La neve continuava a scendere lenta, molto fine, ma comunque era visibile
-Pensavo che avremmo alloggiato in un hotel, non in mezzo agli alberi insieme agli orsi- disse Lizzy
-Comune mortale- rispose Jean -Ricorda sempre che stiamo facendo qualcosa organizzata dal Signor Hamilton, fidati di me, rimarrai sicuramente stupita-.
I pullman ora viaggiavano su una strada abbastanza caratteristica: intorno vi erano metri di campo e poi una fittissima foresta di alberi alti e scuri. Tra il pullman e la neve poi, la neve iniziava a prendere più potenza. Per un altra decina di minuti si continuò ad andare avanti, finché finché d'un tratto l'autista disse all'altoparlante -tenete d'occhio la sinistra-. Tutti seguirono il suo consiglio e si attaccarono ai finestrini. La Jajihu Squad fu fortunata poiché erano seduti proprio sul lato ottimale per vedere.
-Siete pronti?- chiese retoricamente l'autista
-3-
-2-
-1-Da dietro gli alti alberi uscì una struttura, si riconoscevano le finestre, le auto parcheggiate fuori, le ciminiere che facevano uscire il fumo creato dai camini e infine l'insegna:
"BENVENUTI A ISLAND THE HOTEL"Venne spontaneo a tutti quanti di applaudire, finalmente dopo tante ore erano giusti a destinazione.
L'hotel era molto carino, la struttura esterna era rivestita di legno bianco, tutte le finestre erano adornate con dei vasi fioriti e il tutto sembrava così bello da sembrare finto.
I pullman passarono sotto all'archetto con su scritto il nome dell'hotel e si fermarono nel parcheggio. La neve continuava a scendere intensamente.
-Siete ufficialmente giunti a destinazione, recatevi direttamente all'interno del hotel. Buon soggiorno a tutti quanti!- disse l'autista.
Scesero tutti dai pullman e insieme si diressero verso la porta d'ingresso.
L'hotel, giudicandolo dal numero di finestre in altezza, avrà avuto sui tre o quattro piani. I muri esterni erano ricoperti di assi di legno pittate di bianco. La semplicità della struttura veniva compensata dai fiori presenti quasi ovunque, sui davanzali, sparsi nelle aiuole vicino l'ingresso, erano persino visibili all'interno di alcune finestre. La neve continuava a fioccare sempre più intensamente e il cielo venne oscurato da un grande nuvolone scuro. Il paesaggio si fece sicuro più spaventoso: la neve non permetteva di vedere bene in lontananza e quindi la foresta risultava un grande ammasso scuro senza forma. Per compensare, dalle fiorite finestre dell'hotel usciva una calda luce che dava sensazione di essere in un posto sicuro. Lizzy fu la prima ad entrare dato che stava congelando; seguirono subito dopo il resto della Jajihu Squad. La hall era molto spaziosa: sul pavimento in moquette beige vi erano sei panchine in legno con poggiati dei cuscini, tre sulla parete sinistra e tre sulla parete destra. La hall infatti, non era semplicemente quadrata, bensì aveva forma ottagonale. In fondo alla stanza, in direzione dell'ingresso, vi era un bancone alla quale erano due receptionist aspettavano sorridendo.
-Salve, immagino che brrr che freddo che fa, immagino cccche sssappiate chi ssssiamo- disse Lizzy tremando alla receptionist
Nel frattempo che Lizzy parlava con la receptionist tutti gli altri erano entrati nella hall e si avvicinavano al bancone.
Jean si guardava intorno, soddisfatto da come l'hotel si stesse presentando. La stanza era dotata di sei finestre, ognuna collocata dietro la panchina. Sopra ogni finestra poi, vi era una luce, luce che emetteva un colore sul giallo aranciato. Jean si affacciò alla finestra, i due pullman erano andati via e la tempesta di neve continuava imperterrita.
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ISLAND - The Hotel
Science Fiction#26 in FANTASCIENZA (...) -La probabilità è uguale per tutti, nemmeno ci spero che esca il Giappone- - Mi dispiace per te ma spero proprio che non venga pescato il Giappone, ci sono nato, ci vivo e per quanto dicono i miei genitori ci dovrò anche mo...