#21 Verso casa

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LADYBUG

Io e Chat ci dirigiamo verso la Torre Eiffel, lui va molto più lento di quanto non farebbe di solito ma nonostante quello la spalla mi fa malissimo. Maestro Fu prima di andarmene mi ha spalmato una crema che impedisce al veleno di akuma che potrebbe non essersi dissolto di riportarmi in quel terribile limbo, ma non ha alleviato il dolore. Mi ha spiegato che con la pomata che ha usato anche se usassi degli antidolorifici i loro effetti svanirebbero, quindi mi tocca farne a meno.
Siamo quasi arrivati quando appoggio male un piede e una fitta di dolore mi risale tutto il corpo per poi concentrarsi sulla spalla destra. Mi scappa un urletto che cerco di trattenere per quanto sia doloroso. Non voglio che Chat si preoccupi più di quanto sia necessario ma appena sentito il gemito si volta subito verso di me.
- Io te l'avevo detto che ti avrei portato in braccio fino alla Torre Eiffel ma tu non mi hai voluto dare retta. Ora, però, non mi interessa. Pensi che non mi sia accorto che per tutto il viaggio non hai fatto altro che nascondere gemiti di dolore? A me poi! Non mi oserei mai a prenderti in giro e se è questa l'opinione che hai di me ritienimi offeso -
Finito di dire queste parole si avvicina a me un po' di più del normale e ci ritroviamo faccia a faccia.
- Non è questo il punto. È che io non sono così: sotto questa maschera io sono, insieme a te, dovrei essere l'eroina di Parigi! E quale eroina va in giro scortata in braccio perché non riesce neanche a camminare dopo uno stupido combattimento?!? - dico queste ultime frasi così velocemente che non sono sicura che Chat Noir le abbia capite. Mi copro il volto con le mani, non voglio farmi vedere in questo stato, vorrei piangere ma non ne ho le forze. Sento le mani di Chat sulle mie che mi scoprono il viso. Poi mi abbraccia e io mi aggrappo a lui come se da un momento all'altro qualcuno me lo potesse portare via. Io ho bisogno di lui, è difficile da ammettere ma è così.
Chat si sposta quel tanto che gli serve per guardarmi dritta negli occhi.
- Senti, tu sei l'eroina indiscussa di Parigi e comunque può capitare anche a noi di dover chiedere aiuto... e poi sono sicuro che sei fantastica anche senza la maschera -
- Non ne sarei così convinta se fossi in te - se sapesse che nella vita di tutti i giorni sono la Marinette goffa, sbadata e perennemente in ritardo mi guarderebbe sicuramente con occhi diversi.
- Io invece ne sono convinto - ribatte sicuro - e niente mi può far cambiare idea -
È proprio testardo.
Poi il suono dei miei orecchini mi distrae da quei magnetici occhi verdi. Come è possibile? Non ho usato il Luky Charm. Bhe, comunque non posso detrasformarmi davanti a Chat Noir, quindi, a malavoglia, mi sciolgo l'abbraccio. Lui mi guarda perplesso ma non gli lascio il tempo di replicare e mi incammino verso casa - Devo andare, micetto - gli faccio un gesto con la mano ma prima di allontanarmi gli dico - Grazie per il sostegno. Non so cosa farei se tu non ci fossi - ed è una cosa che penso sul serio, senza di lui in un certo senso mi sentire incompleta.

Marinette, un cuore in mille pezzi || MIRACOLOUS ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora