18 - Incisioni da urlo

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Scocca la mezzanotte. Nel frangente di tempo che separa la notte del quattro maggio alla mattina del cinque, Sara era sveglia. Era distesa su un letto nella quale non aveva mai dormito, in una stanza in cui non era mai stata, dall'altra parte del mondo rispetto a casa sua e completamente all'oscuro dei suoi genitori. Paradossalmente però, si sentiva al sicuro. Sapeva di poter chiudere gli occhi e addormentarsi senza che qualcuno l'avrebbe uccisa o altro. Ripercorse con la mente il suo percorso da poco meno di una settimana a quel giorno. Il giorno del suo compleanno, il primo maggio, accompagnata dalla sua amica Hannah era giunta al Palazzo Hamilton dove aveva incontrato Jean. Da lì poi il volo verso il Canada e la scomparsa di Jean, poi il rapimento e il volo verso Vancouver. Durante l'ultimo giorno vissuto era poi stata addormentata con un soporifero e portata a New York dove aveva parlato per ore con i suoi amici e Manitoba Schuyler. Ciò che aveva salvato Sara dal non fare brutti incubi, fu il fatto che, dopo l'incontro con Schuyler, la Jajihu Squad ha potuto vivere una serata vera e propria. Cena calda, un po' di tv e poi a letto. Il chiodo fisso però era quello che Hamilton avrebbe potuto fare qualcosa contro le famiglie della Jajihu Squad per ripicca, e ciò rendeva la situazione più tesa.

I pensieri di Sara furono interrotti da qualcuno che bussava alla porta della stanza. Mezza assonnata Sara aprì la porta e fuori vi trovò Lizzy.

-Posso entrare?- chiese

-Ma certo- rispose Sara.

Le due si accomodarono sul letto nel silenzio della notte e illuminate solo dalla luna che splendeva in cielo.

-Non riesco a dormire- disse Lizzy

-Nemmeno io-

-Questa situazione mi mette paura... Voglio dire, per quanto Schuyler voglia fare del bene, comunque in molte come siamo nell'illegalità-

-Ne sono consapevole. Ero convinta che Hamilton fosse il cattivo e che Schuyler fosse il buono, però se nessuno dei due può chiedere aiuto alle forze dell'ordine vuol dire che non tutto è in regola-

-La situazione poi è davvero troppo complessa, in ore e ore non siamo riusciti a trovare una soluzione soddisfacente-

-Sara... Ti dispiace se per stanotte rimanessi qui?-

-Ma figurati! Certo che puoi restare. Poi per fortuna il letto è abbastanza grande, in due ci staremo tranquillamente-.

Le due si stesero l'una accanto all'altra.

-Sara... Ho paura- disse Lizzy

-Ci sarò io domani accanto a te quando ti sveglierai, stai serena- rispose Sara abbracciando la sua amica

-Buona notte-

-Buona notte-.

Un tonfo assordante svegliò Sara e Lizzy nel cuore della notte. Lizzy dallo spavento urlò.

Degli uomini a viso coperto e armati entrarono nella stanza sfondando la porta. Uno di loro accese la luce e tutti gli altri entrarono nella stanza puntando le armi in ogni direzione possibile.

Sara, non avendo indosso gli occhiali da vista, vedeva tutto sfocato e non capiva di preciso cosa stesse accadendo.

Gli uomini controllavano ovunque: sotto il letto, nel guardaroba, sotto le scrivanie, fuori dalla finestra.

Sara spaventatissima non ebbe il coraggio nemmeno di allungare il braccio, afferrare gli occhiali e indossarli.

Un altro forte rumore arrivò dal corridoio, poi un altro e un altro ancora.

-State bene?- chiese uno degli uomini a Lizzy e Sara

-S...si- rispose Lizzy spaventata

-Nella stanza troverete cibo e acqua per stare sicure fino a che non torneremo, fino a quel momento siamo costretti a sigillarvi qui dentro-

-Cosa?!- disse Lizzy, ma loro erano troppo indaffarati per sentirla.

Uscendo sollevarono da terra la porta e, in base a ciò che le due avevano immaginato, gli uomini avevano bloccato la porta in modo che solo loro potessero aprirla.

Ogni tanto il rumore di porte che venivano sfondate si risentiva, sempre più distante.

Il sonno vinse il batticuore dopo poco, ed entrambe tornarono a dormire.

Il risveglio fu abbastanza imbarazzante. Un uomo, anch'esso molto imbarazzato cercava di svegliare Sara e Lizzy semplicemente sussurrando le parole "signorine, per favore svegliatevi".

Fuori dalla stanza, in quel momento, passarono Jun e Hululu i quali si affacciarono nella stanza.

-Potrei chiedervi come potrei svegliare?- chiese ancora imbarazzato l'uomo

-Ehm... Tranquillo le svegliamo noi- disse Hululu.

Quando finalmente furono sveglie, la prima cosa che entrambe chiesero fu cosa fosse accaduto durante la notte.

-Tranquille signorine, non appena vi recherete dal Signor Schuyler saprete tutto- riferì l'uomo -potete trovarlo nello stesso ufficio ove lo avete incontrato ieri-.

Accennò un lieve inchino e poi uscì dalla stanza.

Non appena lui uscì entrò Jean, il quale riferì che Schuyler li stava aspettando.

Sara e Lizzy si prepararono dunque in fretta e furia in modo da potersi recare con il minor ritardo possibile da Schuyler.

Grazie alla fantastica capacità di Hululu di orientarsi, il gruppo di amici trovò l'ufficio subito.

Jean dovette bussare al muro, poiché la porta non era presente. Dall'interno l'uomo invitò i cinque ad entrare.

-Buongiorno-

Si scambiarono un rapido saluto e si sedettero alle stesse sedie del giorno precedente, nella stessa posizione.

-Vi comunico una splendida notizia- disse il Signor Schuyler -Durante questa notte abbiamo trovato e catturato un infiltrato di Hamilton qui, nel Palazzo-

La Jajihu Squad rimase sconcertata.

-Una delle mie guardie, mentre girava per il Palazzo per controllare che tutto fosse al suo posto, ha notato che sulla porta del mio ufficio vi era inciso qualcosa. "100-5=100". Di corsa ha allertato tutti, i quali hanno iniziato il raid del palazzo in cerca del responsabile. Essendo voi i probabili diretti interessati del colpo, ci ho tenuto molto alla vostra sicurezza, perciò ho richiesto che veniste sigillati nelle vostre stanze in modo che solo attraverso la mia impronta digitale sareste potuti uscire-

-Chi è stato?- chiese Jun

-Uno dei macchinisti, colui che si occupa anche delle telecamere e in generale della videosorveglianza. Le telecamere lo hanno ripreso mentre manovrava dei fili e poi le telecamere hanno smesso di funzionare-

-E ora lui dov'è?- chiese Jean

-Abbiamo gettato il cadavere nel cemento fuso. Adesso si trova un un blocco di cemento armato a decine di metri di profondità nell'Oceano-

-Cosa?! L'avete ucciso?! E se non fosse stato lui il colpevole?!- disse adirata Lizzy

-Era un sospettato, e noi non possiamo correre rischi- rispose Schuyler

-Cosa pensa significhi "100-5=100"?- chiese Jean

-Che non si arrenderà. Che nonostante voi cinque siate scappati, è come se foste ancora nelle sue mani. Guardatevi intorno più spesso, il vostro nemico potrebbe già essere alle vostre spalle-.

ISLAND - The HotelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora