Capitolo 12: I ricordi

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Darcy tornò a casa a piedi, al freddo e con un forte senso di svuotamento. Non riusciva nemmeno a piangere da quanto fosse scombussolata e il suo unico desiderio era che Ethereal tornasse indietro. Cercò di tenere la mente concentrata sulle mani arrossate dall'aria gelida o su quanto la luna fosse luminosa quella sera, ma era difficile non far ricadere i propri pensieri su quello che era appena successo. Infilò una mano in tasca e strinse forte lo specchio che la vampira le aveva appena regalato e si sentì più tranquilla, ma fu una sensazione che durò poco. 

Una volta arrivata raccolse alcune delle sue cose in un borsone e in uno zaino, ripromettendosi poi di tornare a prendere anche il resto con l'aiuto di Storm. Si chiuse la porta alle spalle a malincuore, ma doveva rispettare il desiderio di Ethereal e trasferirsi a casa sua. 

La villa era buia e silenziosa e Darcy sospirò quando nell'ingresso prese il piccolo specchio dalla tasca prima di togliersi la giacca. Le aveva fatto un particolare effetto usare le sue chiavi per la prima volta, un'immagine che sperò potesse diventare al più presto abituale. 

Si trascinò fino al salotto, appoggiò le borse su una poltrona e poi andò in cucina. Il quadro sulla parete le diede il benvenuto, intristendola ancora di più. 
Sul frigorifero c'era un post-it giallo e Darcy notò che non fosse la grafia di Ethereal. Questa era più spigolosa e frettolosa e infatti nell'angolo a destra c'era la firma di Storm. 
C'era scritto che sarebbe tornato dopo 3 giorni, ma che aveva già fatto la spesa e che in casa c'era tutto quello di cui aveva bisogno. 

<<Fantastico.>> borbottò Darcy aprendo il frigorifero. Non aveva voglia di mangiare, perciò prese una bottiglia di vino rosso e cercò in tutti i cassetti un cavatappi. Dalla credenza tirò fuori un calice e si versò il liquido color rubino. Le ricordò la prima sera in cui era uscita con la vampira e aveva pensato che nel suo bicchiere ci fosse del vino. Solo alcune settimane dopo aveva scoperto che in realtà quello fosse sangue. 

Si morse il labbro inferiore e poi bevve un sorso mentre raggiungeva il soggiorno. 
Accese tutte le luci, ma la stanza era ancora in penombra e la ragazza sbuffò. Come avrebbe fatto a leggere quasi al buio?
Su un tavolino sotto la finestra c'era un vecchio giradischi e Darcy lo maneggiò per diversi minuti prima di riuscire a farlo partire. Non era il suo genere, ma era la musica di Ethereal e ascoltarla le faceva pensare che fosse lì con lei. 

Il vino e le forti emozioni di quella sera la fecero addormentare sul divano mentre stringeva il regalo della sua ragazza anche se si era svegliata non molte ore prima. 
Era il suo modo di reagire alla tristezza, dormire per chiudere fuori tutto. Fece strani sogni con celle e sotterranei bui, persone che urlavano sofferenti, metallo che sbatteva contro altro metallo. 

Darcy si svegliò alle prime luci dell'alba tutta sudata e con una gran sete. A fatica scese dal divano, ripiegò la coperta che aveva usato quella notte e raggiunse la cucina per bere un sorso d'acqua e fare colazione rapidamente. Salì poi al piano di sopra ed entrò nel bagno degli ospiti per farsi una doccia. Avrebbe preferito rilassarsi nella vasca, ma avrebbe rischiato di riaddormentarsi o che i ricordi la avvolgessero e non poteva permetterselo. 

L'acqua bollente le ustionò la pelle lasciandole spessi segni rossi, ma Darcy non sentiva nulla. Era come se la partenza di Ethereal l'avesse resa apatica e insensibile. 

Una volta asciutta e rivestita si aggirò per le stanze e spalancò tutte le finestre facendo entrare la luce del giorno. La vampira non doveva averlo mai fatto perché Darcy fece molta fatica ad alzare le tapparelle che cigolarono per lo sforzo. 

Al piano di sotto scelse un disco qualsiasi e lo mise nel giradischi per avere un po' di compagnia mentre svuotava il borsone. Prima, però, andò a recuperare dell'incenso in camera di Ethereal e lo accese. 

Tirò fuori la sua caffettiera che portò in cucina, l'accappatoio e lo spazzolino finirono in bagno, il computer sul tavolo in soggiorno e il resto, che erano vestiti, fu portato in camera da letto. Fece tutto con molta calma per far passare più tempo possibile e per non fermarsi a pensare. Divise e impilò ogni cosa e poi cercò di farsi un po' di posto nell'armadio di Ethereal. 

La vampira non aveva portato con sé quasi nulla in... Darcy si bloccò di colpo. Non aveva la minima idea di dove la sua ragazza fosse andata e se vi fosse già arrivata. Come poteva essersi dimenticata di chiederglielo? 

In fondo all'armadio, nascosta da alcune scatole, c'era una valigia in pelle chiara che doveva risalire agli anni '20. Agli occhi degli altri sarebbe sembrato solamente un oggetto vintage recuperato in qualche mercatino, ma Darcy sapeva che non era così. La prese, la appoggiò sulle coperte e adagio la aprì. Dentro vi trovò alcuni album fotografici e aprendoli poté leggere gli anni in cui le fotografie erano state scattate. 

Si sedette tra i cuscini e cominciò a sfogliarli partendo da quello con le foto più vecchie. Era l'album 1902-1933, tutte le foto ritraevano gruppi di persone ed erano state realizzate a eventi o cene. Ognuna riportava la data esatta e il luogo e la ragazza si stupì di tutti i posti in cui Ethereal fosse stata. 

L'occhio di Darcy la trovava sempre in mezzo alla massa e in alcuni scatti riconobbe anche Storm, Levi e Avalon. Erano tutti in bianco e nero e molto scuri, con i volti delle persone e i dettagli poco chiari. 

Darcy sorrise vedendo il modo in cui si vestivano o i ragazzi portavano i capelli e piano piano andò avanti a guardare tutte le foto girando delicatamente le pagine di cartoncino.

Incastrata tra l'ultima velina c'era una lettera. La carta era ingiallita e macchiata e l'indirizzo del destinatario, cioè Ethereal, era scritto in corsivo con un inchiostro blu che con il tempo si era espanso e sbiadito. Era una lettera di Avalon ed era scritta in francese, perciò Darcy non ne capì completamente il contenuto, ma il je t'aime scritto in fondo al foglio la fece sussultare. Sapeva bene dei sentimenti che la strega aveva provato per la sua vampira, però vederli in quella lettera le fece provare una punta di gelosia. La rimise dentro la busta, poi ripose il tutto dove l'aveva trovato e aprì un altro album. 

Erano le foto dal 1935 al 1961 e il passaggio della qualità delle immagini era visibile man mano che sfogliava le pagine. C'era uno scatto che ritraeva Ethereal sorridente, vestita con una camicia nera a maniche corte e i capelli legati di lato in maniera morbida. Era a Roma, seduta davanti al Colosseo, nel 1953, l'anno dell'uscita di Vacanze Romane, e Darcy accarezzò quel ricordo con dolcezza. Le lacrime cominciarono a offuscarle la vista e ad appannarle le lenti degli occhiali, ma la ragazza deglutì rumorosamente e proseguì.  

Guardò il terzo album più velocemente, osservando le foto a colori sbiaditi e ridendo delle acconciature bizzarre degli anni '80. Si soffermò di più nel periodo che Ethereal aveva trascorso in Brasile e di cui le aveva parlato tanto, poi finalmente arrivò alla raccolta più recente. Saltò i primi anni 2000 e andò direttamente alla fine, ai giorni loro contemporanei, sperando di trovare le loro fotografie. Infatti la vampira aveva stampato la maggior parte dei momenti passati insieme e li aveva messi lì. C'era un primo piano di Darcy mentre si sistemava i capelli dietro all'orecchio, ma lei non ricordava che gliela avesse scattata. L'ultima era un loro bacio e questo distrusse la ragazza definitivamente. Aveva cercato di restare serena ma vedere quella fotografia la mandò in pezzi. 

Cominciò a piangere e non provò nemmeno a fermare le lacrime. Singhiozzava forte e il petto le faceva male dalla gran voglia di urlare che aveva anche se alla fine non ci riuscì. Le uscirono solo deboli suoni e la maggior parte erano il nome di Ethereal. Strinse di nuovo lo specchio che aveva portato con sé tutta la mattina sperando che la vampira potesse sentirla da quanto la stesse pensando intensamente. 

Chiuse l'album e lo sistemò insieme agli altri dentro la valigia che rimise nell'armadio. Da qui prese uno dei cardigan di Ethereal e se lo portò vicino al viso per sentirne il profumo. Era leggerissimo, quasi inesistente, ma Darcy lo indossò comunque. Andò sotto le coperte, si sdraiò dalla parte del letto della sua ragazza e lasciò che tutte le lacrime che aveva fuoriuscissero senza sosta. 

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