chαpter 7

8.2K 528 443
                                    

✎ chαpter 7

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

✎ chαpter 7

Taehyung

«Dove stiamo andando?» Guardai verso Jungkook, notando come le sue sopracciglia fossero aggrottate; era concentrato sulla strada di fronte a lui.

La mani sul volante, il corpo appoggiato sul sedile e le maniche della camicia arrotolate verso l'alto. Le sue labbra si trasformarono in un sorrisetto sghembo e velocemente distolsi lo sguardo, sapendo di essere stato scoperto.

Si schiarì la gola e guardò verso di me. «In chiesa»

Le mie sopracciglia si aggrottarono, lasciando intendere quanto fossi confuso.

«Perché stiamo andando lì, Signor Jeon?»

Lui non mi rispose e dopo qualche minuto mi allungai e accesi la radio, una canzone del genere country andava in onda e, arricciando il naso, spostai la stazione, disgustato da quel genere di musica. Sorrisi quando partì Spotlight delle Pristin V e canticchiai posando la testa sul finestrino.

All'improvviso sentii un piacevole calore sulla mia coscia e guardando in basso, notai la mano di Pastor Jungkook andare su e giù su di essa.

Il mio respiro divenne traballante quando la sua mano era quasi vicina al mio inguine. Alzai lo sguardo e vidi Pastor Jungkook passare la lingua sulle sue labbra, mentre io mi morsi il labbro inferiore cercando di darmi un contegno.

Come la sua mano salì ancora, un sussulto fuoriuscì dalla mia bocca mentre il mio corpo mi andava a fuoco. Prima che potessi reagire, la sua mano lasciò la mia coscia e aprì lo sportello, scendendo dal veicolo e venendo dal mio lato. Aprì la portiera e scesi, osservando la familiare chiesa che si presentava davanti a noi.

Era notte, quindi era scura e sembrava spaventosa, come in un film horror. Un brivido percorse la mia schiena come seguii il signor Jeon all'interno della chiesa. Alcune candele illuminavano il percorso e deglutii mentre continuavo a seguirlo.

Prendemmo una svolta ed entrammo in un ufficio. Supposi fosse il suo, dato che chiuse la porta dietro di sé, lasciando la stanza nel buio più totale.

Aspettai per qualche minuto e iniziai a preoccuparmi quando lui ancora non accese la luce, non potendo né vederlo né sentirlo. Mi aveva abbandonato?

I miei pensieri ebbero risposta quando sentii le sue mani sui miei fianchi e indietreggiai. Il mio cuore batteva veloce.

Sospirai quando mi sollevò e mi fece sedere su qualcosa di duro. Le sue mani mi lasciarono e accese qualche candela, facendomi sentire sollevato.

Si voltò per guardarmi, prima di iniziare ad avvicinarsi lentamente. Guardai in basso e realizzai di trovarmi sulla sua scrivania e potevo avvertire il legno freddo sotto le mie gambe.

PASTOR › kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora