chαpter 19

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✎ chαpter 19

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Taehyung
Finalmente la domenica arrivò e io non vedevo l'ora di rivedere il Pastore. Erano appena le nove del mattino quando arrivammo in Chiesa. A quest'ora non c'era quasi nessuno, solo alcuni anziani chinati a pregare e un silenzio tombale faceva da sottofondo.

«Taehyungie mettiti in fila e ripassa le preghiere in mente.» Disse la nonna distraendomi.

«Io vado a sedermi, non fare brutte figure non sapendo il Padre Nostro.» Annuii alle sue parole e aspettai il mio turno per la confessione.

Ero l'ultimo della fila e appena un signore aprì la porta per poi uscire, provai tanta ansia. Entrai subito dopo e nel vedere Jungkook, provai delle vibrazioni in tutto il corpo.

Il Pastore era girato di spalle che sistemava qualcosa e sembrò non notarmi. Poi appena si girò, si appoggiò alla panca con un sorriso che contornava la sua bocca.

«Buongiorno Tae.»

Quel giorno indossava gli occhiali e un fantastico completo fasciava il suo corpo.

"Respira Taehyung, lentamente. Non agitarti."

«B-buongiorno S-Signor Jeon.»

Sembrò sistemarsi il colletto della camicia, allargandosi la cravatta. «Sei qui per confessarti, vero?»

«Eh, mh sì.» Mi avvicinai a lui e mi sedetti sulla panca alla quale lui era appoggiato.

Mi torturai le mani aspettando che il Pastore si sedesse al suo posto per iniziare la confessione. Appena si sedette, la panca scricchiolò sotto il suo peso.

«Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Amen» Dicemmo noi all'unisono nel mentre ci facevamo il segno della croce.

«Mi perdoni Padre perché ho peccato» Avevo ancora le mani congiunte e gli occhi chiusi quando parlai.

«Dolce, dolce Taehyung» Disse lui fremendo.

Aggrottai le sopracciglia e aprendo gli occhi, vidi il Pastore che agitava la sua mano verso l'alto e il basso sulla sua lunghezza. Il cuore mi batteva forte, mi iniziò a bruciare lo stomaco e sentii caldo.

Jungkook mi prese alla sprovvista e mise una mano sulla mia nuca, afferrando i miei capelli e obbligandomi ad inginocchiarmi davanti al suo membro scoperto.
La sua mano premeva contro la mia testa, e da quanto ero vicino al suo membro, capii quali erano le sue intenzioni.

Aprii la bocca, accogliendo quasi tutta la sua lunghezza nella mia cavità orale. Iniziai a leccarlo e a succhiarlo come se fosse un lecca-lecca.

Jungkook prese a compiere dei movimenti circolari verso la mia bocca, alzando il bacino per far scontrare la sua cappella contro la mia ugola. Lo sentii gemere ferocemente mentre cercavo di resistere ai conati di vomito che mi si formavano quando il suo pene toccava la mia gola.

Degli sbuffi fuoriuscivano dalla mia bocca, annaspando per ricevere più quantità di ossigeno.

Sentii poi una pressione in mezzo alle gambe che sfiorò la mia erezione. Allungai la mano verso il basso e tastai la gamba del Pastore, che compiva dei movimenti rotatori attorno al mio inguine. Ansimai fermando quasi tutti i movimenti, inalando più ossigeno possibile per riprendere fiato.

Jungkook alzò la mia faccia, chinata ancora verso il basso che esplorava il suo pene. Ci guardammo per un po' negli occhi, poi notai la sua mano afferrare saldamente il suo pene e farmi un cenno di aprire la bocca. Dopo averla aperta, sbatté la sua erezione sulle mie labbra e tirai fuori la lingua quando me lo sbatté nuovamente contro.

Lo leccai ancora, facendo scorrere la lingua attorno alla cappella e quando alzai lo sguardo per vedere la sua espressione contratta dal piacere che stava ricevendo.

«A-ah, mhf, Ta-aehyung!»

Nel momento in cui arrivò al culmine, una gran quantità di sperma inondò la mia bocca, schizzando anche fuori di essa. Ingoiai tutto, facendo attenzione a non strozzarmi con il suo seme, pulendomi poi con il palmo della mano le goccioline che mi colavano lungo gli angoli della bocca.

Lui mi guardò estasiato e poi parlò.

«Da ora in poi l'unica cappella sulla quale devi pregare è la mia.»

Ansimai così forte che non mi resi conto di star facendo rumore, probabilmente i miei gemiti si erano sentiti in ogni angolo della chiesa.

«Tae, ti senti bene?»

Strabuzzai gli occhi non capendo cos'era appena successo.

«Eh, cosa?» Abbassai gli occhi sul mio grembo, vedendo che avevo un erezione.

Mi coprii con le mani le parti basse, diventando tutto rosso in faccia e non alzando più lo sguardo.

Il Pastore ghignò vedendo la mia reazione.

«Perché ti stai coprendo?»

Arrossii ancora di più e mi alzai di scatto dal posto a sedere e dissi l'unica preghiera che mi venne in mente in quel momento.

«Atto d-di dolore, mio Dio, mi p-pento e mi dolgo- S-signore Misericordia, p-perdonami.» Ero talmente imbarazzato che saltai intere frasi della preghiera.

«Mi scusi tanto» Mi feci il segno della croce e mi girai, camminando velocemente per uscire dalla stanza.

«Tae, aspetta!» Lo sentii dire.

«Ascoltami Tae!» Feci per afferrare la maniglia della porta quando la sua mano mi afferrò il braccio per fermarmi.

Ci guardammo e una lacrima mi sfuggì da un occhio e abbassai lo sguardo per la vergogna. Lui mi tirò a sé e circondò le sue braccia attorno al mio busto. Sprofondai nell'incavo del suo collo, sentendo poi la sua mano accarezzarmi la testa.

«Tesoro, non devi vergognarti di me. È una cosa molto normale quello che stai provando, solo che devi tenere a bada i tuoi pensieri e le tue emozioni, tutto qui.»

Mi allontanò da sé per guardarmi negli occhi, ma non mi azzardai ancora ad alzare lo sguardo.

Jungkook mise una mano sotto il mio mento costringendomi a guardarlo in faccia. Pian piano la distanza tra i nostri visi si azzerò, sentendo le sue labbra sulle mie, catturate in un dolce bacio.


UN PARTO.

non ve lo aspettavate, vero? eheh

PASTOR › kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora