Capitolo 15

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Corsi in bagno, gettandomi in ginocchio davanti al water, iniziando a vomitare come ero solita a fare da ormai quattro settimane. Grayson non c'era e la sua assenza mi pesò tantissimo perché odiavo vomitare e sentire le sue parole di conforto, mi tirava sempre su di morale. Fortunatamente, siccome ero già sveglia da un pò, avevo i capelli raccolti in una coda disordinata e non ci fu bisogno di spingerli di lato. Mi alzai, sciacquandomi le labbra. Scesi al piano inferiore, decidendo di bere un pò di succo per poter evitare di sentire quel sapore che restava sempre dopo aver vomitato. Appena terminai di bere, sentii qualcuno bussare alla porta. Andai ad aprirla, trovandomi davanti gli occhi azzurri di Stassie. 

-Hey.-dissi, un pò confusa dal.a sua presenza fuori casa mia...O meglio, di Grayson.

-Dov'è il grande capo?-chiese, nascondendo le mani nel suo cappotto invernale. Mi spostai di lato per farla entrare, siccome pensai che stesse congelando fuori.

-Grayson non c'è. Mi sono svegliata stamattina e non c'era.-dissi, alzando le spalle. Si accigliò, portandosi le mani tra i capelli e sbuffò sonoramente. Dopo pochi minuti, spalancò gli occhi e imprecò sotto voce.

-Merda!Merda!Merda!- brontolò, alzando man mano il tono della voce.

-Qualcosa non va?-domandai, aggrottando le sopracciglia.

-Avevamo un incontro importante e se mi sbrigo dovrei arrivare ancora in tempo, ma Demi ha bisogno che passi a prendere un vestito in negozio in città. Se manco all'incontro, Grayson mi uccide. Se non porto il vestito, Demi mi uccide.-disse, sbuffando di nuovo.

-Posso passare io a prendere il vestito e tu puoi andare alla riunione.-dissi.

-Lo faresti davvero?

-Si, certo. Non vedo che male ci potrebbe essere.-dissi, sorridendole.

Mi strinse in un abbraccio, ripetendomi di continuo che le avessi salvato la vita. Non potei evitare di sorridere, anche se avvertii un leggero giramento di testa e sentii la nausea ritornare. Si fermò prima che potessi vomitare o sentirmi male.

-Allora ci pensi tu, no?..Bene! Grazie mille!-esclamò velocemente, correndo via senza lasciarmi nemmeno il tempo di formulare un pensiero per poterle dare una risposta.

-Aspetta!In quale negozio devo passare?-chiesi, urlando dalla soglia della porta.

-Devi andare da Lida's. Demi ha già pagato, devi solo dare il cognome ed é tutto fatto.-disse iniziando a correre verso la sua macchina.

Entrai dentro, afferrai un cappotto e poi uscii di casa, ricordandomi le prendere un mazzo di chiavi prima di chiudere.

Arrivare da Lida's non fu molto difficile. Stassie si era dimenticata di dirmi che era il vecchio negozio di mio padre. Era cambiato radicalmente, anche se potevo ancora vedere il tocco di mio padre sparso qua e là. Entrai nel negozio, trovando un cassiere seduto alla cassa annoiato. Alzò lo sguardo quando avvertì la mia presenza ed i suoi occhi si illuminarono, come se avesse appena visto la cosa più bella del mondo.

-Ciao, come posso aiutarti?-chiese.

Già iniziavamo male; non dovrebbe mai dare del tu ad un cliente, é maleducato.

-Mh...Una mia amica deve ritirare un vestito ma non é potuta venire, quindi sono passata a ritirarlo.-dissi. Lui si accigliò.

-Certo, devi solo mostrarmi la ricevuta.-disse lui sorridendo, ma sapevo che lo faceva più per flirtare piuttosto che per buona educazione. Chiusi gli occhi, imprecando tra me e me.

-Cazzo! Credo che si sia dimenticata di darmela. Non é che potresti fare un'eccezione?-chiesi, mordendomi il labbro in maniera speranzosa. Lui male interpretò le mie parole, siccome abbassò lo sguardo sulla mia bocca ed i suoi occhi si riempirono di desiderio. Ghignò malizioso.

-Bè, dolcezza, cosa farai per me in cambio?-domandò pieno di doppie intenzioni. Mi avvicinai a lui, poggiando le mani sulla cassa, sporgendomi in avanti per avvicinarmi a lui.

-Se mi dai quel vestito, dimenticherò di dire all'Alfa che ci hai provato con sua moglie.-sussurrai. Notai tutte le sfumature di colore passare per il suo viso, mentre i suoi occhi passarono velocemente sulla collana e l'anello che portavo. Per rendere le cose più chiare, alzai la mani del cappotto per fargli vedere il tatuaggio. Sbiancò.- Nathalie Plaris.-dissi.

Lui sparì in una stanza dietro la cassa ed anche da lontano, riuscii a vedere come tremavano le sue gambe. Tornò poco dopo con una busta che portava il nome della ragazza e me la porse.

-Per caso deve darti dei soldi?-domandai. Lui scosse la testa, tenendo lo sguardo fisso sulle scarpe. Così avrebbe imparato.

Il ritorno a casa lo passai con testa piena di ricordi. Pensai a mio padre e a Cameron. Non avevo più avuto contatti con loro da quando avevo lasciato Amsterdam, dato che il mio cellulare era rimasto lì. Forse era un bene che non parlassi con loro, non sapevo come avrebbero reagito se avessero saputo che ero tornata con Grayson e che, sopratutto, ci eravamo sposati. Il mio fratellastro non l'avrebbe presa per niente bene e avrebbe iniziato una guerra con mio marito. Mio padre sarebbe stato deluso dal mio comportamento, ma forse dopo un pò, me l'avrebbe perdonato...Forse.

Tornai a casa ed aprii la porta, ancora completamente persa nei miei pensieri. A riportarmi alla realtà, fu la mia schiena che entrava in contatto con il muro.

-Dove cazzo eri?-disse la sua voce roca. Aggrottai le sopracciglia, trovandomi davanti i suoi occhi scuri da far paura. Non l'avevo mai visto così arrabbiato, ma forse a rendere più evidente la sua rabbia, era il fatto che fosse rivolta a me.-Ti dispiace rispondermi?

-Uhm...sono andata a prendere una cosa a Demi.-dissi, non pensando al fatto che avrei potuto metterla nei guai. Strinse la mascella, prendendo tra le dita il ciondolo della collana che portavo al collo.

-Sai perché mi piace questa collana?-sussurrò con voce cupa. Scossi la testa, provando ad ignorare il modo in cui era accelerato il mio battito cardiaco.-Perché mi permette di sapere dove sei. Sempre.-mi rivelò con lo stesso tono di voce.

-Allora sai che sono sincera.-sussurrai con un filo di voce.

-No, invece, Ma non preoccuparti, quel fottuto bastardo pacherò per averci provato con te e Stassie capirà che se dico che nessuno può starti vicino, significa che nessuno può starti vicino.-urlò, facendo pulsare una piccola vena sul suo collo.-Tu non puoi andartene! Tu sei mia! Non puoi amare nessun altro.-ringhiò in maniera possessivo, facendomi stringere gli occhi a causa del tono di voce che aveva usato.

-Non puoi prendertela con me ogni volta che parlo con qualcuno!Non tutti devono essere una minaccia per te o per noi...Ti amo, cazzo! Ti amo tantissimo; nonostante gli abusi, la gelosia, la possessività. Sono qui, Grayson, perché ti amo.-dissi, senza sapere da dove venisse fuori tutto questo coraggio di controbattere, o di stringere le sue guance tra le mie mani.

-Lo so, Bella! Cazzo lo so! E il pensiero che tu possa amare qualcun altro mi fa perdere la testa, capisci? Il pensiero che qualcuno possa amarti più di quanto lo faccio io, mi fa vedere rosso!

Il mondo sembrò fermarsi intorno a me, e il tempo smise di trascorrere, per poi ripartire troppo velocemente. Strabuzzai gli occhi, senza riuscire a connettere la mente con la bocca.

-C...c...cosa?-riuscii a balbettare a stento. Sospirò passandosi le mani tra i capelli.

-Ti amo, Bella e questa cosa mi terrorizza da morire.

Only his[Grayson Dolan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora