Capitolo 38

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Come un tornado rientro nella mia stanza sbattendomi la porta alle spalle. Guardo Zayn che continua a dormire tranquillo,  come se nulla fosse.
A lunghe falcate mi avvicino al letto ed afferro un cuscino. 
<<Svegliati!>> esclamo scagliandoglielo addosso. Emette un mugolio ma non si sveglia. Sbuffo irritata.
<<Svegliati!>> ripeto mettendomi in ginocchio sul letto per recuperare il guanciale. Lo afferro per colpirlo nuovamente ma questa volta vengo fermata.
Due mani salde mi afferrano per i polsi spingendomi sul materasso.
<<Si può sapere che cazzo stai facendo?!>> sbotta Zayn. Schiaccia il mio corpo contro il materasso e mi tiene ferma serrandomi i polsi sopara la testa.
<<Stavo cercando di svegliarti emerita testa di cazzo>> ringhio divincolandomi. La sua stretta si fa più salda.
<<Lasciami!>>. Non mi ascolta,  continua a tenermi sotto di se. Cerco di allontanarlo con le gambe ma mi blocca con le sue. 
<<Vuoi stare farma!>>. Lo fulmino con lo sguardo mentre sul suo viso affiora un sorrisetto.
<<Vuoi dirmi perché mi stavi colpendo con un cuscino?>> mi domanda con un tono dolce. Smetto di muovermi e sento il respiro accelerare.
<<Per svegliarti, te ne devi andare!>>. Sulla sua fronte appare un cipiglio. Non si stacca ma distoglie lo sguardo iniziando a guardarsi intorno.<<Mmm...dove sono?>>.
Alle sue parole sento una stretta allo stomaco. <<Non ricordi nulla di ieri sera?>> mormoro. Torna a puntare il suo sguardo nel mio. Questa volta sono io a distoglierlo.
Mi divincolo e questa volta mi lascia andare.

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