#19 Speranze

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LADYBUG

Il vuoto che mi circonda ormai è quasi nero. Non vedo praticamente niente, non che ci sia molto da vedere... comunque devo assolutamente trovare una via d'uscita.
Forse sono in un incubo, è molto probabile, in questo periodo non dormo molto bene. Non so cos'altro fare così mi accascio a terra e chiudo gli occhi, magari quando mi sceglierò tutto questo sarà finito.

CHAT NOIR

Tengo la fialetta con l'antidoto stretto nella mano. A Parigi è scesa la notte ed un cielo blu senza stelle e senza luna ricopre il paesaggio illuminato soltanto dai lampioni.
Corro così veloce che mi bruciano i polmoni dallo sforzo ma non mi interessa, l'unica cosa che mi interessa è lei. Osservando il cielo credo che ormai manchi poco alla Fine, ma io arriverò in tempo mi ripeto. Io ce la farò.
Mi precipito dentro il negozio di massaggi e per poco non scardino la porta. Corro per il corridoio ed entro nella stanzetta dove avevo lasciato Ladybug. Dentro vi trovo Maestro Fu e Wayzz, uno da una parte e l'altro dall'altra, del letto dove si trova la mia lady. Porgo la fialetta al maestro che subito la prende e la passa a Wayzz e poi gira Ladybug di schiena dove c'è un buco nella sua tuta che mostra la cicatrice circondata da un alone viola.
Poi insieme il portatore e il kwami iniziano a spalmare la sostanza sulla spalla. Dopo qualche minuto Maestro Fu prende la garza e le fascia la ferita.
- Hai fatto tutto il possibile. Ora ha bisogno di riposare, l'unica cosa che possiamo fare è aspettare e sperare che si risvegli -
Annuisco e mi siedo sulla sedia vicino al letto e le prendo una mano tra le mie.
- Vi lasciamo soli - detto questo Fu e Wayzz lasciano la stanza in cui cala il silenzio.

Sento qualcosa che mi solletica le mani. Mi sveglio e mi ricordo dove sono e poi osservo le mie mani. Quella di Ladybug me le stringe. Si sta svegliando! Le fremono le palpebre e poi le apre - Dove sono? - dice con un filo di voce.
- Ladybug, stai bene? - le chiedo io, avevo temuto che non l'avrei più rivista.
- Sì, almeno credo - mi risponde ma le sfugge un gemito di dolore quando cerca di alzarsi sul letto.
- Stai ferma adesso, hai bisogno di riposo. Ti racconterò cosa è successo ma tu cerca di non muoverti troppo - si rimette sdraiata ma prima di iniziare il discorso le dico
- Non sai quanto sono felice che tu ti sia svegliata -

Marinette, un cuore in mille pezzi || MIRACOLOUS ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora