Buona notte Prr...cipessa!

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-Non è possibile!- piagnucolo alla vista di un altro orribile disegno sulla mia scrivania. Questo caldo soffocante trasporta con sè anche la mia pazienza. Soffio fuori l'aria lentamente cercando di calmarmi, dopo essermi accorta dello strappo a bordo pagina che si è creato dopo aver cancellato troppo velocemente il bozzetto e accartoccio automaticamente il disegno in una pallina lanciandola poi dietro di me per l'ennesima volta.
Mancano solo cinque giorni al mio compleanno e io non ho la più pallida idea di cosa mettermi e non ho nessuna bozza per il mio abito.
Mi piacerebbe che il vestito fosse originale, semplice, ma allo stesso tempo affascinante e raffinato, mentre quelli che vengono fuori ora sono terribilmente... brutti!

Mi giro lasciando il blocco di fogli e la matita sulla scrivania guardando la mia kwami intenta a gustarsi il suo biscotto al cioccolato. È una creatura magica che, grazie al suo aiuto, mi trasforma in Ladybug, l'eroina di Parigi; inoltre è un'amica saggia e unica (ha più di 3000 anni!).

-È impossibile! Non mi viene nessuna idea!- mi prendo la testa tra le mani preoccupata e infastidita allo stesso tempo.

-Lo vedo. Tua mamma poco fa è salita e ti ha portato una tazza di camomilla tiepida, ma non penso che te ne sia accorta. È scesa ridendo per la pallina di carta che le è arrivata in faccia.
-Scusami... sono così presa da questo abito per la festa del mio compleanno che non l'ho proprio né vista, né sentita. Qui dentro si muore proprio di caldo- mormoro affranta.
-Sicura di non avere la febbre?- dice poggiandosi sulla mia fronte, nega con la testolina e poi spinge la tazza di camomilla verso di me con tutte le sue forze attirando la mia attenzione.
-No, sto bene. Grazie mille. Esco un attimo in terrazza per sgranchirmi. Buonanotte Tikki. Ti voglio bene- le do un bacio, mentre lei sussurra:
-Anch'io. Buonanotte...- si adagia sul cuscino e sprofonda subito nel sonno.

Le sorrido dolcemente. Apro la botola che porta alla terrazza sul tetto, illuminata solamente dalle lampadine colorate che trasmettono una debole e soffusa luce creando un'atmosfera quasi surreale e magica.

Mi affaccio, sorrido alla tranquillità che mi crea tutto ciò. È una notte silenziosa, il cielo è poco nuvoloso e ogni tanto lascia scorgere il barlume delle stelle lontane. Si sente solo il rumore remoto delle auto che tranquille se ne ritornano a casa.
La vista è spettacolare, si vede tutta Notre-Dame illuminata dalla luce dei lampioni che fanno esaltare la sua bellezza.
Parigi è proprio una città magica.

Mi immergo in questa calma che mi regala e chiudo gli occhi alla leggera brezza che si muove tra i miei capelli corvini.

Fra poco compio 16 anni...
Mi perdo nei miei pensieri e non mi accorgo subito del peso che grava sulla mia spalla destra.

Mi giro di scatto e per mia fortuna trovo Chat Noir, il supereroe che collabora con la mia anter-ego. È da un po' che ogni tanto mi viene a fare visita, credo da quando sono stata presa di mira dal Gelatone. Ho scoperto così un volto diverso del suo carattere che non dimostra quando sono Ladybug. È più dolce e riflessivo, ma rimane comunque il mio sciocco gattino.

-Ciao Chat, a che onore devo la tua visita? - dico scompigliando dolcemente i suoi capelli biondi e lui, come sempre, mi fa il baciamano. Già, rimane sempre lo stesso.
-Deve esserci sempre un motivo?- mi risponde improvvisamente serio. Ci rifletto su.
-No, se hai bisogno di un parere sincero puoi contare su di me, anche solo per passare il tempo. Non deve essere facile fare l'eroe...

Lo capisco, sono la persona più adatta per questo genere di pensieri. Molte volte anche desidero solamente una vita normale, lontano dai grandi schermi, dai riflettori, da tutte le responsabilità che porto sulle mie spalle e dal segreto che conservo.

Non arriva subito la risposta, si perde guardando il panorama appoggiando i gomiti sulla balaustra. Lo vedo più pensieroso del solito e questo è strano e anche molto.

Si gira verso di me e abbozza un sorriso.

-Va... tutto bene?- sussurro incerta.
-Sì, tranquilla, non ti preoccupare.
-Sicuro?
-Certamente principessa. Ero solo tra i miei pensieri. Però ho un'idea. Aggrappati forte... si vola!- in un attimo ricompare tutta la sua allegria.

-Cos...?- non ho neanche il tempo di sorprendermi che mi ritrovo con lui nel vuoto. Lancio un gridolino soffocato, seguito da una sua risata. Circondo il suo collo con le mie mani e mi appoggio sul suo petto.

-Chiudi gli occhi.
-Ma... dove andiamo?
-Shh... fai silenzio- e così mi rilasso avvertendo il ritmo del suo cuore aumentare quando mi stringo più forte a lui. Sorrido involontariamente e resto così finché non tocchiamo terra.

Poggia i miei piedi al suolo e mi abbraccia improvvisamente.

-Grazie...- mi sussurra.
-Di cosa?
-Di non esserti arrabbiata con me.
-E perché dovrei?
-Perché ti ho momentaneamente rapita- un sorriso mi spunta sulle mie labbra. Tira su il naso e lì per lì mi preoccupo. Lo guardo sul viso.
-Hey Chat, tutto bene? Posso fare qualcosa per te?- nega con la testa e una lacrima gli scende lentamente sulla maschera, la asciugo con il pollice e lo stringo di nuovo forte a me. Mi dispiace per lui. Deve essergli successo qualcosa.

Si stacca dolcemente e mi dice:

-Avevo solo bisogno di un po' di affetto e il tuo modo mi ha ricordato un persona speciale che purtroppo non posso vedere più.
-È lontana?- sussurro incerta non volendo farlo soffrire.
-In un certo senso sì.

Basta piangere.

-Hey, non voglio più vedere lacrime che bagnano i tuoi bellissimi occhi verdi!- dico con il sorriso facendo suonare il sonaglio del costume.
-Sai, ti sta proprio bene questo pigiama. Una bella gattina- arrossisco lievemente per il complimento.
-Sii coraggioso e sono sicura che quella persona che ti manca molto ti vuole un mondo di bene e te ne vorrà per sempre. Ma ora basta con i ricordi tristi!- una risata contagiosa spunta dalle sue labbra.
-Sai mi ricordi un po' Ladybug- per tutte le coccinelle...
-Io... pss... Ma che! Neanche per sogno! Non ci assomigliano per niente! Ma cosa dici!- e continuo a gesticolare per un po' finché non mi immobilizzo alla vista bellissima che prima non avevo notato, presa dal discorso.

-Wow!- la mia bocca disegna una grande O. Sono emozionata e sorpresa allo stesso tempo: siamo quasi in cima alla Torre Eiffel e la vista è stupenda.

-Sorpresa! Ti piace?
-È bellissimo questo posto! Guarda quella coppia laggiù, sembrano formiche.

Da quassù si puó vedere tutto Champ de Mars, il Jardins du Trocadéro e quasi tutta Parigi. La Torre Eiffel è uno dei miei monumenti preferiti, l'emblema della città che amo tanto, ma la vista da quassù è unica e indescrivibile.

Le stelle si vedono molto meglio e risplendono luminose. Mi perdo per qualche secondo tra la volta celeste e la pace del luogo.
Se questo monumento di giorno è sempre affollato adesso che è chiuso trasmette un'atmosfera diversa e unica.

Dopo una quindicina di minuti comincio ad avvertire un po' di freddo, però non voglio rovinare questo momento e cerco di non darlo a vedere nonostante la pelle d'oca. Mi lascio scappare uno starnuto. Si gira verso di me e mi stringe tra le sue braccia calde.

-Torniamo a casa?
-No... si sta così bene... acciú!
-Non voglio che ti ammali... si parte!

E così ci lasciamo alle spalle la Torre Eiffel per dirigersi a casa mia.

Sembra essersi calmato e rilassato come speravo.

Percorriamo tutto il tragitto di ritorno e arrivati mi posa delicatamente sul terrazzino.

-Grazie Chat!
-Marinette...
-Sì?

Ci guardiamo negli occhi per qualche minuto, finchè non sussurra:

-Niente, Mari. Buona notte prr...cipessa- sussurra baciandomi la fronte. Si aggrappa alla sponda del terrazzo e dopodichè si lancia per poi ricomparire nell'edificio più lontano.

Mi lascia pensierosa. Per un attimo, forse anche uno solo, ho creduto che volesse dirmi qualcos'altro.

Rientro dentro la mia camera e senza fare rumore mi distendo sul mio letto in posizione fetale e mi addormento subito.

Amo solo te   {MIRACULOUS}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora