"Vaffanculo a me! Vaffanculo a quel damerino da quattro soldi! E vaffanculo alle mie fottute paure!"
Eccolo lì, il milionesimo disastro che avevo combinato. Non me ne era andata dritta una quella stramaledetta mattina. Ero rientrato da lavoro alle tre e, esausto, mi ero accasciato sul letto, con almeno il confortante pensiero di poterla rivedere il giorno dopo. Ma quando quella cazzo di mattina ero stato svegliato dalla chiamata di mia nonna, che mi diceva che il nonno era scivolato dalle scale, tutto era cominciato a precipitare.
Ero andato immediatamente da loro mentre tutti ancora dormivano, correndo come un pazzo per vedere se lo dovessimo portare in ospedale. Fortunatamente non si era fatto nulla di grave, solo un leggero ematoma sulla gamba destra, ma a bilanciare quella notizia che mi aveva fatto tirare un sospiro di sollievo, era ovviamente arrivata la mia sfiga colossale. Ero in terribile ritardo per la sua laurea e, a peggiorare le cose, vi era anche il fatto di non poter avvisare nessuno in merito, a causa del cellulare che avevo dimenticato di caricare la sera prima per la troppa stanchezza e le cui ultime energie erano decedute nel corso del viaggio in auto all'andata.
Avevo guidato come un pazzo per le strade, cercando di fare il possibile per arrivare almeno durante la sua discussione ma, purtroppo, non ce l'avevo fatta, e quello che si era presentato davanti ai miei occhi al mio arrivo mi aveva travolto come un camion in corsa: Ollie stretta tra le braccia di un ragazzo moro che inizialmente non avevo riconosciuto, ma che poi, avvicinandomi, avevo identificato come il tizio della foto nella su stanza, e che ormai associavo a quel nome che mi faceva perdere il lume della ragione.
Quando i suoi occhi lucenti di gioia avevano incontrato i miei traboccanti di rabbia, avevo compiuto una scelta: andarmene di lì prima di fare una scenata e peggiorare ulteriormente le cose tra di noi. Ma se avevo evitato di sbraitare davanti all'intero cortile dell'università in quel momento, non avevo tenuto in conto che, dopo essermi rifugiato all'Ascensore a scolarmi bicchieri di scotch e wisky, sarei invece esploso una volta tornato a casa.
Non rammentavo assolutamente un cazzo di quello che era successo nel tempo trascorso dall'uscita del locale fino al mio rientro; avevo un buco nero enorme di quelle ore. Ricordavo soltanto di aver detto qualcosa di poco lusinghiero ad Ollie, quando l'avevo vista per la seconda volta abbracciata a quel tipo, poi nient'altro, ad eccezione dell'ultima stoccata infertami da quello stronzetto prima che se ne andasse via con lei.
"Lei è troppo per uno come te!"
A quel punto c'era stato l'ennesimo blackout. Gli unici frammenti che avevo erano di essere salito in camera mia con una bottiglia mezza vuota di qualche liquore in mano, nonostante Matt e gli altri cercassero di richiamare la mia attenzione, che poi avevo scaraventato contro il muro della mia stanza una volta chiusa la porta. Ma da quello che videro i miei occhi al mio risveglio, direi che non mi fossi limitato a lanciare in aria solo la bottiglia: molti dei miei libri erano disseminati per tutta la stanza.
Mi passai una mano sul viso e poi tra i capelli, cercando di ritrovare la lucidità che quella mattina faticavo a riacquistare.
"Sono uno stronzo! Le ho rovinato un'altra giornata importante della sua via!"
Ormai sembrava essere troppo tardi per fare qualunque cosa, ma volevo provarci ugualmente questa volta a parlarle, a spiegarle, a raccontarle tutto quello che mi passava per la testa e che mi aveva fatto andare in escandescenza più di una volta. Mi sarei preso tutti i suoi insulti, ma almeno dovevo tentare.
Mi tirai su dal materasso con notevole difficoltà, come ogni volta che avevo ecceduto con l'alcool la sera prima, raccattando qua e là i libri che avevo sparpagliato in giro per poi andare ad adagiarli sul tavolino basso vicino al letto, insieme alla maggior parte dei cocci di vetro che avevo trovato; avrei pensato dopo a finire di sistemare il casino che avevo combinato.
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RICOMINCIAMO DA NOI (VOL.2 - COMPLETATA)
Chick-LitE' ormai passato un anno dalla partenza di Ollie e molte cose sono successe nel frattempo. Ollie e Luke non sono più quelli di prima... la loro brusca rottura li ha cambiati chi per un verso chi per un altro. Lei ormai ha imparato ad accettare se st...