Capitolo 4 - Denial

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“No.” Disse Kate, risoluta.
“Ma perché? Mi hai detto che lo trovi carino anche tu!” Esclamai. Le avevo raccontato della serata e le avevo detto che Liam voleva uscire con lei.
“Non potrei mai uscire con un amico del tuo ex.” Rispose.
“Nonsense. Non è che mi stai dicendo che vuoi uscire con Harry.” Le dissi, cercando di convincerla.
“Lo so, ma sembra sbagliato lo stesso.”
“Mmh, va beh, fai come vuoi. Però sappi che, secondo me, sareste una bella coppia.”
“Non dirmi così, poi mi viene voglia di uscire con lui!”
“E allora vai! Kate, seriamente, io non ho problemi con questa cosa. Sei tu che ti stai facendo delle paranoie per qualcosa che non esiste.”
“Lo so.”
“Dagli una possibilità, no? Andate a bere qualcosa, magari poi vi odiate a morte.”
“Hai ragione. Allora puoi dire a Harry che ho detto di sì?” Mi chiese, guardandomi con occhi sognanti. Sapevo che era attratta da Liam. La conoscevo benissimo e l’avevo capito dal momento in cui aveva incrociato il suo sguardo al pub. E, soprattutto, l’avevo capito dall’espressione felice che aveva cercato di nascondere non appena le avevo detto che il ragazzo voleva uscire con lei.
 
“Sei sicura che non ti dispiace stare a casa da sola?” Mi chiese Kate la sera successiva, prima di uscire con Liam.
“No, figurati.” Risposi. Ero già in pigiama, avevo indossato i miei occhiali da vista e mi ero sistemata sul divano con il computer e una tazza di thè fumante, decisa a fare un elenco di aziende a cui avrei potuto inviare il mio curriculum il giorno successivo. Non avevo ancora ricevuto una risposta da Cosmopolitan e ormai dubitavo che mi avrebbero chiamata.
“Ok.” Rispose assumendo un’espressione insicura.
“Kate, sei carinissima. E’ solo un drink, potete sempre decidere di terminare la serata prima.”
“Lo so, ma lui è famoso. Famosissimo. E sì, ho lavorato con parecchie persone famose, ma non sono mai uscita con nessuno di così…”
“Kate?” La chiamai.
“Sì?”
“Calmati, andrà tutto bene.” Le dissi sorridendole. Si tranquillizzò per mezzo minuto, finché non sentì il suo cellulare vibrare e scoprì che Liam la stava aspettando fuori in macchina.
“Oddio.” Commentò.
“Vai. O ti spingo fuori.” La minacciai ridendo.
“Ok. Respiro profondo e vado.” Rispose e cominciò a camminare verso la porta. Si fermò e si voltò verso di me per l’ultima volta, guardandomi come se stesse per andare dal dentista invece che ad un appuntamento con un ragazzo che le piaceva, e poi uscì. Scossi la testa e ridacchiai fra me e me.
Kate era sempre stata così. Si agitava prima di ogni test a scuola, appuntamento con un ragazzo che le piaceva, esame… e poi finiva sempre tutto per andare a gonfie vele. Ed ero sicura che sarebbe stato così anche quella volta, perché era una persona fantastica e i ragazzi la adoravano. Doveva semplicemente cominciare a credere un po’ di più in se stessa.
 
