Capitolo 5 - City of Angels

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“E’ troppo pieno.” Commentò Harry quando arrivammo davanti a Giraffe a Kensington High Street e non trovammo nemmeno un tavolo libero.
“Va beh dai, cambiamo posto.” Proposi.
“Ok. Però torneremo da Giraffe un altro giorno.”
“D’accordo.”
“Dove possiamo andare?”
“Conosco un posto carino dove si mangia bene.” Dissi. “E’ su Kensington Church Street e fanno cucina francese.” Risposi.
“Beh, allora ti seguo. Immagino che tu sia diventata un’esperta sull’argomento in due anni a Parigi.” Disse il ragazzo, sorridendomi.
“Credimi, nel mondo della moda a Parigi non si mangia molto.” Risposi, attraversando la strada. Superammo l’abbazia di St. Mary e arrivammo al Café Rouge, un ristorante dove Kate ed io adoravamo andare durante la nostra serata solo-donne il venerdì sera, prima che io mi trasferissi in Francia.

“Hai ragione, si mangia bene.” Disse Harry dopo aver assaggiato il primo boccone.
“E poi è carino. Non è mai strapieno perché non è sulla via principale.” Aggiunsi, guardandomi intorno. Ai tavoli di fianco a noi c’erano impiegati che lavoravano negli uffici del quartiere e un paio di gruppi di ragazze. “Allora, com’è andata in riunione dai grandi capi?” Chiesi dopo qualche minuto.
“Tutto bene, ci hanno consegnato il disco di platino per il nostro ultimo album.” Rispose.
“Wow, congratulazioni!” Esclamai. “Sono contenta che la tua carriera stia andando bene.”
“Grazie. E tu? Hai trovato nulla?”
“Cosmo non mi ha chiamata, ma stamattina ho inviato il curriculum ad una lunga lista di aziende e sto aspettando. Incrocio le dita.”
“Il posto da truccatrice per noi è sempre disponibile, non abbiamo ancora trovato nessuno.” Mi ricordò.
“Grazie, ma non è il caso, davvero.”
“D’accordo.” Rispose. “Dai, raccontami qualcosa del tuo lavoro a Parigi. Sono curioso! E’ da quando ci siamo visti negli uffici di Cosmopolitan che ti immagino nei panni dell’artista parigina sugli Champs Élysées. Non chiedermi perché, so che in realtà facevi la truccatrice.”
Scoppiai a ridere. Harry aveva sempre avuto una grande immaginazione.
“In realtà sai una cosa? Questi due anni sono passati così velocemente, ho lavorato talmente tanto che mi sembra tutto un po’ sfocato. Però una volta sono caduta in tentazione e sono andata sulla riva della Senna a disegnare il paesaggio.” Risposi. “Ma sono successe tante di quelle cose…”
“Hai trovato l’amore nella città romantica per eccellenza?” Mi chiese e abbassai lo sguardo sul piatto. “Oh, scusa.”
“No, tranquillo.” Risposi e sospirai. “In realtà avrei dovuto sposarmi oggi.” Aggiunsi abbassando la voce. Avevo fatto di tutto per non pensare a cosa sarebbe dovuto succedere quel giorno.
“Mi dispiace, cos’è successo?”
“Ero andata a fare l’ultima prova per il mio abito da sposa e sono tornata a casa prima del previsto perché la ragazza che aveva appuntamento prima di me non si è presentata.” Raccontai. “L’ho trovato a letto con la mia assistente.” Aggiunsi.
“Mi dispiace tantissimo.” Mormorò Harry. “Quindi è per questo che sei tornata a Londra?”
“Già.”
“Sai cosa facciamo oggi?” Mi chiese improvvisamente. “Passiamo tutta la giornata insieme. La mia missione sarà quella di non farti pensare alla Francia nemmeno per un secondo.” Aggiunse.
“Mi piace questo piano.” Commentai.
“Perciò la prima cosa che faremo sarà uscire da questo ristorante francese.” Disse chiamando la cameriera e chiedendo il conto.

Nonostante avessi lavorato nel mondo della moda e fossi abituata ai fotografi fuori dalle sfilate, non ero pronta ad essere paparazzata insieme a Harry. Fuori dal ristorante c’era un gruppo di fotografi che cominciò a scattarci foto.
“Qualcuno nel ristorante deve averli chiamati. Vieni, andiamo di qui.” Mi disse il ragazzo, prendendomi una mano e guidandomi lontana dai paparazzi. Camminammo velocemente fino a Holland Street, dove entrammo in un posto che si chiamava Ottolenghi.
“Altro cibo?” Chiesi guardandomi intorno.
“Direi che oggi serve.” Rispose. “Brownie? Fanno i più buoni di Londra.” Mi chiese poi.
“Volentieri.” Dissi e lasciai che me ne offrisse uno.
“I paparazzi ci hanno seguiti.” Commentò dopo qualche minuto, guardando fuori dalla vetrina.
“Vuoi chiamare un taxi per andarcene?” Chiesi.
“Forse è meglio. Andiamo a casa tua?” Mi propose.
“Sì. Anzi, sai cosa facciamo? Rimani a cena. Tanto Kate non c’è perché lavora questa sera.”
“Ok. Allora compriamo qualcosa da mangiare!” Esclamò guardandosi intorno.
“Penso che qui facciano solo servizio catering.” Gli sussurrai a bassa voce.
“Ah. Allora andiamo via e ordiniamo una pizza.” Mi rispose senza farsi sentire dalla commessa del negozio. Poi mi rivolse un sorriso radioso e chiamò un taxi per evitare che i paparazzi ci seguissero fino a casa mia.

“Che vita difficile!” Scherzò abbandonandosi sul divano.
“Eh, immagino.” Commentai sarcasticamente, sedendomi di fianco a lui.
“Scherzi? Avere i paparazzi che ti seguono in ogni posto è stressante.” Rispose ridendo. “No, sto scherzando. Non posso lamentarmi.”
“Stai vivendo il tuo sogno.” Dissi e lui annuì.
“Già, i paparazzi non sono poi così fastidiosi. Almeno qui in Inghilterra. In America è tutta un’altra storia, soprattutto a Los Angeles. Impazziscono!”
“Mi stavo quasi dimenticando che la tua band è famosissima anche oltreoceano. Mi ricordo ancora quando ho letto la notizia del debutto alla numero uno in America del vostro primo album. Per quanto ce l’avessi con te, non ho potuto non essere orgogliosa di te.”
“Grazie. Io non ci credevo quando me l’hanno detto. Pensavo fosse uno scherzo!”
“Posso immaginare. La prima boy band britannica a fare successo negli Stati Uniti.” Recitai rivolgendogli un sorriso.
“Dai, basta parlare di me.” Mi disse alzandosi dal divano. “Ti va di guardare un film divertente?”
“Assolutamente sì.” Risposi. Harry cominciò a studiare tutti i titoli dei DVD nella libreria e ne scelse uno. Tornò sul divano, dove si sistemò vicino a me, e mi mise un braccio intorno alle spalle mentre guardavamo il film.

“Grazie per la giornata, ne avevo bisogno.” Dissi al ragazzo a fine serata, prima che andasse a casa. Avevamo passato il resto del tempo insieme a ridere, scherzare e a mangiare la pizza. Harry aveva mantenuto la sua promessa: non mi aveva fatto pensare alla Francia nemmeno una volta e gli ero davvero grata per avermi distratta.
“Grazie a te, mi ha fatto piacere la tua compagnia.” Rispose. “Ma adesso devo andare davvero. Domani mattina mi devo svegliare alle sei e mezza per un’intervista in radio.” Aggiunse.
“E tu odi svegliarti presto.” Ricordai, pensando all’estate che avevamo passato insieme quando avevamo sedici anni.
“Esatto.” Rispose avviandosi verso la porta. “Beh, comunque è una cosa da rifare.” Aggiunse.
“Cosa?” Chiesi, confusa.
“Passare una giornata insieme. Sono felice di avere ripreso i rapporti con te.” Rispose.
“Anch’io.”
“Oh. Buonasera!” Esclamò Kate, tornando a casa in quel momento e trovandosi Harry davanti.
“Ciao, Kate.” Rispose lui, sorridendole. “Stavo giusto uscendo.”
“Ok, allora buona notte?” Chiese lei, con aria sorpresa. Sapevo che Harry era probabilmente l’ultima persona che si aspettava di trovare in casa nostra.
“Buona notte.” Rispose il ragazzo, rivolgendosi ad entrambe e uscendo.
“Beh?” Mi chiese subito Kate.
“Mi ha chiesto di pranzare insieme perché era nei dintorni.” Risposi.
“Sì, lo so. Siete stati da Cafè Rouge e poi da Ottolenghi.” Disse la ragazza, sbrigativa.
“Hai installato qualche diavoleria per sapere sempre dove sono sul mio telefono?” Chiesi.
“No, non ce n’è bisogno. Le vostre foto sono su tutti i siti di gossip.” Rispose la ragazza, estraendo l’iPad dalla borsa e accendendolo. Dopo qualche secondo me lo porse, mostrandomi uno dei tanti articoli che stavano girando in rete:

Harry Styles tradisce Taylor Swift con una misteriosa bionda?

A quanto pare il Don Giovanni dei One Direction non ha perso il vizio - e il suo fascino con le ragazze! Il cantante della boy band è stato fotografato oggi in giro per Londra con una misteriosa bionda, che non è la sua fidanzata Taylor Swift!

“Sembravano molto intimi. Parlavano, ridevano e flirtavano e Harry si comportava come se non avesse una ragazza! Quando sono usciti dal ristorante le ha persino preso la mano!” Ci ha rivelato una fonte che li ha avvistati a pranzo in un ristorante francese.

Chissà come l’avrà presa la povera Taylor! Dobbiamo aspettarci una canzone sul tradimento di Styles nel prossimo album della Reginetta della musica Country?

Guardai Kate senza dire una parola. Per qualche motivo mi sentivo come se il mondo mi fosse appena crollato addosso. Certo, non avevo mai pensato che sarei tornata insieme a Harry perché ero appena uscita da una storia importante e non me la sentivo di rimettermi in gioco, però mi sentivo quasi tradita perché non mi aveva mai detto di avere una ragazza. Quello era il genere di notizia che non volevo ricevere il giorno del mio non-matrimonio.
“Meg Ryan, Kleenex e Haagen-Dazs?” Mi chiese Kate, alzandosi e dirigendosi in cucina senza aspettare una mia risposta. Tornò qualche secondo dopo con un barattolo di gelato al cioccolato belga, due cucchiai e una confezione di fazzoletti Kleenex. Poi prese il DVD di “La Città degli Angeli” e prese posto di fianco a me sul divano, offrendomi quello che mi aveva portato.
Improvvisamente, e proprio in coincidenza con il finale tristissimo del film, il peso di tutto quello che mi era successo negli ultimi giorni mi colpì. Avevo trovato il mio fidanzato a letto con la mia assistente, a pochi giorni dal nostro matrimonio. Mi ero impegnata a cercare un nuovo lavoro e a riallacciare i rapporti con Harry per cercare di ignorare il dolore che provavo quando pensavo a quello che avevo visto e aveva funzionato, almeno fino a quel momento. Sentii le lacrime cominciare a scorrere sul mio viso e smisi di cercare di combatterle.

Over Again || [One Direction - Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora