coffee shop [jhs,,myg]

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Strinse la felpa al collo per il freddo pungente di autunno inoltrato, mettendo la borsa a tracolla, cercando le chiavi nel suo cappotto beige. Curioso come Hoseok uscisse di casa scorgendo la bianca luna che saluta il cielo per fare spazio al sole, e tornasse accolto invece dal tramonto rosastro che tinge i pomeriggi di Novembre.
Camminò fino alla stazione, abitata solo da qualche studente mattiniero e con la mania di arrivare in anticipo come lui, e si sedette aspettando il solito treno che lo avrebbe portato in centro, all'Università. Era il secondo anno, e lo studio sembrava soffocarlo e spingerlo nel completo abisso di impegni e giornate a base di caffeina per evitare di cadere con la faccia contro il libro.
Si fece spazio tra gli studenti accalcati
lungo l'entrata del treno e prese posto, posando la testa contro il finestrino, facendo spostare la frangetta di lato, e con le cuffie nelle orecchie, osservò il paesaggio che pareva disegnarsi davanti a lui per tutto il viaggio.
Sceso e uscito dalla stazione, entrò in caffetteria frugando nella tasca per pagare un caffè.
"Quello è il listino dei prezzi, se non li ricordi ancora bene controlla lì, mh?" la voce di Min-hee arrivò familiare alle sue orecchie, e alzò la testa curioso: la ragazza, con i capelli stretti in uno chignon che lasciava sfuggire qualche ciuffo, stava parlando con un ragazzo, più basso di lei, con un caschetto corvino e un espressione seria, o annoiata, non avrebbe saputo descriverla. Deve essere nuovo, pensò abbassando la testa sul display del cellulare, quando un colpo di tosse forzato lo costrinse a portare l'attenzione davanti a sé.
"Mh?"
"Cosa ti porto?" la voce era maschile, bassa e dal tono annoiato, di una persona che si trovava lì senza la vera intenzione di esserci.
"Un caffè, senza zucchero, grazie" Hoseok gli sorrise, non venendo ricambiato come si aspettava data la sua portanza scorbutica. Ma mentre aspettava la sua bibita, guardava colui che la preparava: aveva imparato la media di quanto spesso si posasse la lingua contro il labbro inferiore per concentrarsi e si era impresso quell'immagine nella mente.
"Ecco a lei"
"Non sono così vecchio" si aggiustò il caschetto moro portando la tazza davanti a sé e soffiando sopra.
"Per contratto sono costretto a dare del lei ai clienti per cortesia. E poi sta soffiando sul caffè, cosa che faceva mia nonna per darmi da mangiare la minestrina. È una cosa da vecchi"
Hoseok fece una risatina guardando oltre il bancone, non avendo ovviamente intenzione di guardare il ragazzo davanti a lui, che aveva mantenuto un espressione per niente sorridente o con qualche accenno di divertimento.
"È il tuo primo giorno di lavoro?"
"A quanto pare"
"È buono il caffè" il ragazzo indicò la tazza con un cenno della testa, rivolgendo poi all'altro oltre il bancone, che alzò le sopracciglia sorpreso.
"Pensavo me lo avesse chiesto perché il caffè era pessimo"
"Apprezzerò il caffè solo se la smetti di darmi del lei" Hoseok si alzò aggiustandosi il cappotto sulle maniche.
"Okay...?"
"Hoseok, mi chiamo Hoseok" si presentò il più alto con un piccolissimo e quasi impercettibile inchino.
"Figo. Sono Yoongi, e a meno che tu abbia intenzione di non mettere mai più piede in questa caffetteria dopo il mio orribile caffè, mi vedrai qui molto spesso"

Sorpresa! So che questa storia non era assolutamente prevista, in realtà ci ho pensato solo ieri sera e mi sono messa a scrivere qualche capitolo. Non so dove andrà a parare in realtà, è un "esperimento" diciamo. Non ho mai provato a postare storie ancora in corso, altre due sono già finite, quindi prendete con le pinze questa storia, che sarà molto soft, almeno per la piega che sta prendendo. Non sono previsti molti capitoli, e potrei postarla ogni venerdì. Ci tengo a ringraziare chiunque legga e voti le mie due storie Taekook e Yoonmin, sono molto importanti per me e sono felicissima vi piacciano.
Ciao ciao~