Capitolo 14 - Confessions

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Superai i tantissimi fan che stavano aspettando i ragazzi all’aeroporto e raggiunsi Kate, che era venuta a prendermi. Non avevo la minima idea di come facessero i fan a scoprire sempre quando la band sarebbe atterrata, ma erano ovunque. Li aspettavano prima che partissero, quando tornavano…
“Sophie!” Esclamò Kate quando mi vide.
“Lascia a me, vai.” Mi disse Louis, indicando i miei bagagli. Lo ringraziai e abbandonai le mie borse per terra di fianco al ragazzo. Corsi incontro a Kate e la abbracciai.
“Mi sei mancata tantissimo!” Le dissi.
“Anche tu. Mi devi raccontare tutto!” Esclamò la ragazza. Distolsi lo sguardo per pochi secondi, abbastanza però perché lei capisse che c’era qualcosa che non andava. “Cos’è successo?” Mi chiese poi, mentre camminavamo verso Louis per riprendere le mie borse.
“Ti spiego quando arriviamo a casa.” Mormorai, lanciando un’occhiata a Harry. Avevamo passato la notte insieme e affrontato un lungo viaggio in aereo vicini, ma non avevamo detto una parola su quello che era successo la sera prima. Avevamo parlato di tutto, ma non di quello.
“Okay. Io aspetto.” Rispose la mia amica.
“Vai a salutare Liam, adesso.” La incoraggiai. Sapevo che moriva dalla voglia di abbracciarlo e baciarlo. Non si vedevano da tre settimane. La ragazza annuì e corse incontro al suo ragazzo, che la sollevò e la baciò proprio come nei film più romantici che avevo visto.
“Manca la pioggia, poi è proprio come ne ‘Le Pagine Della Nostra Vita’, vero?” Mi chiese Harry, affiancandomi con il carrello dei bagagli. “La tua valigiona vuole un passaggio?” Mi chiese poi.
“Sì, grazie.” Risposi e lui mi aiutò a sollevarla per metterla sul suo carrello. “Harry?” Lo chiamai.
“Sì?” Mi rispose, voltandosi verso di me senza smettere di spingere il carrello.
“Va tutto bene tra di noi?” Chiesi con voce incerta.
“Certo, perché non dovrebbe?” Replicò con un sorriso.
“No, così. Chiedevo…” Dissi.
“Non preoccuparti. E’ tutto a posto.” Mi assicurò. Annuii e lo seguii fuori dall’aeroporto.
 
“Dai, spiegami tutto.” Mi incitò Kate mentre eravamo in metro per tornare a casa. I ragazzi avevano preso dei taxi per tornare alle loro abitazioni, mentre io e la mia amica avevamo preferito prendere il treno e poi la metro. C’era qualcosa che mi piaceva particolarmente dei mezzi pubblici di Londra, ma non sapevo nemmeno io cosa fosse. Forse era il fatto che fossero sempre pieni di gente che stava andando da qualche parte. O forse mi piaceva semplicemente osservare le persone e cercare di indovinare la loro storia.
“E’ meglio se non lo faccio qui.” Risposi, guardandomi intorno. C’erano due ragazzine esattamente di fronte a noi che ci stavano osservando attentamente. Magari era solo una paranoia, ma non volevo rischiare che nessuno sapesse quello che era successo.
“Tu sei Katy, vero? La ragazza di Liam degli One Direction?” Chiese una delle due ragazze.
“Kate. Katherine.” Puntualizzò la mia amica. Sapevo quanto odiasse quando la gente la chiamava ‘Katy’.
“Possiamo fare una foto insieme?” Chiese l’altra ragazza, con occhi sognanti. “Sei troppo fortunata, Liam è bellissimo!” Esclamò poi.
Kate annuì e si sistemò in mezzo alle due ragazze, mentre io le scattavo una foto con il cellulare di una delle due.
“E tu sei Sophie, la nuova truccatrice, vero?” Mi chiese la prima che aveva parlato. Annuii, chiedendomi come facessero a sapere sempre tutto. Era abbastanza inquietante il fatto che sapessero chi fossi, dato che avevo cominciato a lavorare per la band solo tre settimane prima. “Possiamo fare una foto anche con te?”
“Uhm, sì?” Risposi, incerta. Non mi era mai capitato che nessuna persona sconosciuta mi chiedesse di fare una foto con loro.
“Dovrai abituarti.” Mi sussurrò Kate quando tornammo a sederci di fronte alle ragazze. “Nelle ultime settimane mi è capitato qualche volta.” Aggiunse.
“Ho capito, ma è normale che la gente ti riconosca. Ci sono le tue foto in giro e Liam parla di te nelle interviste.” Dissi. “Ma io…” Continuai e poi mi interruppi. Ovvio, anch’io avevo delle foto sui siti di gossip. Ero la misteriosa ragazza bionda in giro con Harry. Ma come facevano i fan a sapere il mio nome e che ero la truccatrice dei ragazzi?
“Non hai visto la foto che ha postato Harry su Instagram?” Mi chiese improvvisamente la mia amica.
“No.” Risposi allarmata. “Cos’ha postato?”
“Ci sei tu che stai sistemando il ciuffo di Zayn e sotto ha scritto ‘Sophie, la nostra fantastica truccatrice, al lavoro’. Pensavo lo sapessi. Stavi anche guardando Harry dallo specchio e gli stavi facendo una linguaccia.” Disse Kate.
“No, non lo sapevo. Cioè, sapevo che mi stava scattando una foto, ma non avevo idea che l’avesse postata su Instagram.” Risposi pensierosa. Ero talmente persa nei miei pensieri che stavo quasi per saltare la fermata di casa.
“Dammi il bagaglio a mano, ti aiuto a portare qualcosa.” Si offrì la mia amica. La ringraziai e le porsi una borsa, mentre io trascinavo la valigia enorme per le strade di Londra, verso casa.
 
“Allora, adesso siamo sole e mi puoi raccontare tutto.” Disse Kate una volta a casa, davanti ad una tazza di cioccolata fumante. Il fuso orario stava cominciando a farsi sentire e avevo più sonno che fame, ma non potevo ancora andare a dormire, altrimenti non mi sarei più abituata al nuovo orario.
Inspirai profondamente, presi tempo bevendo un lungo sorso di cioccolata e poi appoggiai la tazza sul tavolo.
“Sono un po’ confusa.” Annunciai alla fine. Non sapevo da che parte iniziare a raccontare tutto quello che era successo nelle tre settimane in America.
“Harry?” Mi chiese ed annuii, bevendo un altro sorso.
“Ieri sera…” Cominciai ma mi fermai di nuovo. “Senti, non so come dirtelo, quindi lo farò e basta: sono andata a letto con Harry.” Dissi poi molto velocemente, nella speranza che la mia amica non capisse quello che avevo detto.
“Oh.” Rispose lei invece. “Vuoi parlarne?” Mi chiese.
Sì, avrei voluto parlarne, solo che non c’era molto da dire. Ci sentivamo entrambi soli, eravamo lontani da casa e avevamo cercato conforto l’uno nell’altra. Chiusi gli occhi e rabbrividii al ricordo della notte passata con il ragazzo. Il buio della stanza aveva amplificato i nostri sensi e aveva permesso che mi perdessi completamente nel momento. Erano passati sei anni dall’ultima volta che eravamo stati a letto insieme, ma era come se nulla fosse cambiato. Certo, eravamo entrambi più adulti e lui aveva sicuramente più esperienza rispetto al passato, ma era come se non fosse trascorso nemmeno un giorno dall’ultima volta.
“Sophie? Credimi, vorrei farlo, ma non so ancora leggerti nel pensiero. Capisco che ci stai pensando, ma potresti rendermi partecipe?” Mi chiese Kate, ridendo. “E non sto parlando dei dettagli, eh.” Aggiunse subito dopo.
“Eh? Sì, scusa.” Risposi distrattamente.
“E’ stato così bravo?” Mi domandò, sapendo benissimo che avevo bisogno di ridere e scherzare, ma io stavo fissando con insistenza un punto dietro alla sua spalla e avevo ricominciato a pensare a New York. A quella stanza di hotel. Al suo respiro sulla mia pelle. Alle sue mani sul mio corpo.
“Non ne abbiamo parlato.” Dissi dopo un po’, riprendendomi.
“Di quello che è successo?” Mi chiese la mia amica.
“Sì, è come se non fosse successo. Stamattina mi sono svegliata nel suo letto, con mille paranoie su come avrei dovuto comportarmi con lui e niente. Abbiamo parlato di qualunque cosa, compreso il film che abbiamo visto e lui era così… normale.”
“Forse non vuole che tu ti senta male per quello che è successo?”
“Non lo so. Non so niente.”
“Io ti darei un consiglio. Siete amici, parlatene.”
“Sì, penso che farò così.”
“Prima, però, devi chiarirti la mente su quello che è successo. Devi capire come ti senti, cosa provi e cosa vuoi fare e andare da lui con le idee in ordine.” Mi consigliò Kate.
“Hai ragione. E’ che per adesso non so come mi sento, perché… è stato bellissimo. E’ stato come se non avessimo mai smesso di frequentarci.” Risposi, alzando le spalle.
“Dormici sopra e vedrai che domani mattina sarà tutto più chiaro. Tanto avete un paio di giorni liberi prima di ripartire per il tour promozionale in Europa, giusto?”
“Sì.”
“Ottimo.”
“Kate, posso chiederti una cosa?” Domandai improvvisamente. Avevo intenzione di farle quella domanda da quando ero entrata in casa, ma poi il discorso mi aveva distratta e mi ero dimenticata.
“Certo, tutto quello che vuoi.”
“Perché c’è ancora l’albero di Natale in soggiorno? Siamo alla fine di gennaio.” Le feci notare, indicando con un dito l’enorme abete finto che occupava gran parte del nostro salone.
“Mi ha fatta sentire meno sola mentre tu e Liam eravate dall’altra parte del mondo.” Rispose la ragazza con un’espressione talmente buffa che scoppiai a ridere e la abbracciai.
 
“Come fai a non essere completamente scombussolato dal jet lag?” Mi lamentai la mattina dopo, quando Liam piombò in casa verso le undici, completamente sveglio e attivo.
“Sono abituato ormai.” Mi rispose, prendendo la mia giacca dall’attaccapanni e lanciandomela addosso. Ero seduta sul divano e stavo cercando di guardare la televisione. Più che altro stavo cercando di non addormentarmi di nuovo. Quella notte mi ero svegliata alle quattro e non ero più riuscita ad addormentarmi.
“Ma dove dobbiamo andare?” Chiesi ancora. Kate era già pronta e stava recuperando la sua borsa dal mobiletto nell’ingresso.
“Vi rapisco per portarvi a pranzo in una location segreta.” Spiegò il ragazzo con un sorriso.
“Va bene. Mi vesto e arrivo.” Dissi, prendendo il telecomando, spegnendo la televisione e dirigendomi al piano superiore per cercare di sistemarmi.
 
“Dai, andiamo!” Esclamò Kate quando tornai al piano inferiore.
“Sì, ma dove?” Domandai. Liam sorrise sornione e la mia amica aprì la porta di casa.
“Ecco, dove?” Fece eco Kate.
“Guardate che vi metto una benda sugli occhi e vi imbavaglio se non la smettete di fare domande!” Esclamò il ragazzo, facendo ridere entrambe.
Stavo ancora sorridendo quando mi voltai e mi bloccai. Perché era lì davanti alla mia porta? Con un mazzo di fiori, poi.
   

Over Again || [One Direction - Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora