Marinette, un cuore in mille pezzi || MIRACOLOUS ||

#9 Tutto solo

CHAT NOIR

Sento delle grida venire da un vicolo poco distante da dove mi trovo. Mi avvio per vedere cosa sta succedendo e vedo che il lanciatore di coltelli a messo alle strette una giovane donna. Assomiglia moltissimo a Ladybug ha i suoi stessi capelli e i suoi stessi codini. Ultimamente a Parigi si vedono sempre più persone con i codini come Ladybug. Ma forse io non la rivedrò più. No, devo smettere di pensare negativo. Lei ce la farà e adesso devo salvare Parigi. Mi avvento sul lanciatore di coltelli con una ferocia inaudita. Inizio a tirargli un pugno, poi un altro. Poi una vocina mi ricorda che non è colpa sua, ma è solo colpa di Papillon. Allora gli prendo l'asso di cuori che ha nel taschino e le faccio in mille pezzi. L'akuma esce svolazzante e come mio solito aspetto che M'lady la trasformi, ma questo non succede. Perché lei non è qua. Lei non è qua e potrebbe non ritornare mai più. Il mio cuore manca un battito devo assolutamente accertarmi che stia bene. Prendo il suo yo-yo e ci passo un dito nel centro, come ho visto farle fare molte volte. Il piccolo oggetto rosso a pois neri emette un bagliore magico, la faccio roteare e lo scaglio contro l'akuma. Pochi secondi dopo dallo yo-yo esce una farfallina bianca. È incredibile di come un esserino così piccolo abbia potuto fare tanto male.
Subito dopo la purificazione della farfalla tutto torna come era prima, come ogni volta. Forse c'è qualche speranza che anche M'lady adesso si sia completamente ripresa. Anche se credo che lo sentirei se lei stesse meglio. In quel momento mi accorgo che ho la mani intrise di sangue, il sangue di Ladybug. Rabbrividisco, non ho mai sopportato la vista del sangue ma ora più che mai sto malissimo. Solo in quel momento mi accorgo quanto ne ha perso. Mi vengono in mente mille cose che potevo fare per farle avere qualche possibilità in più: potevo coprirle la ferita in modo che uscisse meno sangue, allaciarle una benda intorno alla spalla ferita e altre altre cose. Ma ormai quel che è fatto è fatto e adesso voglio solo sapere se sta bene. Così dicendo mi metto a correre fino a ritrovarmi davanti al salone di massaggi di Maestro Fu. Prendo un bel respiro ed entro dentro.