Capitolo 11: Lo specchio

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Ethereal arrivò alla galleria e trovò tutte le luci spente nonostante fuori fosse già buio. La porta era aperta e quando entrò sentì delle voci provenire da una delle sale per l'esposizione.
Prese un respiro profondo e provò a ricordare come fosse avere il cuore che batte veloce dall'agitazione, poi si avviò per il corridoio.

Fece il suo ingresso nella sala e vide i suoi tre amici parlare con una figura che a lei dava le spalle, alta e rigida nel suo gessato nero. Erano tutti tesi dietro ai loro finti sorrisi di convenienza e fu Storm ad accorgersi della sua presenza.

<<Eccoti.>> le disse e questo fece voltare l'uomo. Ethereal lo riconobbe, era Ateius, uno dei più severi rappresentanti del Governo del Mondo delle Ombre. Le vennero i brividi quando incrociò il suo sguardo, ma fece comunque un inchino con la testa in segno di rispetto.

<<Octavia! Quando tempo mia cara>> Ethereal impiegò qualche istante a capire che si stesse riferendo a lei. Quando era stata trasformata aveva voluto abbandonare ogni ricordo della sua vita da umana e aveva cominciato a usare solo il secondo nome. <<Se non erro era il lontano 1888 ed eravamo a cena con George Eastman la sera prima che lanciasse sul mercato la sua Kodak.>>

<<Ricordi benissimo, Ateius. Serata memorabile.>> sorrise freddamente al vampiro e si sistemò i capelli.

<<Direi di passare a cose più importanti.>> intervenne Avalon interrompendo quel patetico teatrino.

<<Sì, grazie>> assentì il vampiro. <<Octavia immagino tu sappia perché mi trovo qui.>>

<<Posso immaginarlo>> replicò. <<E preferirei che mi chiamassi Ethereal. Octavia non c'è più da molto tempo.>>

<<Molto bene, Ethereal.>> il tono di Ateius era irritato. <<Sono stato mandato in seguito alla mancata risposta da parte tua a una missiva in cui ti si chiedeva di concludere la relazione che hai intrapreso con un'umana. >>

Levi alzò lo sguardo sull'amica, sbigottito. Le era arrivato un richiamo e lei lo aveva ignorato, continuando a stare con Darcy come se non stesse infrangendo nessuna regola.

<<Sono desolata e mi scuso con tutto il Governo, ma provo forti sentimenti per l'umana in questione.>>

Ateius incrociò le mani, sbatté più volte le palpebre e un ghigno teso gli affiorò sulle labbra.

<<Non importa a nessuno dei tuoi sentimenti, Octavia>> disse duramente. <<Stai andando contro la legge e per questo presenzierai davanti al Tribunale.>>

Rimase in silenzio assaporando le lacrime di Ethereal che avevano preso a rigarle le guance. Perché l'amore doveva essere punito? Perché non poteva stare con Darcy e vivere una lunga vita insieme a lei? Che senso aveva essere immortale se poi non poteva spendere il tempo dei mortali con loro?

<<Hai 36 ore di tempo, dopodiché vedi di salutare tutti per bene, perché non so quando li rivedrai, soprattutto la tua umana.>>

Ateius sorpassò la vampira che non appena lo sentì uscire dalla galleria cadde sulle ginocchia prendendosi la testa tra le mani.
Storm le fu subito accanto e cercò di farla alzare, ma Ethereal non ne volle sapere. Levi si inginocchiò vicino a lei e fece qualcosa che la sorprese molto: la abbracciò.

<<Va tutto bene>> mormorò. <<Va tutto bene.>>

La vampira riuscì a riprendersi dopo qualche istante di pianto intenso, si asciugò il viso e prese la decisione di tornare da Darcy per poter consumare la loro ultima notte insieme.

Principessa della notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora