per tranquillizzarla.

La ragazza si sciacquò il viso. «Adesso esco.» gridò per farsi sentire da Mackenzie che dai passi pesanti, dettati dal fatto che usasse principalmente i talloni, capì si fosse allontanata da davanti la porta del bagno.

Rebecca emise un sospiro demoralizzato poi uscendo dal bagno, si ritrovò a pensare preoccupata a come Mackenzie avrebbe potuto reagire al fatto che all'interno del singolo di Ethan c'era anche la canzone registrata insieme a lei. Il bello è che volevamo semplicemente farle una sorpresa e non farla stare ancora più male, porca troia.

Hater [Youth Series ~ Book #10]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora