Capitolo 10 - Hangover

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“C-cos’è successo?” Chiesi, confusa.
Harry mi rivolse un sorriso smagliante e si sedette di fianco a me sul letto, offrendomi la tazza di caffè. Lo fiutai, chiedendomi se fosse il caso di berlo. Non volevo di certo stare male a casa sua!
“Dunque, vediamo… cosa ricordi?” Mi domandò.
“Non molto.” Risposi. “Niente?” Aggiunsi poi, bevendo il primo sorso di caffè e tirando un sospiro di sollievo: non mi faceva stare male.
“Okay, allora. Ci siamo incontrati al locale ieri sera. Stavi cercando di spaccarti una caviglia, o peggio, cadendo da quei cosi.” Cominciò a spiegarmi il ragazzo, indicando le mie scarpe con il tacco. “Poi hai cominciato a dirmi che ti girava la testa e ti ho portata a prendere una boccata d’aria.” Aggiunse.
“Dimmi che non sono stata male, ti prego.” Dissi.
“Posso sempre mentire e dirti che non è successo nulla.” Rise il ragazzo.
“Oh, no.” Mormorai. Avevo sicuramente fatto una figuraccia davanti a lui. Come avevo potuto bere così tanto? Non l’avevo mai fatto.
“Beh, sì, diciamo che non sei stata bene, mettiamola così. Allora ti ho portata qui, perché casa mia è più vicina al locale rispetto a casa tua.” Continuò il racconto.
Avevo quasi paura di sentire il resto.
“Come mi sono ritrovata così?” Chiesi, indicando la sua maglietta e i suoi boxer.
“Oh, quello.” Rispose. Aveva un’espressione a metà tra il divertito e il preoccupato. “Diciamo che ti ho lasciata sola in bagno per mezzo minuto e tu hai pensato che fosse una buona idea buttarti sotto la doccia con tutta la biancheria.” Aggiunse.
“Quindi non abbiamo fatto nulla?”
“No. Non avrei mai potuto approfittare di te in quelle condizioni. E poi sei praticamente svenuta appena ti ho portata a letto.” Rispose.
“Dio mio.” Commentai a bassa voce, prendendomi la testa tra le mani. “Mi dispiace, non volevo… rendermi così ridicola. E grazie per avermi aiutata.” Aggiunsi dopo qualche minuto.
“Non importa. Voglio solo che tu mi dica che va tutto bene. Ho chiamato Kate stamattina, perché volevo avvisarla che eri qui con me, e mi ha detto che le cose non vanno benissimo.” Mi disse, guardandomi negli occhi con apprensione.
“Non so cosa stavo cercando di fare.” Ammisi. Improvvisamente il mio piano di uscire, ubriacarmi e portarmi a letto un ragazzo qualunque non sembrava più tanto geniale. Non quando mi faceva svegliare nel letto di Harry.
“Vuoi parlarne?”
“No, tranquillo. Penso di averti già causato abbastanza problemi. E non voglio che Taylor lo scopra e si incazzi con te.” Risposi.
“Non c’è nessun rischio.” Disse il ragazzo con un sorrisetto. “Ci siamo lasciati.”
“Oh, mi dispiace.” Risposi, presa alla sprovvista.
“Non preoccuparti, non eravamo fatti per stare insieme. Mi sono un po’ allarmato quando ha cercato di comprare una casa di fianco alla mia dopo solo tre mesi e mi ha fatto delle scenate di gelosia assurde perché stavo chiacchierando con Louis al telefono mentre ero a fare shopping con lei.” Mi spiegò Harry. “Anzi, avrei voluto chiamarti per dirti che mi dispiace tanto per quello che è successo. Alla fine mi ha confessato di avere mentito sulla conversazione che avete avuto negli studi televisivi.” Aggiunse.
“Oh.” Dissi semplicemente. “Sai che non sono una persona così tremenda.”
“Lo so e mi dispiace di avere dubitato di te. Louis ed Eleanor sono stati quelli che mi hanno fatto capire che la relazione con Taylor… non era molto sana.”
“Mi dispiace.” Ripetei.
“Non importa.” Rispose. “Sophie, posso dirti una cosa?”
“Certo.”
“Kate mi ha raccontato quello che è successo e volevo solo dirti… questa non sei tu. Non cambiare per uno stronzo che non ha capito quanto sei speciale.” Disse. “O due.” Aggiunse poi con un sorriso triste.
“Adesso ho capito che quello che stavo facendo non è il modo giusto per affrontare la cosa.” Risposi. “Però non so cosa fare. Non so come superare questa cosa.” Ammisi.
“Non so se sono la persona giusta per farlo, ma vorrei aiutarti. Dimmi cosa posso fare per farti stare meglio.” Si offrì il ragazzo.
“Vorrei saperlo.” Risposi con mezzo sorriso. “Ho provato a concentrarmi sul lavoro, ma dopo quello che è successo…”
“Vieni a lavorare per noi.” Disse improvvisamente. “Da Gennaio partiamo per il tour e puoi venire con noi.” Aggiunse.
“Non ti darebbe fastidio?” Chiesi.
“Stai scherzando? So che sei bravissima a fare il tuo lavoro.”
“Anche dopo quello che ho fatto a Taylor?” Domandai.
“Lei non me l’ha detto, ma sospetto che se lo sia fatta da sola, sai? Ho visto le foto dei tuoi lavori sul tuo sito e poi ti ho vista lavorare al servizio fotografico di Cosmopolitan.” Rispose.
“Il lavoro mi aiuterebbe tanto a distrarmi.” Dissi dopo qualche minuto di silenzio.
“Allora vieni con noi. Adesso stiamo a Londra fino alla fine dell’anno e poi partiamo. Vieni a visitare il mondo con noi. Ci divertiremo tantissimo!” Esclamò Harry, mettendomi una mano sul braccio e sorridendomi. Mi ritrovai a pensare che mi era mancato guardare i suoi occhi illuminarsi e le fossette che gli comparivano sulle guance quando sorrideva.
“Okay.” Dissi alla fine. “Grazie.” Aggiunsi.
Harry non rispose e mi abbracciò stretta.
“Sai cosa potremmo fare, se te la senti?” Mi chiese il ragazzo dopo pochi minuti. Alzai lo sguardo su di lui e scossi la testa. “Andiamo a pattinare sul ghiaccio!” Esclamò Harry, sorridendomi come se fosse un bambino.
“Ma tu puoi ancora fare cose del genere?” Gli chiesi. “Voglio dire, non verrai assalito da fan e paparazzi appena metterai un piede sulla pista?” Aggiunsi.
“Ma figurati. Ci sarà talmente tanta gente che non mi riconoscerà nessuno.” Mi assicurò. “Ci stai?”
“Ma sì, dai. Perché no?” Risposi.
“Dove vuoi andare?”
“Non lo so, dove c’è la pista di pattinaggio quest’anno?”
“Ovunque. Canary Wharf, Hyde Park, al Museo di Storia Naturale, al London Eye, da entrambi i Westfield…” Cominciò ad elencare il ragazzo.
“Wow, okay. Uhm… Andiamo ad Hyde Park?” Domandai.
“Volentieri.”
“Però devo invitare una persona.” Dissi. “Devo dirlo anche a Kate per farmi perdonare per come mi sono comportata nell’ultima settimana e per averle detto di no quando mi ha chiesto di andarci ottocento volte da quando sono tornata.” Aggiunsi.
“Magari viene con Liam. Potrei dirlo anche a Louis ed Eleanor.” Rispose Harry, assumendo un’espressione pensierosa. “E potremmo invitare anche Zayn e Perrie.” Aggiunse.
“E l’altro ragazzo, quello biondo? Niall, giusto?”
“Sì. Ma a lui non piacciono queste cose. Se dovessimo uscire a cena sarebbe il primo a dire di sì. Io lo invito, ma dubito che verrà.” Rispose.
“Okay, però preparati all’assalto delle fan. Sono sicura che se siete tutti in gruppo vi riconosceranno.” Dissi.
“Correremo questo rischio.” Mi rispose e rise.
 
Alla fine ci raggiunsero solo Liam e Kate. Louis ed Eleanor erano a Doncaster, nella città natale del ragazzo per una visita veloce ai genitori di lui, mentre Perrie e Zayn avevano preferito passare il pomeriggio a coccolarsi sul divano mentre guardavano un film romantico. E Niall, come aveva predetto Harry, aveva risposto che avrebbe preferito rimanere a casa piuttosto che spezzarsi l’osso del collo sul ghiaccio.
“Oh, beh. Ci divertiremo comunque.” Disse Harry dopo aver comprato i biglietti per entrare alla pista di pattinaggio. Aveva insistito per pagare anche il mio, mentre Liam aveva provveduto per quello di Kate, che era completamente persa per quel ragazzo. La conoscevo bene e sapevo che il sorrisetto che aveva costantemente sulle labbra quando era con Liam (o anche semplicemente quando parlava del ragazzo) voleva dire che era cotta.
“Sì, ma mi dovete aiutare a convincere Sophie a non passare tutto il tempo attaccata alle transenne.” Disse la mia amica.
“Non hai mai pattinato in mezzo?” Mi chiese Harry con aria sorpresa.
“No, non ho mai avuto voglia di rompermi qualcosa.” Risposi dopo aver indossato i pattini. Mi chiedevo perché avessi accettato di fare una cosa del genere, soprattutto il giorno dopo essermi ubriacata come una cretina. Le risposte erano due ed erano semplici: la prima era perché non potevo dire di no ad Harry, se me lo chiedeva con quel sorriso. E la seconda era perché sapevo che Kate non mi avrebbe mai perdonata se non fossi andata con lei a pattinare entro la fine del periodo delle feste.
“Dai, vieni!” Esclamò Harry quando entrammo sulla pista. Come al solito mi stavo tenendo ben salda alla transenna e non avevo intenzione di staccarmi.
“No.” Risposi. “Sto bene qui, grazie tante.” Aggiunsi. Kate mi superò, pattinando verso il centro della pista come se non avesse fatto altro da quando era nata. Liam la seguì e cominciarono a pattinare mano nella mano come due perfetti fidanzatini. Sospirai. Odiavo doverlo ammettere, ma ero un po’ invidiosa. Erano bellissimi insieme.
“Guarda.” Mi disse Harry improvvisamente, affiancandomi e indicandomi un punto della pista con il dito.
“Cosa?” Chiesi.
“Quella bambina.” Rispose il ragazzo. Concentrai lo sguardo su una bimbetta di al massimo sei anni che stava volteggiando sul ghiaccio leggiadra e felice.
“E…?” Chiesi.
“Hai davvero intenzione di rimanere qui attaccata mentre una bambina così piccola fa certe cose?” Mi domandò con un sorriso. Aveva un berretto di lana e la sciarpa pesante, eppure aveva le guance arrossate per il freddo.
“Ho capito, ma se cado?” Chiesi guardando alternatamente i pattini e il ghiaccio. Aveva l’aria di non essere piacevole fare una caduta da quei cosi.
“Sophie, guardami.” Disse Harry, alzandomi il mento con due dita e puntando i suoi occhi nei miei. “Non permetterò che succeda. Ti fidi di me?” Mi chiese.
Bella domanda. Mi fidavo di lui?
“Sì.” Risposi anche se non ero sicura di farlo. Erano passati anni da quando mi aveva tradita e poi stavamo parlando di pattinare sul ghiaccio, non di riprovarci. Mi sembrava piuttosto chiaro che eravamo tornati semplicemente amici.
“Allora prendi le mie mani e lasciati guidare.” Mi disse. Seguii le istruzioni e, lentamente, mi lasciai trascinare da lui in mezzo alla pista, lontana dalla sicurezza delle transenne. La gente intorno a noi sfrecciava velocemente ma non avevo paura. Harry mi aveva promesso che non mi avrebbe lasciata andare e ci credevo.
   

Over Again || [One Direction - Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora