A Modern Myth

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To buy the truth
And sell a lie
The last mistake before you die.
So don't forget to breathe tonight
Tonight's the last so say goodbye
 
The secret is out
Goodbye.

Un romanzo 'ancora' senza trama.
 

 

Ci sono due inglesi, un irlandese e un pakistano alle prese con un altro inglese...
...Sì, lo so, sembra l'inizio di una barzelletta e potrebbe anche esserlo – non lo so ancora.
 
Ci sono, in ordine, seduti su un divano per tre persone Niall, Zayn, Liam, e Louis; davanti a loro, un ragazzino di nemmeno vent'anni, Harold – Harry per gli amici. I quattro, ammassati uno accanto all'altro, lo guardano in silenzio, squadrandolo e studiandolo con precisione.
 
"Piacere di conoscerti. Io sono Niall..." Afferma un biondino, sorridendo sincero mentre i suoi occhi sono illuminati da una gioia contagiosa. Difatti Harry sorride in risposta.
Niall, irlandese di nascita, londinese d'adozione, ha già deciso che lui sarà il benvenuto; perché almeno è sicuro di non essere più l'ultimo arrivato – da ormai un anno – e che, quindi, potrà smettere di essere il tuttofare delle emergenze.
Gli sorride perfino con i suoi incredibili occhi cobalto, mentre lo stomaco si rivolta in mille capriole, brontolando per la fame che ha già saziato un'ora prima.
 
"Lui è Zayn" Parla il ragazzo seduto al centro, quando un moretto dai capelli scompigliati non accenna a volersi presentare.
Zayn, svogliato e assonnato, con un filtro in bocca, si gira una sigaretta senza degnarlo nemmeno di uno sguardo. È stato costretto a rimanere in quella stanza per valutare il nuovo arrivato – per poi decidere tutti insieme se accettarlo oppure no.
Ma Zayn sa già che ciò che pensa su Harry non importerà a nessuno, né verrà preso in considerazione. Quindi lo snobba – come spesso fa con Louis, che, non per gelosia, figuriamoci, non gli va proprio a genio – benché dentro di sé senta la sensazione di una minaccia imminente.
Che sia Harry la minaccia? Beh, se lo terrà per sé e il tempo porterà consiglio... o, beh, porterà qualsiasi altra fottutissima cosa, chissà magari una canna già rollata.
Abbozza un sorriso, divertito da se stesso, gira la cartina e lecca velocemente lungo la striscia di colla, gira ancora e, voilà, adesso può fumare.
Dov'è l'accendino?
 
"E io sono Liam, il proprietario di questa casa" Afferma lo stesso ragazzo, sorridendo appena.
Liam guarda serio Harry con un sorriso appena abbozzato e lo sguardo indecifrabile. Sembra che la noia e la compostezza siano due delle sue principali caratteristiche. Si annoia, piuttosto, ma quando parla non risulta mai pesante.
Liam è il gancio che fa coesistere in quella casa, da almeno due anni, Zayn, suo amico di infanzia e migliore amico, e Louis, collega di college e amico più recente.
Il nuovo arrivato, Harry, non lo può sapere, ma quando i ragazzi hanno un problema spesso si rivolgono a lui. E non perché Liam è sempre pronto a darti i giusti consigli, ma piuttosto perché la calma con cui parla e interagisce è incoraggiante.
 
"Louis" Borbotta l'ultimo ragazzo, raccogliendo le gambe e mettendosi comodo sul bracciolo del divano.
Louis, il più piccolo di statura ma il più grande all'anagrafe, ha un taccuino tra le mani, guarda un po' ciascuno tentando di cogliere ogni sfaccettatura nei loro volti, sperando che da un momento all'altro gli torni l'ispirazione per il suo romanzo ancora senza trama.
I suoi occhi celesti, gelidi, curiosi e impertinenti puntano il volto di Harry come se volessero catturare ogni minimo dettaglio; il nuovo arrivato è il più interessante, è uno sconosciuto e fonte di nuovo materiale, pensa. Lo studia più degli altri, ma... ancora niente. Sbuffa, quindi, il romanzo resterà senza trama ancora per un po'.
 
"Harold, ma... preferisco Harry" Afferma il nuovo arrivato, annuendo come un beota.
Harry, seduto di fronte ai quattro ragazzi su una sedia scricchiolante e piuttosto scomoda, li osserva con i suoi occhi verdi e apatici, nascosti dietro degli occhiali. Si sposta un ciuffo di capelli ricci con un gesto sbrigativo e sospira; poi si domanda come ci sia finito lì e ringrazia – e maledice – la sua migliore amica, Eleanor, per avergli dato quell'annuncio, preso in bacheca all'Università.
Harry dice giusto due parole in croce; da dove viene, nel Cheshire, spiega che è andato via di casa per evitare tensioni familiari – di che tipo non lo dice – confessa di essere un ragazzo tranquillo, che il tempo lo trascorre al computer e che, in poche parole, è un nerd sfigato che spesso viene etichettato come un Hacker – non erroneamente.
 
"Perché sei andato via di casa?" Gli chiede Liam, allacciando le braccia al petto e alzando un sopracciglio, sinceramente preoccupato – oppure no?
 
"Divergenze" Taglia corto Harry che, dopo quell'ennesima domanda da parte di chiunque, ha iniziato a rispondere – con una non risposta – sempre nello stesso modo.
In realtà non ha voglia di parlare dei suoi motivi personali con degli sconosciuti che, probabilmente, non lo prenderanno nemmeno con loro in quella casa.
 
"Studi?" Chiede Louis, spuntando un secondo da dietro il suo taccuino. Harry alza un piglio, guardandolo con passiva curiosità; abbozza un sorriso che, di conseguenza, fa spuntare sul suo volto due fossette ai lati della bocca piena e rossa.
Louis lo fissa per qualche secondo, meravigliato, prima di appuntare qualcosa sul suo blocchetto.
 
"No, non studio. Che hai da scrivere su quel taccuino?" Chiede curioso con il suo tono basso e roco. Louis punta nuovamente i suoi occhi freddi su di lui, un secondo, poi sorride come un ebete e fa spallucce.
 
"Appunti" Quando risponde, torna a scrivere, come se da quel volto abbia colto qualcosa di interessante che deve assolutamente appuntare. Harry è curioso di leggere, vorrebbe sapere cosa abbia scritto su di lui ma non chiede e si tortura le mani, imbarazzato.
 
"Quindi lavori?" Chiede Liam, portando la concentrazione del ragazzino su di sé.
Harry annuisce, poi nega: "Sto cercando in giro, ma vogliono esperienza e io... so usare solo il computer" Borbotta, grattandosi il capo con un gesto goffo.
Zayn gli punta addosso i suoi occhi scuri, lo studia come se in tutto quel tempo trascorso sia la prima volta che lo vede; poi apre la bocca: "Puoi venire a lavorare da me, abbiamo bisogno di un cameriere" Borbotta. "E tu sei di bella presenza"
 
"Mh, grazie...?" Risponde di pancia Harry, prendendo quell'ultima affermazione come un complimento. Zayn gli fa l'occhiolino.
Nel frattempo Niall, Liam e Louis osservano prima l'amico e poi il nuovo arrivato. Sembrano preoccupati; tutti tranne Louis che, in realtà, sembra fulminato da una – un'altra? – brillante idea.
 
"Ha solo... mh, quanti anni hai?" Chiede Liam, perdendo un attimo della sua compostezza. Harry risponde con un appena sussurrato "Diciotto" e Niall sbarra gli occhi.
 
"Ha solo diciotto anni..." Sussurra Liam, guardando Zayn che, nel frattempo, ha fatto spallucce e tirato dalla sua sigaretta con nonchalance. "Io ho iniziato a quell'età" Esclama.
Liam lo squadra, gettandogli gli occhi nocciola addosso con un'espressione carica di sottointesi che, tuttavia, nessuno coglie se non Louis; il quale è tornato a scrivere, concentrando la propria attenzione sui due.
Anche Zayn osserva il migliore amico, gli occhi neri e lucidi sono segnati da un divertimento che, però, Harry non capisce. L'unica cosa che riesce a pensare è che anche in quella casa c'è della tensione – e pensarlo non lo fa sentire affatto bene.
Sta scappando dalla tensione...
Louis intanto continua a scrivere come un ossesso – forse qualcosa è venuto fuori, dopotutto.
 
"Beh, potrei farcela a fare il cameriere..." Borbotta Harry, ovvio, che probabilmente si è perso un passaggio della conversazione.
In realtà quel passaggio non è proprio venuto fuori.
 
"Zayn lavora in un Nightclub" chiarisce Louis, senza alzare lo sguardo dal suo blocchetto degli appunti, ricevendo una gomitata sul fianco da Liam. "Oh" è il commento di Harry. "Beh, si può fare... devo, devo fare qualcosa di speciale?" Chiede qualche secondo dopo, sorridendo smaliziato. Zayn gli risponde con un, primo e vero, sorriso – dopotutto quel ragazzino è divertente, pensa.
 
"No, devi semplicemente servire ai tavoli..." Risponde.
 
"Mezzo nudo" Aggiunge Louis, sempre nella stessa posizione, senza degnarlo di uno sguardo.
 
"LOUIS" Urla in un rimprovero Liam.
 
"Che volete? Ho ragione..." Farfuglia, muovendo il capo, nervosamente, per spostare un ciuffo sbarazzino dei suoi capelli chiari.
Il commento di Harry è, nuovamente, un "Oh", roco e impacciato. Zayn sorride, tirando la bocca verso un lato. "Ne parlo con il mio capo e ti faccio sapere..."
Harry annuisce, pensando di essere entrato in quella casa per cercare un letto dove dormire e, invece, ha trovato un lavoro.
Ottimo.
Liam riprende il discorso, lanciando uno sguardo preoccupato verso Zayn che, tuttavia, lo evita. "Mi sembri un tipo tranquillo, Harry, ci prometti che la tua scelta di andartene di casa non sia collegata a omicidi, violenze o qualsiasi altra cosa di questo tipo...?" Farfuglia, sorridendo divertito.
Niall lancia un'occhiata stranita all'amico, ignaro probabilmente dell'ilarità di quell'espressione e, infatti, ribatte: "Come se venisse a dircelo, Liam. Sì, guardate, in realtà sono il figlio di Hannibal Lecter e sono venuto qui perché ho un'incredibile fame..." Borbotta sarcastico, ridendo poi della sua stessa battuta.
 
"I tuoi pensieri sono sempre rivolti al cibo, Niall" Lo beffeggia Zayn, voltandosi a guardarlo.
 
"Ironia, Niall, se non sai cos'è, sul tavolo c'è un dizionario" è il commento di Liam che fa ridere maggiormente l'irlandese. Louis li osserva, uno ad uno, poi scrive in preda a quello che sembra essere un attacco d'ispirazione.
 
"Comunque, no, non sono un cannibale, né niente altro. Avevo soltanto bisogno di cambiare aria... vedere gente nuova" Dice, mentre osserva Louis e, con lo stesso cipiglio, si domanda se è sempre così il comportamento di quel ragazzo.
Liam annuisce, prima di seguire lo sguardo di Harry; poi sorride, divertito. "Sì, se te lo stai domandando, lui è sempre così" Afferma, alzandosi e avvicinandosi al nuovo arrivato.
Louis alza lo sguardo, un momento solo, perché sa che è di lui che stanno parlando; fa una smorfia, poi continua a scrivere.
 
"Sei il benvenuto, Harry" Dice Liam, allungando una mano in segno di saluto. Harry l'afferra e sorride, contento. "Grazie"
 
"Io e Niall dormiamo nella stessa stanza, Zayn e Louis invece hanno due camere, devi decidere tu con chi vuoi dormire..."
Zayn è il primo a ribattere: "Non se ne parla, io ho bisogno della mia stanza... per lavoro" Esclama.
Louis non fa in tempo ad alzare lo sguardo dal taccuino che bestemmia. "Cazzo, no, io... non riesco a scrivere con qualcuno presente... nella stanza" Borbotta, puntando le proprie iridi su Harry per guardarlo malissimo.
 
"Non sembrerebbe" Ironizza Niall, ridendo.
Intruso, nessuno ti vuole– è la sensazione di Harry.
Harry si infila le mani nelle tasche dei jeans, impacciato.
Louis gli rifila un'occhiataccia in risposta, poi aggiunge: "Tra lo scrivere una bozza e fare una stesura di un romanzo, c'è una grande differenza" saccente e trionfante, Louis, lo glissa poi con una smorfia.
 
"Penso che la mia esigenza sia più importante, Louis. Io ho un fottuto lavoro da mandare avanti e tu, invece, devi scrivere..." Lo scimmiotta Zayn, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo. Louis avvampa ma di rabbia; si alza e va dritto nella direzione del moretto. "Senti tu, mi hai veramente rotto i cogl..." Inizia con la sua voce squillante, ma orecchiabile come un'adorabile motivetto; Liam si avvicina velocemente, frapponendosi tra i due, per placare quella che sembra essere una quotidiana lite.
Niall guarda la scena divertito, mentre pensa: "Se avessi dei pop corn, sarebbe perfetto" Così, senza pensarci ulteriormente, si alza e si dirige in cucina; lo conosce il suo stomaco, se pensa al cibo – a qualcosa in particolare – poi deve averlo.
Come se fosse costantemente incinto, Niall deve soddisfare le sue voglie.
 
"Non farlo..." Dice Liam a denti stretti, guardando Louis. "Sii superiore" Gli stanno dicendo i suoi occhi. Louis lo fissa di rimando, mentre le sue iridi, prima infuocate di una rabbia glaciale, piano si rilassano in un liquido celeste. Si risiede e inizia a leggere ciò che ha scritto, evitando di dare ulteriore attenzione a Zayn.
 
"Non c'è problema, comunque, posso anche dormire sul divano..." Borbotta Harry, grattandosi nuovamente il capo, impacciato e preoccupato di aver causato lui quella lite.
In realtà non lo sa che Louis e Zayn si sopportano a stento e che se ci riescono, lo fanno soltanto per Liam; non sa nemmeno che dovrà farci l'abitudine.
I tre ragazzi lo guardano senza una espressione precisa stampata in volto. Zayn fa spallucce e se ne va nella propria stanza, Liam lo guarda incuriosito, poi va a controllare che Niall non stia facendo alcun danno in cucina, pensando probabilmente se il ragazzino non nascondi qualcosa dietro quell'imbarazzo e quella timidezza; Louis che, dovrebbe dire qualcosa, invece, non fa nulla.
Straccia il foglio che ha finito di leggere, abbozza un "Fa schifo...", lo butta a terra e se ne va nella propria stanza, sculettando. Harry lo osserva; in quel gruppo lo scrittore è la persona che è riuscito a inquadrare meno.
 
"E divano sia" Conclude Harry, una volta rimasto solo nella stanza. Si siede laddove prima sedevano i quattro ragazzi e si guarda attorno; gira lo sguardo verso la finestra, alla sua sinistra, piove a Londra. Gli occhi gli scivolano sul pezzo di carta che Louis ha stracciato.  Si guarda in giro, non c'è nessuno. Desiste, puntellando il piede, indeciso se prendere quel foglio oppure no.  Si sposta una ciocca di capelli e si sistema gli occhiali sul naso.
La curiosità vince su di lui ed è un attimo il momento in cui allunga una mano e afferra il foglio accartocciato. Lo apre, lisciandolo per renderlo leggibile e osserva tutto il contenuto senza concentrarsi sulle parole.
In una calligrafia a stento leggibile, ma elegante, le parole non cancellate sono poche; il resto è tutto uno scarabocchio di cancellature.
Aggrotta la fronte e sussurra ciò che legge, tentando di decifrare come fosse un codice:
 
"Sfigato, nerd, che però non studia (?) È scappato di casa per delle tensioni familiari. Di che tipo non è dato saperlo."
 
Sfigato, ma misterioso. 
 
Quella ha tutta l'aria di essere una sua descrizione.
Sfigato. Bene. Misterioso? Non ha mai pensato a se stesso in quel modo – il che lo intriga. Sorride.
 
Niall non sa di essere un lontano parente di Hannibal Lecter e affoga il suo desiderio di carne mangiando schifezze – la pizza è diventata la droga alternativa.
 
Trattiene una risata, a fatica, immaginando che la pizza sia il piatto preferito dell'irlandese.
 
"Liam... Liam è il cuore." Legge, poi, accigliandosi.
 
Quella frase breve non riesce a capirla. Liam è il cuore. Che senso ha?
Sì, Harry ha capito che Liam è il padrone di casa, ma perché alla parola 'cuore' lui ha pensato a tutt'altro?
 
Quel coglione di Zayn è innamorato del suo migliore amico e non avrà mai il coraggio di ammetterlo. È un'idiota. 
 
Quella tensione, allora, che Harry ha sentito quando i due si sono osservati circospetti, non è stata un errore. Ha visto giusto, lui, oppure l'odio di Louis nei confronti del moretto lo fa straparlare, gonfiando un'amicizia più del dovuto?
Continua a leggere, ma il dubbio rimane impresso nel proprio volto.
 
Il nuovo arrivato sarà prossimamente un cameriere mezzo nudo al NightClub dove lavora l'idiota.
 
Un'altra frase, che inizialmente non è riuscito a decifrare, gli fa strabuzzare gli occhi, incredulo. La rilegge, pensando di averlo fatto male entrambe le volte.
 
Il nuovo arrivato ha due tenere fossette ai lati della bocca che, quando sorride, spuntano fuori mostrandosi in tutta la loro naturale bellezza. 
 
Hanno il potere di non farti pensare più a nulla... 
 
Per esse, qualsiasi persona cercherebbe di diventare uno scrittore per tentare di descriverle. E io che tento di esserlo, lo sono, non saprei da dove iniziare.
 
Rimane uno sfigato. 
Misterioso.
 
Harry non ha il tempo di formulare un pensiero, piuttosto guarda il foglietto con sconcertante imbarazzo e... meraviglia.
 
"Fossi in te mi sbrigherei a nascondere le prove del misfatto. Louis odia quando qualcuno legge ciò che scrive senza il suo permesso" Gli dice Niall, tornando in salone con un sacchetto fumante tra le mani. Harry alza lo sguardo nella sua direzione, le gote arrossate e gli occhi verdi ancora spalancati.
 
"Che... ? Cosa?" Farfuglia, balbettando. Niall ride e addenta un mazzetto di popcorn.
 
"Rimfettilo dove l'hai trfovato e non dirgfli che l'hai lettfo" Gli consiglia, facendogli l'occhiolino, mentre manda giù il boccone. "Louis è una persona che porta rancore" Commenta ancora, offrendogli i popcorn che Harry si affretta a rifiutare con gentilezza.
Bene, pensa Harry, mentre nasconde quel foglietto all'interno della tasca – invece di rimetterlo dove l'ha trovato.
È in quella casa da nemmeno mezz'ora e ha già un segreto e l'imminente possibilità che qualcuno inizi a odiarlo.
Ottimo, davvero.

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