6; abitudine

492 38 2
                                    

Giovedì 07

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Giovedì 07.03.2017, in giro con lei - Porto

Ormai ci aveva preso l'abitudine. Io ogni giorno andavo a prenderla a scuola o dopo il lavoro e stavamo un po' insieme. Lei puntualmente metteva le gambe su di me e a me non dispiaceva per niente. Questa situazione era continuata anche nei giorni in cui Sara era a casa o comunque non in giro per il mondo, perché con Melanie era tutto più divertente.

Questa foto l'aveva scattata lei in un momento in cui mi aveva rubato il telefono e risale a tempo dopo il nostro primo bacio, primo di molti altri. Aveva fatto anche molte foto a me di nascosto, ma la scoprì vedendo il sorriso furbo sul suo viso. Mel è una ragazza molto dispettosa quando è felice e spensierata. E anche io non ero da meno. Infatti quando capì che soffriva il solletico se sfregavo delicatamente, ma anche poco, la mano sulla sua gamba, scoppiava a ridere, iniziai a farlo sempre. Era bellissimo vederla tutta raggomitolata sul sedile per sfuggire al mio tocco e poi doverla convincere a tornare alla posizione precedente.

"Stronza metti quelle gambe qui." Le dissi, guardandola di sbieco per stare attento sulla strada. Aveva i piedi incrociate sul sedile della mia auto, ma ormai ci avevo fatto l'abitudine.

"No, io faccio quello che voglio." Mi fece la linguaccia, mentre dava un'occhiata alle notifiche sul telefono. Quel giorno era umido, i suoi capelli si erano arricciati ancor di più e a lei non piacevano, benché fosse allo stesso modo bellissima.

"Sei una bambina." Commentai, dato il suo comportamento.

"Lo dici solo perché non ti ubbidisco come un cagnolino." Mi guardò, una volta fermi al semaforo. Il tono strafottente che aveva usato mi aveva obbligato a fissarla ridacchiando interdetto. "Ma alla fine questa cosa ti piace." Finì con un occhiolino. Stava morsicando la lingua tra i denti, mentre mi guardava divertita dalla mia reazione, perché non sapevo cosa dirle, in realtà.

"Hai ragione, mi fai impazzire quando fai così." Ammisi semplicemente, perché alla fine non c'era bisogno di mentirle o fare giochetti.

"Lo so André, lo vedo da come ti comporti. Ti osservo molto. Mica mi metto a baciare una persona così. Lo faccio se ho dei motivi." Spiegò in modo pacato, appoggiando di nuovo le gambe su di me. Io non feci battute e mi limitai ad appoggiare solamente la mano sulla sua coscia, sotto il suo sguardo attento.

"Quali sono questi motivi?" Risi leggermente, premendo un po' sul acceleratore per avanzare altri cinque metri. Aveva anche iniziato a piovere copiosamente e i finestrini erano pieni di goccioline che scendevano.

"Vuoi sapere troppo." Sorrise, piegando la testa verso destra. La guardai per un po'.

"Bejito." Le chiesi poi, indicandomi la guancia. Le si avvicinò e io mi voltai giusto in tempo per baciarle le labbra.

"Scemo." Sorrise sulle mie labbra, prima che io la baciassi.

Saudade || André SilvaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora