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Sabato 18

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Sabato 18.04.2017, Praia do Aterro - Porto

Quel pomeriggio l'avevo finalmente rivista dopo tre settimane. Erano state interminabili e sentire la sua voce al telefono non mi bastava mai. Soprattutto perché non potevo neppure scriverle per la paura che Sara si accorgesse di altro, oltre a quello che aveva già notato. Avevo paura di perdere Sara, stavamo insieme da parecchio, lei era una sicurezza, un punto fermo nella mia vita. Qualcuno che sai che sta sempre lì, indipendentemente da tutto. E io non sapevo se stava lì per abitudine o per comodità. Stava lì, e a me questo bastava per non voler mettere a repentaglio la mia storia. Però Mel mi era mancata così tanto durante quei giorni, eppure non potevo stare troppo a pensarci altrimenti la voce assillante della mia ragazza mi avrebbe fatto un interrogatorio. Dopo la scenata di gelosia che mi aveva costretto ad allontanarmi da Melanie, non volevo farle nascere altri dubbi. 

Quando arrivammo in spiaggia, lei era seduta sul telo, insieme ad alcuni del gruppo. C'era l'onnipresente Telles, un paio di compagne di Mel e Otávio. Salutammo loro e tutti gli altri e il mio sguardo era insistente su Mel, lei si era limitata a un cenno della mano ad un sorriso. D'altronde cosa potevo aspettarmi? Non era una grande situazione quella in cui eravamo.

Durante la giornata mi persi diverse volte a fissarla, guardare il suo fisico mozzafiato, i suoi capelli lunghi solleticarle il viso, la schiena, le spalle. Vederla senza trucco, con le gocce d'acqua che le scorrevano lungo il corpo era sensazionale. Avrei voluto baciarla, ma non potevo, ovviamente. Ero così combattuto, ci avevo riflettuto molto e non mi andava di lasciare il mio posto sicuro, ma quando la vedevo l'istinto era sempre quello di cambiare idea. Di rischiare.

E a proposito di rischiare, Reyes stava rischiando le botte. Era inequivocabile l'espressione con cui guardava ogni sua movenza  e mi parve un bel po' esagerato quando si stese e appoggiò la testa sulle gambe di Mel. Lei rise, a quanto pare non le dispiaceva che lui ci stesse spudoratamente provando. La vidi mentre iniziava ad accarezzargli i capelli e lui continuava a parlare e lei rideva. La conoscevo e stava ridendo di gusto. Tutto questo mi infastidiva moltissimo. Neanche quando Sara mi baciò, riuscì a tranquillizzarmi. Persi un po' di tempo scambiandomi qualche bacio con lei, ma non servì a molto. Quando alzai lo sguardo, non li vidi più sul telo da mare. Girai lo sguardo ed erano più in là, sul bagno asciuga e si stavano dirigendo verso il bar infondo alla spiaggia, verso la scogliera.

Avrei voluto alzarmi, raggiungerli, chiarire a Reyes che con Melanie non doveva provarci, poi prendere il viso di lei e baciarla. Invece non potevo. Sara era avvinghiata a me e non capivo come faceva a non sentire che io ero tremendamente distante. Strinsi la sabbia in un pugno e mi morsicai il labbro insistentemente. Dovevo provare a parlare con lei, almeno quello. Magari mi sarei tranquillizzato.

Capì poco dopo che non servì neppure quello, e che lei aveva ragione su ogni singola cosa.

"André, tu sei fidanzato, è tutto il pomeriggio che stai giustamente con lei, non ci siamo visti per tre settimane per lei, e tu ti incazzi se io passo del tempo con un tuo compagno?"

"Ma lui ci sta provando Melanie!" Sbuffai, tirandomi le punte dei capelli. Il fatto di essere dietro il bar ci permetteva di non dover limitare le reazioni.

"E quindi? A me sta bene." Incroció le braccia al petto, facendomi stringere i pugni. A lei non doveva stare bene.

"Ma non sta bene a me." Ribadì il concetto, mormorando queste parole tra i denti.

"Fattene una ragione. Ma per fartela, devi ammettere a te stesso di essere incredibilmente geloso." Mi stuzzicó, con una nota di divertimento nella voce. Sbuffai di nuovo e mi avvicinai, facendola indietreggiare verso il retro della capanna.

"Non mi piace vederti con lui, ti prego dagli meno corda." Le chiesi con tono calmo. Le mie mani erano appoggiate ai lati della sua testa e lei sorrideva, forse felice di vedermi geloso.

"Neppure a me piace vederti con lei." Scrolló le spalle, facendo una smorfia.

"Ma io non posso darle meno corda..." Scossi il capo rassegnato, abbassando il viso.

"Non è che non puoi, è che non vuoi. Lo so che hai paura di rischiare, André." Aveva capito tutto, senza che le avessi detto nulla. Le sue labbra incredibilmente vicino al mio orecchio e quelle dichiarazioni, mi spinsero a provare a baciarla. Le lasci prima dei baci sulla guancia, e quando sfiorai le sue labbra, lei non si tiró indietro. Permettendomi di baciarla, dopo un'infinità di tempo. Strinsi i suoi fianchi e passai le mani sulla pelle nuda, pensando che tutto quello era mio, e non di Reyes.

"Pensa alle mie parole." Mormorò sulle mie labbra, mente riprendevano in respiro dopo quel bacio che mi aveva lasciato senza fiato. Non ricordavo il mio cuore avesse mai battuto così tanto.

"Ci sto pensando anche troppo." Le accarezzai la guancia, con i dubbi che crescevamo ma la grande paura di rischiare di perdere quel che avevo.

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André gelosone!! Volevo farlo finire con un po' di drama ma non ce l'ho fatta.

Saudade || André SilvaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora