-Signore e signori, sono lieto di darvi il benvenuto alla cerimonia di pescaggio, qui a Palazzo Hamilton. Possa il vostro volere essere ascoltato-.
La sagoma di un uomo comparve sul palco. Una forte luce lo colpiva dalla sinistra, proiettando sullo sfondo bianco del palco la sua ombra scura.
-È per me un grande onore essere qui a Palazzo, per chi di voi non mi conoscesse, sono Philipp Layermann-.
La forte luce si spense e il presentatore si mise al centro del grande palco. Philipp Layermann era un giornalista, conduttore, comico e showman californiano, con milioni di seguaci ed adorato dalle folle. Era stato per quattro settimane sulle copertine dei giornali di 34 stati per via della suo supporto sociale. Ogni anno, infatti, era solito donare due milioni di euro alle associazioni di beneficenza per i più bisognosi. Layermann era inoltre conosciuto per le sue battaglie sociali, a favore di tutti coloro che non godessero di diritti uguali alla maggioranza.
Philipp era una persona molto stravagante: all'età di trentacinque anni aveva lanciato il look "Layer-Lawyer" cioè "Avvocato a strati". Questo look seguiva lo stile tipico d'ufficio, camicia bianca, giacca, pantalone e scarpe nere, però con l'aggiunta dello "strato" che veniva indossato sotto forma di indumenti molto vistosi e poco sobri. Philipp non perse l'occasione per pubblicizzare il suo stile, dunque sfoggiò uno dei suoi strambi abiti.
La base era quella tipica da lavoro d'ufficio, ma il suo "strato" era composto da una lunga sciarpa fucsia che gli copriva non solo il collo, ma fungeva anche da cinta per i pantaloni, come fascia per capelli e persino come bracciale. Come tocco di classe, Philipp aveva messo una parrucca bionda della stessa forma della Statua della Libertà.
La folla iniziò un fortissimo applauso non appena vide il presentatore, la quale identità era stata nascosta fino a quel momento. Philipp fece degli inchini verso il pubblico e poi iniziò il suo piccolo show:
"Poco prima di arrivare qui sono passato da un'edicola, sapete no, mia madre mi ha detto che se non le compro una cartolina dall'Inghilterra non mi fa più entrare in casa. Appena entrato sento una donna dirmi -Salve, è un piacere vederla-. Io, con il mio rinomatissimo charme, mi avvicino alla donna e le dico -Signora cara, se lo desidera possiamo fare insieme tutte le foto che desidera-.
Ora cerco casa... Come mai? Mia madre mi ha sbattuto fuori di casa a prescindere dopo aver scoperto che avevo offerto una foto ad un prototipo di robot!"Il pubblico era molto divertito, Sara però era troppo in tensione per godersi a pieno lo spettacolo.
Jean, al suo fianco, faceva difficoltà a capire tutto ciò che Philipp dicesse dato il suo forte accento della West Coast.
-È in casi come questo che conoscere le lingue fa comodo- pensò Sara.
"L'altro giorno pensavo al perché del numero cento, come mai proprio cento studenti? Perché non 71? 71 sarebbe stato davvero un bel numero, non trovate? E vi giuro che non lo dico perché io sono nato nel 71, lo giuro!"
Lo spettacolo andò avanti per una decina di minuti, poi dopo un altro forte applauso Philipp Layermann fece un sospiro e disse -È ora-.
Si mise sul lato destro del palco, con il microfono in mano, aspettando il segnale dalla regia che da chissà dove controllava attraverso le telecamere.
-Siete pronti per accogliere il magnifico e ideatore di questo meravigliosamente meraviglioso progetto?-.
La folla era in delirio. I supporters del Signor Hamilton avevano già iniziato ad urlare di gioia.
-Non riesco a sentirvi, vi ripongo la domanda, siete pronti?- disse ridendo Philipp in modo da coinvolgere ancora maggiormente il pubblico. Applausi e urla di eccitazione creavano caos nella Arena.
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ISLAND - The Hotel
Science Fiction#26 in FANTASCIENZA (...) -La probabilità è uguale per tutti, nemmeno ci spero che esca il Giappone- - Mi dispiace per te ma spero proprio che non venga pescato il Giappone, ci sono nato, ci vivo e per quanto dicono i miei genitori ci dovrò anche mo...