Capitolo 2

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Poggiai la testa contro lo sterzo della macchina, coprendo il mio volto con le braccia e chiudendo gli occhi.

-Ethan...Io la amo.-sussurrai a me stesso.-Ti prego Ethan...La amo.-ripetei. Il suono arrivò ovattato alle mie orecchie, ma comunque mancava qualcosa. Inoltre non avrei mai chiesto "ti prego". Alzai la faccia, lasciando un pungo contro lo sterzo.Tolsi il beanie, lanciandolo sul sedile del passeggero. Così potei passarmi le mani tra i capelli, stringendoli con forza. Mi guardai allo specchietto centrale. Sembravo un disastro: la mia pelle era più pallida, avevo perso peso e come se non bastasse, dai miei occhi si vedeva perfettamente che non dormivo. Tutto a causa degli incubi. Tutto a causa di Bella. Tutta colpa di Ethan che l'aveva aiutata!

-Cazzo Ethan...La amo.-dissi, guardando il mio riflesso. Sorrisi, non riconoscendo me stesso i quel riflesso. Ecco cosa ero arrivato per lei: mentire.

***

Non so per quanto tempo io, Ethan e Stassie restammo seduti a terra. Capii che era però passato molto tempo siccome iniziò a farmi male la schiena, quindi decisi di alzarmi.Andai verso la porta, pronto ad andare via, ma la voce di mio fratello mi fermò.

-Grayson...se ti dico con chi ha parlato Bella, mi prometti che non le farai male?-. Dovetti mordermi il labbro inferiore per non scoppiare a ridere. "L'oscar va a: Grayson Dolan", pensai tra me e me. Mi passai la mano tra i capelli con fare nervoso, voltandomi lentamente. Mi guardava con occhi con un brillo di speranza.

-La tratterò come meglio posso.-dissi, mettendo su la miglior espressione seria e triste che sapessi fare.

-Non so dove sia, dico sul serio. Ma ha chiamato qualcuno, una certa Victoria...Non sapevo chi fosse, ma quando siamo andati in aeroporto e mi ha detto che l'attendeva un jet privato da Amsterdam, ho capito che era la figlia di quel Joseph.-mi rivelò, poggiandosi contro il muro. Stassie si strinse a lui, poggiando la testa sulla sua spalla.

Quindi si trovava a Amsterdam, da quella tipa e suo padre...Era stata molto furba, perché non avrei mai pensato a loro due, in alcun modo possibile ci sarei arrivato.

-Grazie Ethan. Non ti pentirai di avermelo detto.- dissi, continuando con quella farsa del grande criminale pentito.

-Ti prego, non fare nulla di azzardato.-disse

-Per ora, devo solo prendere un biglietto per Amsterdam e chiamare un amico. Vediamo come reagisce Joseph quando verrà a sapere che sto andando a trovarlo.-dissi, sussurrando l'ultima parte in modo che non potessero capirmi. Uscii dalla stanza, scendendo al piano di sotto. Nello stesso momento, presi il mio cellulare per chiamarlo.

Rispose dopo il quarto squillo.

-Grayson...che sorpresa. Come mai mi chiami?-chiese. Aveva il respiro pesante ed avvertii tanto nervosismo nella sua voce, unito a cinismo. Fottuto figlio di puttana, credeva di potermi prendere in giro in quella maniera?

-Ehm...ciao Joseph. Scusami se ti disturbo. Ma avrei bisogno di un favore.-dissi, fingendo un tono preoccupato e spento.

-Bè, se posso aiutarti. Dimmi pure.-disse, quasi cortesemente. Il suo respiro si stava regolarizzando e sentivo dei rumori, credetti che fosse uscito a correre.

-Qui sto avendo dei problemi e sono leggermente stressato. Pensi di potermi ospitare un paio di giorni? Giusto per poter staccare la spina per un pò...Ovvio se non puoi, cercherò un hotel.

-Problemi? Tuo zio non mi ha detto nulla, eppure ci parliamo spessissimo.- Si riferisce alle consegne della roba.

-Infatti sono personali.-dissi. Ecco, adesso avrei sganciato la bomba.-Io e Bella ci siamo lasciati. Quindi avrei bisogno di staccare la spina per un paio di giorni.

-Oh...Mi dispiace molto sentire questo. Sembravate una bella coppia. Se non ti dispiace, posso sapere che cosa é successo?-chiese.

-Scusami, Joseph, ma io ti dico che voglio dimenticarla e tu fai in modo che la debba ricordare?- chiesi ironica. Lui rise, sospirando.

-Certo che puoi venire, Grayson. Dopotutto, ci avete fatto un grandissimo favore, il minimo che possa fare é ospitarti.-disse serio e deciso.

-Perfetto. Prenoterò un biglietto aereo oggi stesso e ti farò sapere il giorno.-dissi.

-Ma scherzi? Ti invierò il mio jet privato, in modo tale che tu possa partire anche domattina.-disse. Stava giocando davvero con il fuoco. Stavo per dire qualcosa, ma una voce dall'altra parte del telefono mi fece bloccare completamente.

-Joseph, perché ti sei fermato? Vicky ed io non ti abbiamo più visto.-disse una voce femminile.

-Ehmm...sto parlando con una persona da Bradfort. Sembra essere una cosa urgente.-disse, evidenziando il luogo di provenienza della chiamata.

-Oh, scusa, non sapevo che tu fossi impegnato.-dissi, facendogli capire che avevo sentito entrambi.

-Fa nulla. Magari ci sentiamo dopo, quando torno a casa. Ti darò i dettagli finali. Scusami, Grayson, ma ora devo andare.-disse velocemente.

Entrai in salotto, notando che Sammy, Jaccob e Demi non c'erano più. Alzai lo sguardo alla parete, esso indicava che erano le 20:15. Quindi pensai che fossero usciti per prendere da mangiare, siccome nessuno cucinava mai in quella casa. Mi lasciai cadere a peso morto sul divano, facendo cadere il telefono accanto a me. Il suono di quella voce melodiosa si ripeté nella mia mente, ed ero sicuro che stava sorridendo. Chiusi gli occhi, permettendo a quel famigliare calore di avvolgermi. Poi sorrisi ampiamente, sembrando sicuramente, completamente pazzo. Ma a chi importava? Quella era la voce della mia Bella.

Only his[Grayson Dolan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora