With everything, I won't let this go.

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With everything, I won't let this go.
 

Thoughts read are spoken, forever in doubt.
And pieces of memories fall to the ground.
I know what I did and so, I won't let this go.
Cause it's true, I am nothing without you.

All the streets, where I walked alone,
With nowhere to go.
Have come to an end.

I want you to know, with everything I won't let this go.
These words are my heart and soul,
I hold on to this moment you know.
Cause I'd bleed my heart out to show, that I won't let go.

Sum 41 – With me

 
 
 

Quando Zayn rincasa, lo fa in compagnia e con le luci dell'alba che sono in procinto di mostrarsi. Sta ridendo come la ragazza che ha sotto braccio, mentre inciampa sullo stipite della porta.
 
"Shh" Esclama, portandosi l'indice alla bocca, continuando a ridere.
Si è leggermente ubriacato al Nightclub, dopo il suo spettacolo, come accade la maggior parte delle volte; e si è portato del lavoro a casa, come accade sempre. 
Barcollano insieme, urtando mobili e facendo rumore pur tentando invano di raggiungere la sua stanza senza farne; quando sentono la porta accanto a quella d'ingresso aprirsi, sanno entrambi di non esserci riusciti.
 
"Cazzo" Borbotta la ragazza, ridendo.
 
Zayn si volta di spalle e spera che la sagoma che li sta osservando sia quella di Niall, ma deve ricredersi.
 
"Porc..." Sbotta, sciogliendo la presa dalla donna e girandosi verso il migliore amico.
Liam li osserva assonnato e con la fronte aggrottata da un turbamento.
Zayn ha lo sguardo vacuo, annebbiato dall'alcool che gli circola nel sangue, ma l'ilarità, che ha avuto fino a quel momento, è totalmente sparita dai suoi sensi inebetiti e dal suo volto.
 
"Quante fottute volte dovrò ripetertelo di fare piano quando torni?" Sbotta Liam, lisciandosi i capelli in un gesto che sa di disperazione.
Liam non ha il sonno profondo, Liam è sempre all'erta.
Liam si sveglia per un bisbiglio, Liam resta sempre sveglio fino a quando Zayn non torna a casa.
Zayn lo guarda un secondo con una smorfia di scuse, poi si gira verso la ragazza e la indica.
 
"P..." Esita, non ricorda il suo nome. Non lo ricorda mai, di nessuna. "Paula?" Tenta, ricordando vagamente che fosse un nome strano.
 
"Perrie" Lo corregge lei, provando a fare l'offesa ma concludendo in una risata. Anche lei deve essere molto ubriaca.
 
"Giusto" Dice, sorridendole malizioso.
Liam alza gli occhi al soffitto, spazientito da quel teatrino al quale è costretto a partecipare. Tenta di fare dietro front, per tornare nella sua stanza e lasciarli lì, ma quello che esce dalla bocca di Zayn lo fa retrocedere nelle sue intenzioni, bloccandolo al suolo.
"Perrie, quella è la mia stanza" Gli indica la porta a destra lungo il corridoio che hanno di fronte. "Potresti aspettarmi lì? Devo parlare con il mio migliore amico"
 
Perrie annuisce e, nel buio della casa, Zayn e Liam sanno che è riuscita ad arrivare a destinazione soltanto per i suoi capelli terribilmente biondi, quasi bianchi, che sfavillano anche nell'oscurità. La porta di Zayn scricchiola, come la maggior parte della casa, e si chiude dietro di lei.
Liam lo osserva, grattandosi il capo.
 
"Dimmi" Afferma. Zayn esita, apre la bocca e la richiude.
 
"Ho trovato lavoro al nuovo arrivato..." Farfuglia, arrancando sulla prima cosa che gli torna in mente. Vorrebbe dirgli tante altre cose, ma ha paura che a parlare sia l'alcool.
 
"Harry" Dice Liam. "Si chiama Harry e non è a me che devi dirlo" Afferma risoluto il proprietario della casa, facendo un passo indietro con tutta l'intenzione di tornarsene a dormire.
Zayn annuisce ed esita ancora, facendo un passo nella sua direzione, come se gli stessi chiedendo tacitamente di non chiudergli la porta in faccia – l'ennesima.
 
"Qualcos'altro?" Chiede, controllato, sebbene la voce sia tremolante. Zayn nega con il capo, perché per quanto vorrebbe stare lì a parlare, tentando di tornare a essere ciò che non sono più, non ce la fa.
L'unica cosa che non si spiega, però, è perché Liam ce l'abbia tanto con lui, quando dovrebbe essere il contrario.
E, ancora, perché lui non riesce ad essere in collera con il suo migliore amico. Anche se quest'ultimo dubbio, per quanto si sforzi di non ammetterlo, teme di avere delle motivazioni.
 
"Buonanotte" Dice semplicemente, ficcandosi una mano nella tasca dei jeans.
 
"Buona continuazione" Borbotta Liam, prima di chiudere la porta e appoggiarsi di spalle a questa. Torna a respirare, perché fino a quel momento si è trattenuto.
Zayn si avvicina alla porta, non barcolla più, come se quell'atmosfera l'abbia fatto tornare lucido – naturalmente non lo è affatto, altrimenti non farebbe mai un gesto così deplorevole.
Tocca con due dita il legno, carezzandolo e mordendosi un labbro. Socchiude gli occhi.
 
"Ma che ti ho fatto per farmi odiare tanto?" Farfuglia, per poi chiudere la stessa mano a pugno e stringere, stringere forte. 'Cosa ho fatto per non meritare più di essere tuo amico?' Pensa.
Vorrebbe colpire quella porta, quel muro che li divide ogni secondo sempre di più, ma è nel silenzio della notte e dei suoi pensieri che cade, retrocedendo di qualche passo, sconfitto.
Si scrolla di dosso quella cattiva ossessione e si gira per incamminarsi lentamente verso la sua stanza.
Liam ha sentito.
Guarda il vuoto con gli occhi spalancati per la sorpresa di aver udito veramente quelle parole e, per la prima volta, pensa che probabilmente a lui sono oscure tante cose sul migliore amico e che la sua parte di storia, forse, non è tutta.
Che incosciente è stato. Per tutto quel tempo non si è mai domandato – forse perché per paura non ha voluto farlo – come sia arrivato Zayn a diventare ciò che è.
Liam è arrabbiato, sì, lo è. Ma con se stesso, perché è per colpa sua se Zayn fa quel lavoro, distruggendo tutti i suoi sogni.
Chiude gli occhi, ci vuole un momento per tornare indietro nei meandri dei suoi ricordi.
 

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