Capitolo 29

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Mi giro e rigiro nel letto senza riuscire a prendere sonno. Un tuono che illumina la stanza mi fa sobbalzare per lo spavento. Un leggero miagolio cattura la mia attenzione. <<Vieni Duchessa>> chiamo la micia picchiettando sul materasso. Miagola nuovamente senza muoversi dalla porta. La pioggia, che prima scendeva silenziosa, inizia a picchiettare contro i vetri della finestra. Mi scosto le coperte di dosso e vado verso il gatto. Un'altro tuono rimbomba nella camera. <<Duchessa!>> esclamo quando saetta via da me. La seguo con lo sguardo e la vedo entrare nella stanza di Zayn. Faccio un passo indietro intenzionata a tornarmene a letto, ma poi cambio idea. 

Silenziosamente raggiungo la porta socchiusa della camera di Zayn. La apro e sgattaiolo dentro. Duchessa è raggomitolata ai suoi piedi. <<Furba eh, per le coccole da me e per essere protetta da lui>> mormoro. Faccio qualche passo verso il suo letto. La luce della luna illumina il suo volto. Dorme sereno, come se la tempesta la fuori non lo scalfisse minimamente. Sollevo il grande piumone blu e mi metto sotto le coperte. Ho già dormito con lui, non vedo dove stia il problema...

Un suo braccio è interamente disteso sul mio cuscino. Poso la testa su di esso e la metto nell'incavo del suo collo. Ispiro il suo profumo. Poso le mani sul suo petto e mi accoccolo contro di lui. Mi crogiolo nel suo profumo e nel suo calore. Chiudo gli occhi soddisfatta e rilassata. 

Una mano che mi accarezza i capelli mi sveglia. Apro gli occhi e due pozzi neri si intrecciano ai miei. Zayn mi sorride dolcemente senza smettere di accarezzarmi. <<Che ci fai qui?>> mi domanda divertito. Gli sorrido a mia volta. <<Non riuscivo a dormire. Non mi piace la pioggia>> ammetto stiracchiandomi. Quando l'occhio mi ricade sulla sveglia mi sollevo di colpo. <<è tardi!>> esclamo intenta ad alzarmi. Zayn mi blocca per un braccio. <<Restiamo a casa>> supplica come un bambino. Inarco un sopracciglio divertita. <<Devi andare a lavoro ed io a lezione>> lo ammonisco. <<Che senso ha essere il capo se poi non posso fare quello che voglio?>> dice col broncio. <<Per quanto ne so il capo è tuo nonno...>> lo prendo in giro. <<Per quanto ne so sono il tuo capo! E poi che senso ha allora essere suo nipote!>> esclama teatralmente. Alzo gli occhi al cielo scuotendo la testa. <<Devo andare a lezione>> dico perentoria. Si mette in ginocchio e mi blocca stingendomi da dietro. <<No non devi, te lo ordina il capo>> soffia sul mio collo. Sento un brivido. <<E dai! Fuori fa freddo e piove! Qui possiamo stare tutto il giorno a letto a guardare la TV al calduccio!>>. Sbuffo, ma sa che mi sta convincendo infatti molla la presa. <<E poi è già tardi>> aggiunge. <<Va bene>> dico roteando gli occhi. Mi sorride a trentadue denti. Prendo il cuscino e glielo do in faccia. <<Togliti dalla faccia quel sorriso compiaciuto!>> gli ringhio contro mentre ridacchia. Non posso fare a meno di fare lo stesso. 

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