In meno di una settimana può seriamente accadere di tutto.

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In meno di una settimana può seriamente accadere di tutto.

I giorni passano, inesorabili.

Domenica, Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì...

La maggior parte del tempo Liam lo ha trascorso nel letto, o meglio, tutto il tempo Liam lo ha trascorso sotto le coperte.

Non è andato all'Università, non è uscito dalla sua stanza, non ha guardato la Televisione, né ha usato il computer.

Ha semplicemente dormito, come se non lo facesse da anni e stesse recuperando le ore perse.

Niall si è preoccupato moltissimo e ha spesso provato a spronarlo, incitandolo ad uscire, magari anche insieme, ma l'altro ha sempre negato, rigirandosi tra le coperte e addormentandosi immediatamente o facendo finta di farlo.

Liam esce da quella stanza soltanto per andare al bagno, ma lo fa così velocemente che spesso nessuno se ne rende nemmeno conto.

Perfino Louis è rimasto a casa per qualche giorno. Lo scrittore con la risposta sempre pronta, a tratti ilare e tagliente, ha provato a farlo sorridere, ma non sempre c'è riuscito.

Così sconfitto si è quasi nella totalità dei casi consolato nell'unico posto dove riesce a non pensare più a nulla, nemmeno a quanto sia sbagliato: tra le braccia di Harry.

La settimana di Zayn, invece, è scivolata placida, mentre le sue ferite pian piano si sono risanate.

Ha avuto modo di conoscere il neolaureato in marketing, Marcel, disoccupato e in cerca di lavoro, perché entrambi costretti in casa.

Leeroy è un ragazzo che non sta mai fermo, invece, per questo motivo è parecchio assente in quella settimana e al ritorno dal lavoro, si rinchiude nella sua stanza con Marcel, lasciando modo a Zayn di gustarsi il salone con la Tv.

E Zayn ringrazia il cielo, anche perché in caso contrario avrebbe fatto di tutto per non doverci stare molto a contatto con Leeroy.

La somiglianza con Liam lo riversa in tutto ciò al quale cerca di non pensare.

Ma procediamo per gradi – anzi, per giorni.

Domenica - He can't change, even if he wanted to.

Quando Louis apre gli occhi è ancora abbracciato a Harry, benché il suo viso sia a pochi centimetri di distanza da quello dell'altro e alcune ciocche ricce solletichino una sua guancia.

Louis non è infastidito da tutto ciò e in uno sbuffo allegrotto scaccia via quei capelli non suoi, prima che scoppi in una risata.

Lo guarda, ammaliato da quel volto gioviale addormentato e allunga una mano per accarezzarlo con la scusa di spostargli lo stesso riccio che prima sostava su di lui.

Non gli importa granché se lo sveglierà, in quel momento.

Le loro gambe sono intrecciate in un groviglio che potrebbe sembrare doloroso, invece è il paradiso. Le mani di Harry sono sul suo corpo, posate una sotto il suo collo e l'altra su un fianco e potrebbero infastidirlo, invece vorrebbe che stessero lì per sempre.

Addosso a lui.

Louis si smuove appena e si avvicina al corpo di Harry, ma soltanto in quei movimenti si rende conto di essere irreparabilmente eccitato.

Dannato alza bandiera mattutinoDannato Harry, in realtà.

A quel pensiero, a quei movimenti, a quella costatazione, gli occhi verdi di Harry puntano immediatamente su quelli di Louis che avvampa, chiaramente impossibilitato a impedire alle proprie gote di arrossire.

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