2.Anche gli angeli litigano

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"Denise! Ci hai messo molto tempo!"esclamo spostandomi facendo entrare la mia amica nel mio salotto.
"Scusa ma mi sono persa."dice sedendosi sul divano grigio al centro della sala.
"Ti sei persa?"chiedo stupita, okay abitiamo in città ma non siamo distanti più di tanto.
"Sì, ero a fare la spesa e poi ad un certo punto guidando tranquilla mi accorgo di essere finita da qualche parte, un casino."dice con fare drammatico accendendo la TV davanti a lei.
"Ma certo fai come fosse casa tua."dico ironica alzando gli occhi al cielo.
"Devo ricordarti che noi angeli siamo gentili?Non lo sai il detto che casa tua è casa mia?"dice continuando a cambiare canale.
"Sì che lo so, so anche che non ci dobbiamo approfittare troppo."dico togliendogli dalle mani il telecomando per poi spegnere la TV.
"Okay, sai che ho sentito che la scuola a fianco della tua si è dovuta unire alla tua perché non ha più soldi?"dice fiera di darmi questa risposta.
"Denise è logico che lo so, sai frequento la Xerio School."dico ovvia.
"Perché vai ancora a scuola?"dice scioccata dalla notizia che gli ho dato.
"Sì Denise, ma a quanto pare non ti interessa..."dico alzandomi e dirigendomi in cucina per bere un bicchiere d'acqua.
"Non fare così Grace,sono stata impegnata.
Come mai sei così nervosa?"mi chiede avvicinandosi.
"Non sono nervosa..."mento.
"Okay forse un pochino, sono arrivati nuovi angeli a scuola..."aggiungo dopo aver visto la sua faccia per niente convinta.
"Perché? Sono carini? In quanti sono?"chiede a raffica curiosa.
"Sono in sei e vengono nella mia scuola perché quella catapecchia, come la chiami tu, ha fatto tagli al personale e sono obbligati a seguire i miei stessi corsi."dico cercando di evitare la domanda fatidica.
"Sono del Paradiso o delle Tenebre?"chiede.
Ecco, come non detto.
"Sono due del Paradiso e gli altri delle Tenebre, ma non è questo l'importante."dico indifferente.
"Sì che è importante, ricorda la regola."dice facendo sbarrare i miei occhi.
La regola.
Mai frequentare un Angelo delle Tenebre.
"Certo che mi ricordo la regola."dico, ingoiando il groppo formato in gola.
"Perfetto! Allora come sono questi angeli?"dice interessata.
"C'è n'è uno che si chiama Scott ed è il tipico angelo occhi azzurri e biondo, una ragazza che è simile a lui e poi un angelo delle Tenebre moro con occhi più scuri dei miei e da seduto sembra alto infine ci sono i suoi amici, sempre angeli delle Tenebre, sono due gemelli con capelli rossi e occhi verdi più una ragazza con capelli blu e occhi verdi."cerco di riassumere velocemente, la mia intenzione era di non pensare a loro, ma a quanto pare a Denise interessa.
"Uhm...come mai ti ricordi solo un nome?"dice con un sorriso che mi lascia intendere a cosa pensa.
"Perché mi ha parlato,mi ha chiesto se poteva fare il compito di chimica con me."le rispondo.
"Davvero?Cos' hai risposto?"dice con gli occhi che brillano di felicità.
"Ho rifiutato."dico solamente vedendo il suo sorriso scomparire dal suo viso.
"Perché?"chiede con un tono di voce deluso.
"Perché voglio farlo da sola."dico facendo spallucce.
"Non puoi stare sempre da sola Grace!Dovevi accettare!"dice iniziando ad alterarsi.
Questo non è un buon segno, per niente, se un angelo del Paradiso si arrabbia è grave.
"Ma non l'ho fatto."dico restando  calma.
"Appunto! Domani gli chiederai se la proposta è ancora valida."mi ordina.
Questa cosa non doveva farla, nessuno può ordinare a me cosa fare, è la mia vita.
"Senti Denise io e te siamo diverse, io sto bene nella mia solitudine e tu stai bene in mezzo alla gente."dico frantumando il biscotto che avevo in mano per la rabbia.
"Siamo angeli del Paradiso, non delle Tenebre,Grace! Anche a te ti dovrebbe piacere stare bene insieme alle persone!"dice alzandosi dallo sgabello dell'isola in cucina.
"Non è obbligatorio essere uguali Denise!"dico alzandomi a mia volta.
"Siamo della stessa specie, lo dobbiamo essere!"ribatte gesticolando.
"No invece, gli essere umani tra di loro sono diversi!"ribatto iniziando ad arrabbiarmi sul serio.
"Noi siamo diversi da loro!"urla.
"Solo perché veniamo dal Paradiso e abbiamo le ali.
Non siamo poi così diversi!"urlo a mia volta.
"Ora dici che non siamo diversi ma a scuola da quanto mi hai detto, non parli con loro perché sono di un'altra specie!"urla, è vero,io non parlo  con loro perché sono di un'altra specie...
"Non è questo il punto! Mi piace la solitudine e non voglio passare momenti con altri angeli!"ribatto non sapendo più cosa dire.
"Ma dovrai pur innamorarti!"dice, ecco dove voleva arrivare con questo litigio, vuole solo che io mi fidanzi.
È da anni che lo vuole ma io ho sempre ignorato questo fatto.
"Non ho bisogno di innamorarmi, non ho bisogno dell'amore."dico usando il mio tono di voce normale, continuando urlare mi verrebbe solo mal di gola e sentirebbero i miei vicini, non si risolverebbe nulla.
"Sì invece, devi essere felice."dice abbassando anche lei il tono.
"Sono già felice."ribatto.
"No invece."ribatte lei, mi ha altamente stufato.
Saprò ben io se sono felice, se ho bisogno dell'amore, no?
"Denise non sei mia madre."dico stringendo con tutta la forza che possiedo il bicchiere in mano per cercare di calmarmi.
"Menomale, penso che ora se avessi i genitori sarebbero tutt'altro che fieri di te."dice aumentando la mia rabbia che rompe il povero bicchiere.
"Devi stare zitta Denise per una volta, stai zitta!"dico cercando di calmarmi.
Grace non fare stupidaggini e mantieni la calma.
"Sto solo dicendo la verità, dovresti ascoltarmi."dice avvicinandosi pericolosamente a me.
"VATTENE VIA!"urlo indicandogli la porta.
"Ciao Grigia."dice usando quel nomignolo nonostante  sappia benissimo che lo odio, prima di uscire e sbattere la porta.
Questo è davvero troppo.

              NOTA AUTRICE

Cosa intende Denise con il nomignolo Grigia?
Vi sta simpatica?
Che ne pensate del capitolo?
Ciao!

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