Capitolo 26

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<<Vedrai che andrai bene, non hai fatto altro che studiare>> dice Taylor cercando di tranquillizarmi. <<Ho paura di entrare nel panico e scordarmi tutto! >> sbotto. <<Allora cerca di non andare nel panico>> ribatte dolcemente. Finisco di legare i capelli in una treccia mentre lei mi stringe in un abbraccio da dietro. Sorrido al suo riflesso.

Con un peso sul petto entro nell'aula in cui si terrà l'esame. <<Sei in ansia?>> mi domanda una mia compagna di corso. <<Parecchio>> ammetto ridacchiando. <<Io questa notte praticamente non ho chiuso occhio!>> esclama. Ci scambiamo un sorriso per incoraggiarci a vicenda.

<<Andata?>>. <<Andata>> rispondo alla mia compagna con un sorriso a trentadue denti. Lascio l'aula mentre cerco il cellulare per avvertire Taylor che ho finito. Quando alzo lo sguardo, vicino ad un albero noto Zayn. Lui non mi ha vista. È poggiato con la schiena al grosso arbusto e con una gamba piegata fuma un sigaretta. Corro verso di lui. Quando mi nota butta a terra il mozzicone e mi viene incontro.

Mi lancio tra le sue braccia e lui mi afferra facendomi fare una giravolta. <<Deduco che è andato bene>> dice ridacchiando mentre mi rimette a terra. <<Benissimo!>> esclamo lasciandogli un bacio sulla guancia. <<Ma tu che ci fai qui?! Come facevi a saperlo?>> chiedo. <<Non hai parlato d'altro per intere settimane! Sai io ti ascolto!>> ammette. Gli sorrido dolcemente. <<E sono venuto qui per portarti a festeggiare se andava bene ed ad ubriacarti se andava male! E in più ho una cosa da dirti>> continua. Ridacchio durante la sua prima affermazione, ma poi mi faccio curiosa per l'ultima. <<Che cosa?>> domando impaziente. <<Te lo dico dopo>>. <<Allora non dovevi dirmelo per niente!>> mi lamento mettendo il broncio. <<Vedrai che ne vale la pena>> afferma facendomi l'occhiolino. <<"L'attesa del piacere è essa stessa il piacere", è una stronzata>> borbotto facendolo ridere.

<<Dove vuoi andare a festeggiare?>> mi chiede mentre ci avviamo alla sua macchina. <<Sto morendo di fame, che ne dici del McDonald's?>> propongo. <<Ti adoro>> esorta ridacchiando. Lo guardo perplessa. <<Nessuna delle ragazze che conosco andrebbe a festeggiare al McDonald's!>>. <<Ma io non sono come le altre>> scherzo. <<No, non lo sei>> ribatte con un sorriso.

<<Allora, questa cosa che dovevi dirmi?>> domando dopo aver mangiato il mio secondo panino. Mi guarda stupito. <<Ma a te il grasso va tutto qui?>> chiede divertito portandosi le mani al petto. <<No, direi che va tutto qui>> ribatto dandomi un colpetto ai fianchi. Scuote la testa divertito. <<Allora?>> insisto. Alza gli occhi al cielo esasperato. <<Hai un incontro con mio nonno la prossima settimana>> dice semplicemente. Spalanco gli occhi. <<Che?! Perché, ho fatto qualcosa di sbagliato?!>>. Scuote la testa ridacchiando. <<Al contrario, gli sta piacendo il tuo lavoro e vorrebbe parlarti del tuo fururo nella W.M. & Sons>> conclude. Mi acciglio. <<Tu centri qualcosa?>>. <<Cosa?! No! È davvero tutto merito tuo Gigi!>> afferma. Se è così allora... <<È fantastico!>> sbotto. Mi alzo dal mio divanetto e lo raggiungo per abbracciarlo.

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