Avevo una bella lista di aziende a cui avrei potuto inviare il mio curriculum ed ero abbastanza soddisfatta. Mi stupii quando sentii la porta di casa aprirsi. Non mi ero resa conto di essere stata al computer per tutta la serata.
“Sophie, sei ancora sveglia?” Mi chiese Kate, sedendosi di fianco a me sul divano.
“Già.” Risposi, sbadigliando. “Allora, com’è andata?” Le chiesi poi, chiudendo il portatile e appoggiandolo sul tavolino.
“Liam è…” Cominciò a rispondere la ragazza. “E’ stato un appuntamento bellissimo!” Esclamò poi con occhi sognanti.
“Visto? Ti sei agitata per niente!” La scherzai.
“Lo so, ero un fascio di nervi e invece è stato tutto bellissimo.”
“Dai, racconta.”
“Siamo andati a cena e abbiamo parlato tantissimo. Poi siamo andati in un pub a bere qualcosa, anche se lui non beve alcolici e poi mi ha riaccompagnata a casa. Siamo rimasti nella sua auto, parcheggiati qui fuori, a parlare per ore!”
“Sono davvero felice che sia andata bene. Vi rivedrete?” Chiesi.
“Penso proprio di sì. Mi ha detto che vorrebbe uscire ancora con me.” Rispose senza perdere l’espressione sognante.
“E…?” La incitai.
“Ci siamo baciati. Mi ha dato il bacio della buona notte.” Rispose. “Siamo compatibili.” Concluse, soddisfatta.
Kate aveva una teoria: secondo lei non valeva la pena continuare una relazione se il primo bacio non era più che perfetto. Diceva che il primo bacio stabiliva se una coppia era compatibile o meno.
“Per fortuna!” Dissi.
“Non vedo l’ora di leggere il messaggio della buona notte. Anche quello dice molto su una persona.” Commentò, estraendo il cellulare dalla sua borsa e guardandolo con apprensione.
“Starà guidando per tornare a casa.” Le dissi.
“Giusto.” Rispose. “Tu cos’hai fatto stasera?” Mi chiese dopo un po’.
“Ho un piano dettagliato per inviare il mio curriculum più o meno a chiunque.” Dissi.
“Hai lasciato perdere l’idea di Cosmopolitan?”
“Sì, non penso che mi chiameranno, a questo punto.”
“E hai deciso di non accettare l’offerta di lavoro di Harry?”
“Sì, non posso lavorare con lui. Non penso che ne verrebbe fuori nulla di buono.”
“Immagino di no. Quindi cosa farai adesso?”
“Beh, intanto ho pensato che posso provare con tutti gli altri importanti giornali di moda. Qualcuno avrà pur bisogno di una truccatrice per i servizi fotografici interni, no? E poi provo anche con gli studi televisivi. Il lavoro di Lou a X Factor non è per niente male.” Dissi. “Altrimenti ho un piano B, che è quello di provare a farmi assumere da qualche grande magazzino. Sai, gli stand di Mac, Urban Decay, Benefit, eccetera hanno sempre una truccatrice e ce ne sono parecchi. Tipo da Debenhams, Selfridges, Harrods…”
“Sophie?” Mi chiamò Kate improvvisamente, interrompendomi.
“Sì?”
“Lo sai che ti voglio bene, vero?”
“Certo. Anch’io.”
“Ecco, allora non prendertela, ma… stai bene?”
Mi bloccai per qualche secondo, sorpresa per la domanda.
“Sì.” Risposi, poi.
“Sei sicura? Perché, e non voglio girare il coltello nella piaga, hai scoperto da poco che il tuo fidanzato ti tradiva e hai annullato il matrimonio. Non ti ho ancora vista reagire, tutto qui.” Disse lentamente, probabilmente studiando la mia espressione ad ogni parola.
“Non preoccuparti per me, sto benissimo.”
“Ok, se sei sicura…” Rispose. “Sappi che io sono qui, se hai bisogno di parlare, okay? E nella libreria c’è una collezione di film tristi da fare invidia a Netflix. Ah, e non dimenticare che nel freezer c’è pieno di Haagen-Dazs al cioccolato belga.” Aggiunse.
“Grazie, Kate, ma sto bene.” Dissi. In realtà stavo cercando di tenermi il più occupata possibile per evitare di pensare a quello che era successo solo pochi giorni prima. Non ero ancora pronta ad affrontare la realtà e quindi stavo cercando di seppellirmi sotto una montagna di cose da fare.
“D’accordo. Quando passerà la fase della negazione, io, Meg Ryan, i Kleenex e l’Haagen-Dazs saremo qui per te.”
“Lo terrò a mente. Grazie.”
 
La mattina dopo ero già sveglia alle otto. Avevo già fatto la doccia, mi ero preparata e stavo facendo colazione davanti al computer acceso. Per mezzogiorno avevo finito di inviare il mio curriculum a tutto l’elenco che avevo fatto la sera prima ed ero soddisfatta. Speravo solo che qualcuno mi avrebbe richiamata, perché avevo bisogno di lavorare. Non tanto per lo stipendio – grazie al cielo i soldi non mi mancavano – quanto per tenere la mente occupata.
Sentii la suoneria del mio telefono e, per un attimo, sperai che fosse già qualche azienda che aveva ricevuto il mio curriculum. Invece lessi il nome di Harry sul display.
“Pronto?” Domandai cautamente.
“Ciao Sophie, come stai?” Mi chiese lui.
“Bene, grazie. Tu?”
“Tutto bene. Sono appena stato in casa discografica a fare una riunione e mi sei venuta in mente tu, visto che abiti a due passi. Sei libera per pranzo?”
“Sì, non ho niente da fare.” Dissi.
“Ottimo. Ti va se andiamo da qualche parte insieme? Ho voglia di andare da Giraffe e so che a te piace.”
Ci pensai per qualche secondo. Kate sarebbe stata fuori per lavoro tutto il giorno e io avevo due opzioni: rimanere in casa da sola con i miei pensieri, oppure uscire con Harry e distrarmi per un’ora o due.
“Volentieri.” Risposi alla fine.
“Perfetto, vengo a prenderti a casa tua. Tanto sono praticamente già qui.”
“Ti aspetto.” 

Over Again || [One Direction - Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora