La foto era bellissima. Ciò che rende bella una foto è la autenticità delle emozioni che si esternano davanti all'obiettivo. In quel momento tutti quanti sfoggiarono un grande sorriso, e i loro occhi sinceri erano la prova della gioia che provavano in quel momento.
La bufera di neve imbiancava le strade e creava un atmosfera da film.
Jean fissava fuori dalla finestra quando ad un tratto Sara gli chiese cosa stesse succedendo. Lui sorrise e senza girarsi verso i suoi amici disse -Volete vedere qualcosa di figo?-. La domanda doveva essere stata retorica, poiché senza aspettare una risposta, Jean si allontanò dalla finestra e corse verso l'interruttore della luce. Premette sul pulsante spegnendo tutte le luci della stanza: la stanza sembrava roteare su se stessa. In mezzo al parcheggio, infatti, vi era un lampione molto forte che disegnava l'ombra dei fiocchi di neve mentre il vento li spingeva via. La stanza dunque si riempì di piccoli pallini neri che creavano una magica illusione ottica, come se la stanza girasse su se stessa. Di fronte a quello spettacolo nessuno proferì parola, però tutti ne furono estasiati.
D'un tratto però, la magia venne spezzata da qualcuno che bussò alla porta. Jean, essendo il proprietario di quella determinata stanza, andò ad aprire.
-Ciao, ho sentito che gli altri hanno deciso di andare a cena tutti insieme, vuoi unirti?- chiese un giovane moro
-Sisi d'accordo, grazie mille- rispose Jean
-Ah scusami, potrei chiederti se sai se chi c'è nella stanza accanto alla tua sta dormendo? Ho bussato ma nessuno ha aperto-.
Jean come risposta spalancò la porta e accese la luce, rivelando chi altro era in stanza con lui.
-Ah... Ehm... Vi ho per caso disturbati?- disse lui imbarazzato.
Jean rise, poi fece cenno agli altri quattro di uscire con lui dalla stanza. Una volta tutti fuori ci fu un rapido giro di presentazioni.
-Io sono Bjorn, sono Islandese però da qualche anno vivo in Svezia-
Sara, essendo una linguista, scherzando disse con accento islandese -Ciao sono Bjorn, sono nato in una igloo e mi sono trasferito in un altra igloo-
Tutti quanti, compreso Bjorn, scoppiarono a ridere.
-Beh complimenti Sara, sai emulare molto bene il mio accento. Comunque si, i posti freddi mi danno una sensazione di casa-.
L'hotel si era finalmente un po' animato, c'erano persone che entravano nelle stanze, persone che uscivano, sembrava che tutti avessero iniziato a sentirsi a loro agio. Nel frattempo che la Jajihu Squad e Bjorn camminavano verso le scale per scendere e recarsi alla sala da pranzo, Lizzy fece cenno a Sara di avvicinarsi.
-Psssssss-
-...-
-Pssssssssss-Sara si accorse del richiamo e si avvicinò a Lizzy.
-Io avrei bisogno di andare un attimo in bagno, potresti per favore accompagnarmi?- chiese lei
-Certo- rispose Sara -Hey, voi andate avanti, noi vi raggiungiamo tra poco-.
Le due così andarono nella camera di Lizzy. La sua stanza era identica a quella di Sara e a quella di Jean. Nel mentre Lizzy era in bagno, Sarà faceva avanti e indietro nella stanza, fino a che, ad un certo punto, Lizzy gridò.
-Lizzy?!- chiamò Sara preoccupata -Cosa è successo?!-
Ci furono dei secondi di silenzio, poi rispose.
-Non so come ma la manica del mio vestito ha un filo tirato!- disse lei.
Sara tirò un sospiro di sollievo.-Sara, potresti perdermi il vestito blu scuro dal guardaroba?-
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ISLAND - The Hotel
Ciencia Ficción#26 in FANTASCIENZA (...) -La probabilità è uguale per tutti, nemmeno ci spero che esca il Giappone- - Mi dispiace per te ma spero proprio che non venga pescato il Giappone, ci sono nato, ci vivo e per quanto dicono i miei genitori ci dovrò anche mo...