chαpter 3

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✎ chαpter 3

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Taehyung
La mia bocca si aprì leggermente e velocemente mi nascosi dietro ad un veicolo, seguendo con la testa i movimenti del Pastore. Camminava per strada con un bambino che probabilmente aveva cinque anni, ma questo non somigliava affatto a lui.

Sentii una fitta allo stomaco alla vista dei due. Mi sentivo in colpa.

"E se fosse sposato? È suo quel bambino?"

Che patetico. Stavo facendo cattivi pensieri sul Pastore, quando chiaramente lui aveva una famiglia. Ma che idiota! Perché una persona così importante come il nostro Pastore vorrebbe mai un giovane ragazzo che non ha mai dato il suo primo bacio o che non ha mai avuto rapporti?

Mi allontanai velocemente dal veicolo già messo in moto e corsi a testa bassa per non farmi notare dal signor Jeon, ma questa volta pensando ancora una volta la forma delle sue labbra sulle mie.

«Hey nonna, sono tornato!» Urlai dalla porta d'ingresso per farmi sentire.

La nonna si avvicinò a me con un dolce sorriso sulle sue labbra, tesi le mani verso di lei e le consegnai la medicina. Mi incamminai verso la mia stanza, ma prima di poterci salire la nonna mi richiamò.

«Taehyung, sai che sabato è il tuo diciassettesimo compleanno, vero?»

Il pensiero del mio compleanno mi fece sedere su un gradino della scala, sorridendo radioso alla nonna. «Sì, sì lo so.»

«Be' stavo pensando.. cosa ne pensi se facessimo un piccolo party? Puoi invitare un paio dei tuoi amici e io posso invitare un po' di persone.»

Ci pensai e mi limitai ad annuire con la testa.

«Domani ti porto a fare shopping, almeno così non limiti a vestirti come sempre.»

Sbuffai senza farmi sentire. «Va bene»

«Ho già invitato un paio di persone. Violet e Ross verranno, come anche Kookie e i tuoi zii.»

Un cipiglio si formò sul mio viso. «Kookie?»

«Sì, Pastor Jungkook.»

Come le parole uscirono dalla sua bocca, la gola mi si seccò e involontariamente mi alzai di scatto, portando una mano sulla bocca. La nonna, sorpresa da questa mia azione, mi guardò confusa e afferrò la mia mano tra le sue.

«Caro, stai bene?»

Scattai in piedi alla sua domanda, forzando un sorriso.

«Sì, io sono- Sono solo molto eccitato»

La nonna annuì e camminò via verso la cucina. La vidi aprire la buccia della banana e, prendendo un fazzoletto, camminò verso di me, porgendomela. Le sorrisi e prima di salire al piano superiore la ringraziai.

Mi catapultai nella mia stanza, lanciandomi con cautela sul letto e aprii la bocca appena la punta della banana toccò le mie labbra.

Presi di nuovo il mio diario e iniziai a disegnare per non annoiarmi ulteriormente.

Jungkook
«Mh» Gemetti venendo sulla mia mano.

Mi alzai dal letto e velocemente mi lavai le mani, provando ad immaginare Taehyung mordersi il labbro inferiore. Un sospiro di frustazione lasciò le mie labbra appena lo sentii duro, ancora una volta.

Lo squillo del mio cellulare squarciò il silenzio e sospirai ancora una volta prima di rispondere.

«Pronto?»

«Jungkook? Sono Anne!» Un sorrisino si fece largo sul mio volto.

«Oh è bello sentirti Anne. Cosa posso fare per te?»

«Riguarda Taehyung» Mi sedetti nuovamente sul letto e un sorriso da ebete prese posto sul mio viso.

«Sabato è il suo compleanno e mi chiedevo se ti andrebbe di partecipare. Sono sicura che gli farebbe piacere averti lì!»

Quasi gridai un 'sì', ma mi fermai. «Certo, mi farebbe piacere venire. Taehyung è un ragazzo molto simpatico.»

«Puoi sempre portare Hoseok e il piccolo Jimin. È passato un po' di tempo che non li vedo»

Roteai gli occhi prima di rispondere. «Mh, sono sicuro che saranno felici di venire»

«Bene. Arrivederci Jeongguk»

«Adieu~» Dissi prima di agganciare e scendere dalle scale.

La porta d'ingresso si aprì e rivelò la figura di Hoseok. I suoi capelli rossi erano spettinati e teneva tra le braccia Jimin, che fece ammorbidire i miei occhi. Lo lasciò tra le mie braccia, prima di allontanarsi e lasciando un bacio sulla fronte del bimbo.

«Hey Hobi» Lo raggiunsi in cucina, facendo sedere il piccolo bambino nel suo seggiolone.

«Ciao Oppa» Lasciò un sonoro bacio sulle mie labbra e proibii a me stesso di rabbrividire.

«Anne Kim ci ha invitati alla festa di compleanno di suo nipote, questo sabato. Le ho detto che ci saremmo andati.»

Hoseok si girò per guardarmi, i suoi capelli rossi si mossero intorno al suo viso. I suoi occhi si assottigliarono, la sua bocca si aprì e mi preparai a sentire qualche suo commento da vero idiota. Ma mi sorprese quando sorrise.

«Certo, sembra adorabile tesoro. Abbiamo bisogno di passare più tempo insieme.»

Annuii forzando un sorriso. I miei piedi si affrettarono verso di lui e lo baciai sulle labbra prima di andarmene. Aveva uno sguardo pieno di stupore e ghignai prima di allontanarmi e salire al piano di sopra.

PASTOR › kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora