Capitolo 35

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Un serie di ticchettii mi fanno svegliare nel pieno della notte. Accendo la lampada sul mio comodino e controllo l'ora sulla sveglia: sono le due del mattino. Tic. Tic. Tic. Mi guardo intorno per poi alzarmi ed avvicinarmi alla finestra della mia camera. Scosto le tende nello stesso istante in cui un sassolino si scaglia contro il vetro. Sussulto per poi guardare in giardino. Noto un sagoma sino a che non si sposta alla luce di un lampione. Sento il cuore accelerare i sui battiti. Apro velocemente la finestra. <<" Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l'oriente, e Giulietta è il sole">> <<Zayn?! Che cosa fai qui?!>> esclamo abbastanza forte perché Zayn mi senta ma, abbastanza piano perché non mi sentino i miei genitori. <<"Non so dirti chi sono, adoperando un nome. Perché il mio nome, o diletta santa, è odioso a me stesso, perché è nemico a te. E nondimeno strapperei il foglio dove lo trovassi scritto">> recita. <<Zitto! Ti potrebbero sentire!>> lo ammonisco ignorando il suo delirio. <<"Ho scavalcato le mura suelle ali dell'amore, poiché non esiste ostacolo fatto di pietra che possa arrestare il passo dell'amore, e tutto ciò che amore può fare, trova subito il coraggio di tentarlo: per questi motivi i tuoi familiari non possono fermarmi">> grida più forte. <<Shh!>> gli intimo. Dopo la sua terza citazione di Romeo e Giulietta sono sicura al cento per cento che sia ubriaco. Chiudo la finestra e mi appresto ad andare al piano di terra.

Mi stringo nel mio semplice pigiama in raso bianco e corro sulla parte di giardino che da sulla mia camera. <<"Dove vive Giulietta é cielo...>> recita mentre a lunghe falcate mi avvicino. <<...ed ogni gatto, cane, topo ed ogni essere vivono qui e possono ammirare Giulietta, ma Romeo no.">> continua ad alta voce. <<"C'è più...>> lo interrompo posandogli una mano sulla bocca. <<Ma sei pazzo?!>> sbotto. Se continua ad urlare così non sveglierà solo i miei, ma l'intero vicinato. Lo sento sorridere contro la mia pelle, mentre mi guarda con un sguardo vitreo. Abbasso lentamente la mano. <<Di te>> biascica.

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