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Sabato 04

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Sabato 04.04.2017, Apartament Ana d'Ouro - Porto

Mi sembravo un ragazzetto in quel momento, quelli alle prese con le prima fidanzati, quelli che non sanno come comportarsi, quelli che il loro regalo non sapevano se sarebbe piaciuto e allora si preoccupavano. Tutto quello che stranamente non ero stato quando avevo circa 16 anni, lo ero in quel momento. Non ero mai stato così agitato quando si trattava di lei e mi stavo sgridando mentalmente, perché non avrei assolutamente dovuto sentirmi in quel modo. Invece le mie mani formicolavano perché non vedevo l'ora di prenderla tra le mie braccia, dopo aver visto la sua reazione al mio regalo. La foto che le avevo fatto rappresentava il sorrisone che aveva, dopo aver visto cosa le avevo portato. La preoccupazione che mi aveva logorato era stata inutile, ma con il tempo mi aveva poi aiutato a capire alcune cose.

Due giorni prima Mel aveva passato la prima sessione di esami con dei voti molto soddisfacenti e io non mi ero ancora congratulato dal vivo, non avendone avuto la possibilità. La sera prima, durante una chiacchierata al bar con la squadra, mi avevano fatto venire l'illuminazione. Un regalo. A tutte le ragazze piacciono, quindi avevo deciso di comprarle una collana. Una catenina di oro bianco con la sua iniziale come ciondolo. Semplice, ma molto bella. Come lei.

Quando arrivai al terzo piano, mi incamminai nel corridoio per cercare la camera 154. Un paio di ragazze mi guardarono mentre bussavo alla porta di Mel, ma non ci feci caso, i secondi che stavano passando sembravano interminabili. Quel giorno davvero non capivo come mai avevo così tanta voglia di vederla.

"Hey, André! Ti mancavo troppo eh?" Si scostò per farmi entrare, rivolgendosi a me con la solita ironia che la contraddistingueva.

"Da morire." Risposi teatralmente, mentre mi avvicinavo e le baciavo le labbra. Lei rise, arricciando il naso, e mi trascinò sul letto, rimanendomi molto vicina.

"Questo è perché sei una studentessa modello." Le diedi il regalo, mentre lei alternava uno sguardo sorpreso tra me e il pacchetto chiuso con un fiocco rosso. Lo prese tra le mani e senza nemmeno averlo ancora aperto, mi baciò frettolosamente.

"André non dovevi!" Fece spallucce, iniziando a scartare il pacchetto.

"Certo che dovevo, fofinha." Dissi semplicemente, quando lei stava aprendo il cofanetto. Aveva un sorriso meraviglioso stampato in volto e quello mi tolse ogni insicurezza. Le feci questa foto quando prese la catenina in mano e poi mi chiese gentilmente di mettergliela. 

L'immagine riflessa alla specchio di lei con i capelli alzati e io che le mettevo la collana mi fece un effetto strano. Un effetto che non avrebbe dovuto farmi. Ma in quel momento non me ne importava. La strinsi di più a me e le baciai la guancia e il collo, poi le tenne fermo il suo viso con la mano e mi baciò.

"André..." Sbuffò sulle mie labbra, scuotendo impercettibilmente il capo. E forse capì cosa voleva dire, perché anche io ripetei la stessa cosa. "Melanie..."


Saudade || André SilvaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora