Capitolo 1: L'incontro

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Quando Ethereal entrò nella piccola libreria le persone presenti si voltarono a guardarla, rimanendo sconvolti davanti al suo fascino. Erano tutti piuttosto giovani e lei, per quanto assomigliasse a loro, sapeva che i suoi occhi tradivano gli anni vissuti, ma le bastò sbattere le palpebre un paio di volte per far distogliere l'attenzione di tutti da sé.

Si sarebbe aspettata più gente alla presentazione del libro, ma guardando l'orologio dal cinturino sottile che aveva al polso si accorse di essere arrivata con largo anticipo. Sfiorò il quadrante, assaporando di nuovo i ricordi legati all'oggetto.

C'era un tepore piacevole, in contrapposizione al freddo che aveva dentro, dovuto alla presenza dei corpi e al sangue che scorreva nelle loro vene. Non ci volle pensare, però, perché doveva restare ben concentrata su quel momento.

La libreria non era molto grande e per l'evento era stata chiusa ai clienti, ma Ethereal prese comunque a gironzolare tra gli scaffali.
Dovette superare le file di sedie disposte in ordine e un tavolo dove sicuramente avrebbe preso posto la persona per cui lei era lì.

Si mosse con grazia, dando quasi l'impressione di essere sollevata da terra. Camminava adagio, con eleganza, la testa alta e le spalle dritte. Un po' per la sua natura e un po' perché non aveva mai dimenticato quegli insegnamenti, quando passava per strada tutti si giravano per guardarla. 

Sfiorò le coste dei libri sentendo le copertine scivolarle sotto i polpastrelli. Le era sempre piaciuto leggere perché in quel modo aveva potuto riempire la sua vita notturna ed era potuta scappare dalla realtà quando da sola non ne era stata capace.

Ethereal si accorse di un certo movimento alle sue spalle e quando si voltò vide che i presenti si stavano accomodando. Li raggiunse e andò a sedersi in una delle ultime file, lontana e nell'ombra com'era sempre stata.

Da una porta laterale, che Ethereal non aveva notato in precedenza, uscì un uomo sulla quarantina, con la barba e i capelli brizzolati seguito da quella che a primo impatto sarebbe sembrata una ragazzina.
In realtà, guardandola meglio, i tratti del volto, per quanto dolci, erano modellati da una profonda maturità e dalla serietà del suo sguardo chiuso dietro alle lenti degli occhiali.

Il loro arrivo fu accompagnato da applausi che si spensero appena i due si furono seduti dietro al tavolo.

La ragazza teneva in mano una copia del suo libro e lo custodiva con tenera gelosia.
Ethereal lo aveva sfogliato per caso qualche settimana prima ed era rimasta colpita dall'intensità delle parole di quella ragazza poco più che ventenne.
La foto in fondo al libro si era impressa nella sua testa così come le brevi nozioni su di lei. Darcy Mills, diplomata con il massimo dei voti all'Istituto per Nuovi Talenti, aveva pubblicato il suo primo romanzo a pochi mesi dalla fine del suo percorso accademico.

Darcy portava i capelli a caschetto neri tirati indietro con una sottile forcina e cercava in tutti i modi di allungare le maniche del maglione azzurro che indossava oltre le dita della mano. Era visibilmente imbarazzata, come se fosse la prima volta che teneva un discorso davanti a un pubblico e non l'ultima tappa della presentazione del suo libro.

L'uomo, il manager di Darcy, prese la parola e con un po' troppo entusiasmo costruito presentò brevemente la ragazza e ciò che aveva scritto.
Poi fu lei stessa a intervenire, tirando fuori tutta la sicurezza che aveva dentro. Parlò del suo romanzo con un vivace bagliore negli occhi e Ethereal percepì la soddisfazione nella sua voce. Pendeva dalle sue labbra e non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.
Trovava Darcy estremamente interessante e voleva attraversare la sua mente per capirla meglio, ma non poteva. Era una creatura troppo delicata e l'avrebbe rovinata prima ancora di poterla possedere davvero.

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