Capitolo 17: Dolore

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Domenica mattina le due ragazze si alzarono molto prima dell'alba, chiusero le valigie e scesero in cucina. Darcy non parlava da quanto il cuore le battesse veloce e anche Ethereal poteva sentirlo. La vampira non aveva preso sonno ed era rimasta a coccolare la sua ragazza e a salvarla da parecchi incubi. Darcy voleva fare qualcosa per ringraziarla di questo e si mise a prepararle il caffè, ma era stanca e in preda a troppe emozioni e le mani le tremavano. Non riusciva ad aprire la caffettiera, così Ethereal la abbracciò da dietro, sovrappose le mani alle sue e con una leggera pressione la aiutò. 

<<Lascia fare a me, dobbiamo partire prima che il sole sorga.>> le disse con dolcezza e la ragazza corvina annuì. 

<<Come ci arriveremo al Tribunale?>> chiese mentre prendeva le tazze dalla credenza. 

<<In aereo>> rispose e poi proseguì quando Darcy la guardò con aria interrogativa. <<Ne ho uno privato.>> 

<<Quando pensavi di dirmelo?>> rise e poi scosse la testa, sistemandosi i capelli.

<<Sono piena di sorprese.>> rispose ammiccando e le diede un bacio. 

Dopo aver sistemato le ultime cose chiusero casa e salirono sull'auto di Ethereal che guidò fino all'aeroporto. Rimasero in silenzio tutto il viaggio perché Darcy aveva la mente completamente annebbiata dai pensieri. La paura del dolore le fece salire la bile in gola, ma non si pentì della sua scelta. Stava andando in contro a una follia, la più importante della sua vita, e ne era contenta. 

Arrivarono all'aeroporto ancora tranquillo a quell'ora e raggiunsero a piedi il gate riservato all'aereo di Ethereal. Lì ad aspettarle con le loro sacche da viaggio c'erano già Levi, Storm e Avalon che aveva l'espressione di una che avrebbe voluto trovarsi da tutt'altra parte. 

<<Pronte?>> chiese loro Storm e le due ragazze annuirono. 

Fecero i controlli necessari e poi poterono salire sull'aereo, appena in tempo perché il sole stava sorgendo. 

Ethereal scambiò qualche parola con il pilota e Darcy capì che stessero parlando in rumeno. Qualche volta l'aveva sentita imprecare nella sua lingua e aveva riso, beccandosi un'occhiata velenosa che l'aveva fatta ridere di più. 

C'erano sei sedili, un mini frigo sotto a un tavolo con dei bicchieri e in fondo al corridoio sulla destra la porta del bagno. Presero tutti posto e dovettero viaggiare con le tendine abbassate sui finestrini per non far entrare la luce e la ragazza corvina sentì la mancanza del cielo. 

Lei e Ethereal sedevano una davanti all'altra e si guardavano negli occhi mentre Avalon dormiva e Levi e Storm giocavano a scacchi. 

La vampira si alzò dal sedile e raggiunse Darcy, poi si chinò e si appoggiò sui talloni mettendole le mani sulle ginocchia. 

<<Tutto bene?>> le chiese. 

<<Sono un po' preoccupata.>> rispose. Non voleva mentirle dicendo che fosse tranquilla, perché doveva leggersi sul suo volto la tensione. 

<<Lo so e mi dispiace>> assunse un tono triste. <<Vorrei ci fosse un altro modo.>> 

<<Va bene così, voglio che mi trasformi.>> 

<<Cercherò di non farti troppo male>> le disse alzandosi in piedi e accarezzandole il collo. <<Dormi un po' adesso.>> 

Darcy non ci mise molto ad addormentarsi e il suo sonno fu popolato da un profondo buco nero. Ethereal era sempre pronta a intervenire nel caso si fosse svegliata all'improvviso spaventata, ma per fortuna la ragazza corvina rimase piuttosto tranquilla mentre riposava. 

Principessa della notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora