Montiamo la tenda?

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Grido. Uno strano incubo mi ha perseguitato tutta la notte.
Ricordo solo che mi trovavo in una stanza tutta bianca e poco distante c'era Adrien, dopo aver preso la rincorsa per salutarlo gli sono passta attraverso, come se fossi un fantasma. Ho sentito una tale angoscia stringersi attorno al mio cuore.

-Marinette... tutto bene? - ho svegliato anche Tikki.

-Sì, ho solo fatto un incubo... non riesco più a dormire, vado un attimo in terrazza, tu riaddormentati pure, in fondo manca solo mezz'ora alle 7:00.

-Va bene...

Apro la botola e mi affaccio di nuovo alla terrazza. Questa volta però non soffia neanche un filo di vento ed il cielo è completamente sereno. Il sole è già sorto da un bel pezzo. I suoi raggi mi rallegrano e mi mettono di buon umore.

-Oggi sarà una giornata speciale e nessuno potrà rovinarla!- dico a me stessa per scacciare i pensieri negativi, poi penso a quel sorriso e a quegli occhi verdi da mozzare il fiato e vado nel panico.

-Basta! Tikki direbbe solo di essere me stessa e... così proverò.

Una faccina da gattino si avvicina al mio viso e io salto all'indietro per lo spavento.

-Buongiorno Marinette...
-Ok... mi hai fatto prendere uno spavento! Che ci fai qui gattino?
-Ho fatto un incubo e... mi sei tornata in mente tu. Ti ho emm... vista mentre facevo un ronda.
-Anche io non ho dormito moltissimo... entra altrimenti prendi freddo!- gli apro la botola e con un leggero balzo felpato atterra giù facendo il rumore di una piuma. Lo guardo sorpresa ringraziando il fatto che Tikki si sia nascosta.

-Ti trasferisci?- mi chiede con un sorriso notando le valigie.
-Cosa?! Oh no! Andiamo solo in gita, io e la mia classe, in campeggio.
-Oh, per fortuna, altrimenti sarei rimasto solo- mi sorge spontanea una domanda e così esce veloce dalle mie labbra.

-Ma perché hai scelto me tra tutte le ragazze di Parigi?- mi tappo la bocca -Scusami... non ho pensato prima di parlare.
-Oh, tranquilla! A proposito... non mi ero mai accorto di tutte queste foto... chi è questo ragazzo? Sai perché ti voglio bene e non voglio un altro concorrente nel tuo cuore...
-Ammm... io... cioè... lui è un mio compagno di classe...
-E?
-E' un bravo modello!- invento. Mi guarda un po' sorpreso, mi sa che non se l'è bevuta.
-Ma chi voglio prendere in giro: è il ragazzo che mi piace e non avrò nessuna opportunità.
-Perché mai?- mi chiede molto sorpreso.
-Lasciamo perdere è... impossibile. Quando incontro i suoi occhi è come se il mio cervello andasse in tilt e non ho il coraggio di dirgli ciò che provo, perché in fondo non riuscirei a sopportare un rifiuto, è qualcosa più grande di me. E' sempre così difficile!- sussurro guardando le foto prese dalle riviste improvvisamente triste.
-Vedrai che lui troverà il momento giusto e tu potrai dirgli tutto, andrà bene e poi ci sono io!- dice con tenerezza.
-Grazie Chat! Tranquillo, tu resterai sempre nel mio cuore. Sono fortunata ad avere un fantastico supereroe come amico- lo abbraccio di impulso, forse non se lo aspettava, ma poi ricambia stringendomi forte tra le sue braccia.
-Aspetta, ma cosa dirà Ladybug sul fatto che prima volevi baciarmi?- aggiungo guardando il suo viso con uno strano sorriso.
-Io... devo proprio andare. Ciao!- prova a scappare dalla finestra, ma con uno scatto veloce riesco a prenderlo per coda e lo tiro giù... così me lo ritrovo sopra di me.
-Preso Gattino! Ho capito che sono comoda, ma forse dovresti alzarti!- sbuffo divertita.
-Emm... già!- è visibilmente arrossito. Sorrido per questa buffa situazione.
-Ok... per la questione "cosa pensa Ladybug" lasciamo perdere! Devo andare Gattino, sono ormai le sette!- mi alzo sulle punte e gli do un bacio sulla guancia.
-A presto My Lady!- rimango un po' sopresa a sentire quel nomignolo che di solito rivolge a Ladybug, non a me. Non ho neanche il tempo per pensarci che come un orologio svizzero pochi minuti dopo mia mamma fa irruzione nella mia camera spalancando la botola e grida:

-Marinette! Devi andare! Oh, quale miracolo! Sei già in piedi. Scendi, ho appena sfornato dei  croissant e sono ancora caldi.
-Arrivo subito! Tikki entra nella borsetta!- scendo velocemente le scale.
-Buongiorno mamma, ciao papà!- mi siedo intorno al tavolo della cucina e mangio la mia buonissima colazione con il sorriso sulle labbra.
-Marinette ecco i tuoi panini e dei biscotti da condividere con i tuoi amici!- mi riferisce Sabine porgendomi il tutto e io gli abbraccio forte.
-Ci vediamo!

Raggiungo la scuola in un lampo cercando di non inciampare, ma anche oggi non sono in ritardo.

-Wow! Marinette! Oggi sei in anticipo... di 15 minuti!- mi salta addosso Alya, felice per aver stabilito il nuovo record.
-Già, oggi non potevo di sicuro arrivare in ritardo!- ribatto pronta.
-Soprattutto perché... oh eccolo che arriva!
-Ciao ragazze!- dicono Adrien e Nino contemporaneamente.
-Su salite nel bus! Veloci!- ci informa la professoressa.
-Adrien... - dice Chloè a voce più alta del solito - vieni, ci sediamo vicini?- aggiunge.
-No scusa, vorrei mettermi vicino a Nino, forse al ritorno.
-Va bene- se ne va via un po' scocciata.

Il viaggio non dura molto, anche perché la località è abbastanza vicina.

-Arrivati! - grida la prof.

Eccoci.

-Bene iniziate a montare le tende, chi finisce può aiutare i compagni- aggiunge la professoressa Bustier iniziando a dare le direttive ai primi gruppi.

-Allora Marinette iniziamo? - mi chiede lui.
-Mmmm... eh... sì!

Marinette basta balbettare. Faccio un bel respiro.

-Hai mai montato una tenda?
-Emm... sì una v-volta con i miei genitori sono andata in montagna!
-Perfetto, allora mi dirai tu come fare perché io... emm... non ci riesco... emm...
-Certo... allora iniziamo a tirare questo, stendere questo,... su! - finalmente. ppoggiamo la mano sulla stessa corda e ci guardiamo.
-Perfetto! Tiriamo insieme? - dice lui imbarazzato.
-S-sí!
-L'abbiamo montata... grazie senza di te non ce l'avrei mai fatta! - mi abbraccia e non sto sognando.
-Entra! - gli sussurro.

Intanto si avvicina Alya che mi dice a bassa voce:

-Ti voglio sempre così! Vai ora!

Amo solo te   {MIRACULOUS}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora