«Ok, abbiamo le nostre armi adesso ma... ci manca ancora un piano.» dichiara Tony ironico come sempre.
«Non penso che servirebbe a qualcosa. Combattere contro quei cosi alieni è impensabile, sono troppi! Dovremmo raggiungerla sull'astronave madre però... non so...» spiego incerto, passandomi una mano dietro la nuca.
«Qual è il problema ragnetto? Hai paura per caso?» mi canzona Hawkeye. E Ilaria diceva che c'erano differenze fra i nostri universi, come no! Hawkeye è fastidioso in ogni universo, è un dato di fatto.
«No zuccone! È che potremmo esserle di intralcio, tutto qui.» ribatto alla sua affermazione.
«Credi che l'Avatar abbia intenzione di usare tutto il suo potere?» mi chiede Thor preoccupato.
«Non lo so, non mi ha detto nulla.» sospiro. «Avremmo dovuto chiederlo al suo doppio prima che se ne andasse.»
«Quindi che si fa?» domanda con pacatezza il dottor Banner.
«Non possiamo stare con le mani in mano. Analizziamo la situazione, assicuriamoci che non ci siano civili in zona. Poi andiamo a fare il culo a quegli alieni!» ci incita con foga e grinta Cap.
«Uuh, Capitano, linguaggio!» lo rimbecca la Vedova.
«Mi hai tolto le parole di bocca Natasha!» la appoggia Tony.
«Eh? Linguaggio?» dico invece io confuso.
«È una lunga storia» sospira Cap alzando gli occhi al cielo.
«Come, un'altra? Quante storie mi sono perso? Non ci sono nel mio universo!» mi agito io portando le mani alla testa.
«Posso trasferirmi da te allora?» aggiunge Cap rivolto a me.
«Cosa? Captain America vuole trasferirsi a casa mia? È.. è fantastico!» esclamo raggiante.
«Non intendevo questo»
E allora cosa intendeva? Bah, meglio non pensarci troppo.
«Basta perdere tempo, muoviamoci.» ordina una ragazza d'impatto è vestita per lo più di rosso. Chissà chi è.
La seguiamo fuori dall'edificio, facendoci strada man mano che incontriamo quegli alieni, lavorando come una squadra, pronti a dare una mano all'Avatar.
******
«Ti stavo aspettando»
Oh cazzo.
«Davvero? Non dovevi disturbarti, sul serio!» sdrammatizzo io. Se c'è una cosa che ho imparato da Spidy, è che le parole sono un'arma eccezionale: puoi distrarre l'avversario, guadagnare tempo per pensare ad una strategia, distrarre il nemico o semplicemente sfotterlo, o come nel mio caso distendere i nervi facendo una chiacchierata non proprio in amicizia con qualcuno.
«Tu hai qualcosa che mi appartiene.» continua lui, ignorando la mia affermazione.
«Non so proprio di cosa tu stia parlando Thanos» replico io; se devo morire oggi, tanto vale prenderlo per il culo finche sono viva. Quando mai avrò un'altra occasione simile?
«Non scherzare con me umana. Consegnami le Gemme, e forse risparmierò il tuo mondo.»
«Seeee, come no! Quando qualcuno dice "forse" è ovvio che intende che lo farà!» lo sfotto ancora.
«ORA BASTA! Ti ho offerto la mia pietà, e tu l'hai rifiutata. Perciò perirai assieme a questo mondo, ma prima soffrirai guardandomi bruciarlo!» mi minaccia lui, venendomi contro e tirandomi un pugno, scaraventandomi contro la parete della sua nave che, all'impatto, si sfonda per la potenza del colpo, facendomi precipitare.
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Marvel: AVATAR - La custode dell'universo TEMPORANEAMENTE SOSPESA
FanfictionIlaria è una ragazza normale che vive a Verona con la sua famiglia. A differenza delle sue compagne di classe non le importa niente dei trucchi e dei vestiti, perché il suo unico interesse sono i film sui supereroi. Già, è una nerd. Quello che però...