«Il mio predecessore? Caspita, non mi aspettavo una tua visita. A cosa ne devo l'onore?» chiesi il più cortesemente possibile, recuperando anche un po' di contegno.
«Per cominciare, complimenti per aver salvato l'universo, e soprattutto, per aver scelto di risparmiare il tuo nemico. È stato un gesto davvero compassionevole, degno di un Avatar.»
«Emh... grazie.»
«Non sono venuto qui per elogiarti. Ora che hai finalmente liberato il tuo vero potere, avrai accesso al Centro dell'Universo, nonché alle informazioni contenute nella sua biblioteca; in più, potrai fare appello agli Avatar passati, chiedere loro consiglio, fatti raccontare la loro storia se ti va. Coraggio, ti mostrerò il Centro dell'Universo.»
«A-adesso?»
«Certo. È di vitale importanza che tu apprenda nell'immediato chi è l'Avatar, qual è il suo compito, sebbene tu lo abbia parzialmente intuito; hai già vagato abbastanza ignara di chi tu sia.»
«Va bene. Se ritieni sia meglio così, non ti contraddirò.»
«Prendi la mia mano e non lasciarla. Il viaggio sarà lungo, non vorrei restassi perduta in qualche angolo dell'universo.»
Feci come mi disse, tenendo ben salda la presa, e subito lui spiccò il volo, attraversando le pareti della mia camera come un fantasma, partendo alla volta dello spazio.
«Credo di soffrire un po' di vertigini.» lo avvisai quando eravamo già molto in alto.
«Non ti preoccupare, goditi il viaggio.»
Facile a dirsi, difficile a farsi, o almeno così credevo.
Una volta superata l'atmosfera terrestre mi voltai ad ammirare il mio mondo: la vista era mozzafiato, e io che non ci avevo ancora provato! E la Luna, brillava più di un diamante, era... uno spettacolo meraviglioso.Solo poi mi accorsi che non avevo problemi a respirare nello spazio, ma proprio all'ultimo.
Ci dirigemmo lontani dal Sistema Solare, sotto il mio sguardo sempre più attirato dalle meraviglie del cosmo; sorpassammo un'infinità di stelle, giganti rosse e bianche, passando loro accanto senza venir minimamente bruciati dal loro calore. Quando accadde, ne sfiorai la superficie: era morbida, calda e quasi senza forma. Era incredibile.Continuammo a volare a velocità supersonica, lasciando dietro di noi una scia bianca, un po' glitterata.
Superammo nebulose, ci passammo anche in mezzo, e mi sentivo elettrizzata come una scolaretta.«E io che non ho portato il cellulare!» mi detto una manata sulla fronte per non averci pensato prima di partire.
«Avrai altre occasioni per perlustrare il cosmo a tuo gradimento, ma adesso dobbiamo proprio andare.» mi incoraggio con voce paterna. Quel vecchietto era simpatico.
Alla fine del viaggio, non sapevo quanto distante fossimo dalla Terra, ma ero certa che non eravamo andati oltre la galassia, nonostante il viaggio fosse durato solo una decina di minuti.
"Ora che ci penso, non sento nemmeno freddo, e non congelo per la bassa temperatura"
«Eccoci.» disse parandosi davanti ad un enorme, terrificante Buco Nero.
«Cheee? Noi dobbiamo andare lì dentro?» sbiancai al solo pensiero.
I buchi neri sono dei mostri dello spazio, non c'è niente dall'altro lato, solo un m nei di antimateria!«Si, ma non devi preoccuparti. C'è... il trucco.»
«Se lo dici tu...»
Riprese a tirarmi verso quel buco nero; eravamo nell'occhio del ciclone di quell'ammasso nero, avevo i brividi per la paura.
Proseguimmo senza fermarci, fino ad arrivare alla fine del buco nero.
STAI LEGGENDO
Marvel: AVATAR - La custode dell'universo TEMPORANEAMENTE SOSPESA
FanfictionIlaria è una ragazza normale che vive a Verona con la sua famiglia. A differenza delle sue compagne di classe non le importa niente dei trucchi e dei vestiti, perché il suo unico interesse sono i film sui supereroi. Già, è una nerd. Quello che però...