La guerra è finita

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«Oh no no no! Che si fa? Ah trovato!» mi teletrasporto con Spidy nel suo universo così velocemente che, apparendo alle spalle del dottor Connors, questo urla per Lia pavento facendo volare i fogli che teneva in mano.

«Dottor Connors, la prego! Spidy ha bisogno di aiuto!»

«Presto, mettiamolo sul lettino.»

Con la telecinesi lo sposto cautamente, appoggiandolo con cura sul lettino che mi ha indicato, dove ci sono diversi strumenti presenti anche negli ospedali e altri più tecnologici.

Fa uno scanner a raggi X su tutto il corpo di Spidy, mentre lui geme per il dolore.

«Ha riportato molte ferite, 5 costole incrinate e 3 rotte. È probabile che abbia una emorragia interna.» spiega con un sussulto; nemmeno io sono completamente calma, e i tremiti che percuotono le mie braccia ne sono la conferma.

«Che cosa facciamo?» chiesi cercando di moderare il tono della mia voce instabile.

«Io non... dobbiamo portarlo in ospedale. Però... non c'è la possibilità che facciamo in tempo. Potrebbe-»

«Non ci pensi nemmeno dottore!» lo interrompo bruscamente.

E adesso? È tutta colpa mia, se non lo avessi convolto in tutta questa faccenda... è tutta colpa mia!
Non posso lasciarlo morire! Che cosa posso fare? Cosa?!

Inizio a mangiarmi le unghie per la preoccupazione, camminando convulsamente in tondo nella stanza.

Aspetta! Qualcosa lo posso fare! Non ho mai curato ferite così gravi durante l'allenamento, però ci devo provare!

«Dottore si sposti, ci penso io!» esclamo allontanandolo con la mano dal lettino.
Il dottore intanto gli aveva tolto la scheda e sollevato la maglietta, mostrando il torace contuso è ricoperto di tagli e ematomi in più parti.

Ho paura di non farcela, è messo male, molto male.

Allungo le mani cariche di energia al suo corpo, infondendo l'energia raccolta che mi è rimasta dentro di lui.
Il suo torace si abbassa sempre più lentamente, e l'elettrocardiogramma che il dottor Connors gli ha collegato mostra che il suo cuore sta rallentando sempre di più.

«Andiamo, forza apri gli occhi Peter!» sussurrò col le lacrime agli occhi, mentre il dottore, poco distante da me, resta in silenzio, sperando e pregando che Spidy si svegli.

Il bip del macchinario mi rimbomba nelle orecchie sempre più insistentemente, come a ricordarmi che Spidy ha la vita appesa ad un filo sottilissimo, e che in quel momento sono io a cercare di tenerlo lì, al meglio delle mie forze e capacità.

«Ti prego, Spidy. Non puoi mollare tutto. Pensa a tua zia, ai tuoi amici qui all'accademia. A Harry e Mj. A quel caprone di Fury, al dottor Connors. Pensa a loro, raggiungili, torna da noi testa di tela! Pensa alla città, che se ne occuperà se tu non ci sarai? Avanti apri gli occhi!» continuo a incitarlo, nella speranza che mi senta e che si svegli.

«Ti prego... ho bisogno di te, non lasciarmi ora che abbiamo imparato a conoscerci.» le lacrime scendono ancora, bagnando il petto di Peter, quando il dottor Connors mette una mano sulla mia spalla.

«Guarda... non c'è più battito.» dice in un sussurro, abbattuto, tentando di trattenere le lacrime.

«Che cosa?» la voce mi si spezza, non può essere vero!
Noto con orrore che ha ragione, non gli ho dato abbastanza energia, non ho fatto abbastanza!

Marvel: AVATAR - La custode dell'universo TEMPORANEAMENTE SOSPESA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora