Capitolo 16

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Grayson's pov

Smettila di toccarla. Smettila. Smettila. Smettila. Lei é mia. Non puoi toccarla. Smettila. Strinsi forte la mascella con così tanta forza da farmi male, ma era il solo modo che conoscevo per evitare di saltare addosso a quel fottuto coglione di un medico che la stava visitando. Stava controllando le spalle con stetoscopio, dicendole come respirare e quando tossire. Portai gli occhi sul suo volto, provando a tranquillizzarmi e cancellare dalla mia testa l'immagine di me che lo strangolavo con lo strumento medico che stava usando.

-Bene, Bella...Prendi un bel respiro profondo.-disse lui interrompendomi dai miei pensieri. Si spostò in avanti, coprendo il suo bel faccino dalla mia visuale. Dovetti fare uno sforzo immane per non alzarmi dalla sedia, precipitarmi da loro e assicurarmi che non facesse nulla di avventato.-Tossisci leggermente.-lei obbedì.-Non dovrebbe essere bronchite o comunque sintomi dell'influenza, quindi credo che dovremmo fare delle semplici analisi del sangue. Giusto per accertarci che non ci sia nulla di grave.

-Dobbiamo passare in secondo momento per le analisi?-chiesi.

Si voltò nervosamente verso di me, fissandomi con timore. Oh, forse aveva sentito telepaticamente tutte le belle cose che avevo pensato di fare.

-No, gliele farò ora stesso.-disse. Entrò in una piccola stanzetta che si trovava accanto al lettino dove era seduta Bella, che adesso si stava abbassando la maglietta per coprire il suo addome. Cazzo! Le erano cresciute davvero le tette!

-Tutto bene?-chiesi notando l'espressione di terrore che si era formato sul suo viso.

-Non mi piacciono molto gli aghi.-ammise. Sorrisi siccome la trovai estremamente tenera.Mi alzai dalla sedia, fermandomi al suo fianco.

-Andrà tutto bene.-dissi in modo rassicurante. Ed era vero. Finché sarei stato al suo fianco, niente e nessuno le avrebbe mai fatto del male. Qualcuno si schiarì la gola, costringendomi a distogliere l'attenzione dalla bellissima ragazza che avevo davanti e di fulminare con lo sguardo il medico che era tornato.

-Pronta?-le chiese con un piccolo sorriso.

-Non proprio.-disse con un sorriso imbarazzato.

Lui le fece appoggiare il braccio sul piccolo bracciolo che si trovava accanto al lettino. Legò la cordicina al suo braccio per poter vedere la vena. Aspettò un pò prima di pulire dove avrebbe fatto la puntura con un pò di ovatta. Bella strinse gli occhi come se stesse per appuntarle un braccio piuttosto che fare un piccolo prelievo di sangue, ma ciò la rese solo più adorabile ai miei occhi. Afferrai il suo mento facendole portare l'attenzione su di me, i suoi occhi castani si scontrarono con i miei. Tutto il mondo smise di girare intorno a noi, il tempo sembrò essersi fermato e sapevo che se la stanza fosse andata a fuoco, non l'avrei nemmeno notato. Le sorrisi dolcemente cercando di trasmetterle il mio amore, solo per vedere come lei ricambiava nella stessa maniera.

Ovviamente, pensai a due giorni fa, quando le avevo detto che l'amavo. Mi aveva fissato per alcuni minuti con incredulità come se si stesse chiedendo se fossi serio o meno. Non avevo dovuto risponderle, perché era scoppiata a ridere per la felicità e mi aveva baciato. Più tardi, quella sera, quando andammo a letto, ci dicemmo infinite volte di amarci. Bella aveva interrotto il nostro momento di romanticismo dicendo:-Quando andavo alle medie studiai una poesia di un poeta latino. Odiavo quella poesia perché era troppo sdolcinata, e ora sono diventata come lui.- ero scoppiato a ridere e poi le avevo detto:-Non per togliere qualcosa al grande Catullo, ma hai mai letto Romeo e Giulietta?"Il manto della notte mi nasconde;ma se non mi ami, lascia che mi trovino. Meglio che il loro odio tolga la mia vita, e non la morte tardi senza il tuo amore.--Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei pensieri più segreti?

-Fatto.-esclamò il dottore interrompendomi dal mio sogno ad occhi aperti. Bella si voltò sconvolta verso di lui, alternando il suo sguardo tra il suo braccio e l'uomo che ritornava nella piccola stanza dalla quale aveva preso la siringa.

-Eh?-chiese lei con fare confuso.

Ridacchiai trovandola estremamente carina, ma non potei evitare di sentirmi proprio come lei.

-Vi chiamerò tra un paio di ore per i risultati delle analisi.

Bella canticchiava allegramente alcune canzoni che passavano alla radio mentre teneva lo sguardo fisso sul finestrino. Dopo un pò di tempo ci avvicinammo al vialetto di casa mia...Nostra. Fermai prontamente la macchina quando notai la chevrolet nera si alcuni miei uomini con gli sportelli aperti e di loro nessuna presenza. Anche se Bella non lo sapeva, una macchina con dei miei uomini passava a controllare la casa quando io non c'ero e la sera, evitando spiacevoli equivoci. Li vidi subito circondare una macchina, ma ero troppo distante per vedere chi ci fosse alla guida oppure che tipo di auto fosse. Capii solo una cosa: pericolo.

-Che succede?-chiese lei guardandomi confusa

-Resta qui in macchina e non muoverti.-dissi puntandole un dito contro. Lasciai di proposito le chiavi nel quadro della macchina, in modo tale che sarebbe potuta scappare se le cose avessero preso una brutta posizione. Le rivolsi uno sguardo d'intesa e lei sembrò capire.

-No!Non me ne vado.-disse seria.

-Lo farai invece. Così come starai buona qui e non mi seguirai.-le dissi severamente.

Uscii dalla macchina, chiudendo lo sportello. Le rivolsi un piccolo sorriso per nascondere il mio nervosismo, poi andai verso gli uomini che, avvicinandomi e riuscendo a vedere meglio, puntavano delle pistole contro le persone che si trovavano in macchina. Quando vidi chi c'era alla guida, non riuscii a credere ai miei occhi.

Only his[Grayson Dolan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora