Senza fine, o forse no

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"Basta così. Farò quello che vuoi ma ti voglio fuori dalla vita di Mario."

Claudio aveva aspettato la risposta a quel messaggio per tutto il giorno, per quello successivo e quello dopo ancora, aveva quasi accettato di vivere in quel limbo fatto di odio e risentimento finché una notte il silenzio era stato spezzato da un messaggio ricevuto lì, davanti a tutti, seduto a quel bar di una festa in piscina qualunque.

"Se ti farai vedere ancora con lui, distruggerò lentamente entrambi, non voglio pensare che ci sia alcun contatto tra di voi. Allontanalo. Voglio vederlo ferito ed umiliato proprio come hai fatto con me. Mi hai distrutto ed ora è necessario che tu lo faccia con lui. Muoviti."

E la distruzione per Mario non era arrivata, quella distruzione tanto sperata si era portata via solo Claudio. Aveva fatto ciò che ormai gli riusciva meglio, aveva fatto finta di nulla, non aveva più considerato Mario, lo aveva evitato davanti alle luci scomode dei flash e delle telecamere ed osservato di nascosto quando queste si spegnevano e lasciavano accesa, solo la speranza di un futuro che ormai si stava allontanando.

La distruzione per Claudio era arrivata la notte di un qualunque lunedì di giugno.

Una telefonata per Mario.

Una telefonata gelida, tagliente che disegnava l'ultimo anno come una delle più effimere illusioni. 

E poi il silenzio. 

Gli occhi gonfi di lacrime. 

Non è vero nulla.

Claudio ti credo. 

Le notti passate a nascondersi ed i giorni passati a difendersi tacendo. 

Le minacce. Ed i sorrisi accennati di chi in silenzio sa. 

Andrà tutto bene. Capiranno. 

Nessuno capisce e l'odio divora tutto. 

Operazioni di sartoria venute male. 

Vestiti cuciti addosso perfettamente fatti solamente di bugie, mezze frasi mascherate da verità.

Bugiardo. Traditore. Falso. Schifoso. Non meriti la vita.

E così passa un mese. Un lunghissimo mese che strappa la gioia tanto desiderata e li lascia vestiti di paure sempre più grandi e dubbi che non hanno risposte.
La vita riesce sempre a sorprenderti, a stravolgere ogni tuo piano, lasciandoti guardare tutto ciò che avevi sempre immaginato, scivolare lentamente via.
Un mese pieno di tensione. Liti. Paure. Respiri strozzati. Rincorse e brusche frenate. Forse. Se. Ma. Incertezze. Tutto finisce in una bolla di sapone e ricomincia più insistente ed estenuante di prima. 

Claudio con terra friabile sotto i piedi. 

Mario sovrastato da comprensione non voluta.
Infastidito dal mondo. Muto spettatore di uno spettacolo che lo vede protagonista. 
Liti solo accennate, per non pesare su colui che sta vivendo già nella burrasca, lo portano a logorarsi dentro, lui sempre abituato ad urlare, infuriarsi e tacere, sostiene a stento un silenzio richiestogli da occhi verdi desiderosi di pace.

Poi, un attimo di debolezza in un pomeriggio afoso.

"Cla io non vivo più così." si accascia tra quelle lenzuola portandosi una mano al volto e sperando di coprire pensieri, emozioni e sentimenti, troppo pericolosi per essere rivelati, anche a colui a cui dovresti confidare ogni tua verità. 

Dall'altra parte del telefono, tutto e niente, occhi verdi e stanchi di chi sopravvive da giorni "Mario dobbiamo solo avere pazienza, goditi il matrimonio, viviti questo week- end, fa lo shooting in albergo, la cena con i fans, sorridi e non pensare a me, ci organizzeremo per vederci in settimana." 

Mai e per sempre  // ClarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora