Capitolo 5

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Grayson's pov 

Osservai ancora una volta la macchia rossa che si era formata sul muro, chiedendomi cosa avrebbero pensato in futuro le persone che la vedevano. Forse avrebbero immaginato una rissa, o magari avrebbero creduto che fosse pittura, sopratutto le madri che passavano di lì con i propri figli. Nessuno avrebbe mai immaginato che in realtà, era semplicemente sangue causato dai miei pugni sul muro. Le nocche di entrambe le mani mi bruciavano, e avevo smesso di colpire il muro. Eppure non avevo sfogato nemmeno la metà della mia rabbia, perché avevo una fonte precisa da incolpare in quel momento, c'era una persona da incolpare se mi ero ridotto così. Ma non potevo ucciderla. Non nel suo territorio, siccome quello sarebbe stato un segnale di guerra, e non potevo competere con loro. 

Lanciai un urlo di dolore quando provai a stringere le dita, e ringrazia il fatto di trovarmi in un viale abbastanza isolato, sicuramente avrei attirato l'attenzione se fosse stato il contrario.

-Hai bisogno di una mano?-chiese una voce maschile e abbastanza conosciuta. Mi voltai di scatto per poterlo guardare negli occhi, e capii subito che non era un pericolo.

-Ti ha mandato lui a seguirmi?-chiesi in risposta

-No, ma ammetto che di seguirti.-mi disse, con un'alzata di spalle

-Cosa vuoi?-domandai, maledicendomi per non essere stato in grado di controllare la mia rabbia. Anche se, dopotutto Victoria era ancora viva, quindi ero stato abbastanza bravo.

-Tu vuoi fare fuori lei, io voglio il loro potere. Mi sembra ovvio che possiamo lavorare insieme.-disse.

-Non mi fido delle persone che non conosco.-dissi, serio

-Hai pensato a come andare via con Bella? Ti presenterai all'aeroporto con quella ragazza mano nella mano, oppure priva di sensi tra le tue braccia?-chiese, scuotendo la testa.

Cazzo! Non avevo pensato a tutto questo.

-Io voglio solo avere potere, Grayson. Ti garantisco che non ti darò problemi, non ti ucciderò, e continueremo con l'accoro che tu e tuo zio avete fatto con Joseph. L'unica differenza sarà che comanderò io, tutto qui.-disse. Era bravo con le parole, questo dovevo concederglielo.

-Che hai in mente?-chiesi

-Vieni con me, così curiamo le tue mani. E per dimostrarti quanto buone siano le mie intenzioni, ti dirò come avere la tua vendetta con Victoria, come andare via con Bella e cosa dirai a Joseph per spiegare la tua improvvisa dipartita. Credimi, ci guadagneremo tutti qualcosa, alla fine.

Qualcosa nel suo tono mi fece ricordare come ero io alcuni anni fa. Quindi non potei evitare di sorridere, e seguirlo. Sono sicuro che saremo andati molto d'accordo.

Bella's pov

Chi avrebbe mai detto che attraverso una mela, un uomo avrebbe scoperto la forza di gravità? Chi avrebbe mai detto che dopo essere stata stuprata dal cugino, una donna avrebbe trovato il coraggio di lottare per sé stessa e diventare il punto di forza di milioni di altre donne? Chi avrebbe mai detto che abbandonare il gruppo con le sue cugine, avrebbe portato una cantante ad essere una delle più famose dei ultimi anni? Bè, il destino é sempre imprevedibile, quindi dovrebbero essere davvero poche le cose a stupirci.

Eppure, anche se avevo colto qualche segnale da un pò di tempo, non sono contro gli omosessuali né i bisessuali, ma non avrei mai creduto che Victoria fosse interessata a me. Quel bacio é stato un pò...destabilizzante, non me lo sarei mai aspettata, ed é stato il mio primo bacio con una donna.

Mi vestii velocemente, cambiando i vestiti bagnati con alcuni asciutti. Corsi per le strade di Amsterdam, rischiando di scivolare più di una volta a causa dell'asfalto bagnato, l'unica cosa che faceva ricordare che quella mattina aveva piovuto. Oh cazzo! Eliah mi avrebbe ucciso, di questo ne ero sicura, e come se non bastasse, Tammin mi avrebbe sicuramente presa in giro per questa cosa.

Spalancai la porta del negozio, facendo tintinnare più del dovuto la campanella ad essa collegata.

-Sei in ritardo signorina.-disse Eliah, guardando l'orologio sul suo polso. Mi portai una mano sul petto, sentendolo battere con forza.

-Ho avuto un contrattempo. Scusa!-dissi, dopo un pò. Gli rivolsi il mio miglior sguardo da cucciolo, sapendo che mi avrebbe perdonato da lì a poco. Lui aveva una bambina di cinque anni e io ero una bambina mai cresciuta. Lui roteò gli occhi, e Tammin scoppiò a ridere, scuotendo la testa. Andai verso di lei e la piccola Leila, che seduta sul bancone accanto alla cassa, muoveva i suoi piedi avanti e indietro, in maniera agitata.

-Hey Bella. Io e Leila dobb...-stava per dire la donna, ma la bambina la fermò.

-Una persona, ma non possiamo dirti chi, ci ha lasciato una cosa dicendola di darla a te.- Tammin sorrise verso la figlia per poi prendere la parola.

-Mi hanno detto di dartela e di assicurarmi che l'aprissi solo poco prima di andare a casa.-disse la donna, porgendomi una scatola blu. La presi, notando la scritta "Swarsvoski"

Doveva essere uno scherzo, io non conosco nessuno che mi potesse regalare una cosa simile.

-Non puoi aprirla!-mi riprende la bambina-Devi aspettare la chiusura del negozio

-Ma perché? Che cambia se lo apro adesso o dopo?

-Non lo so!Ma devi rispettare le regole.

Non potei dire niente altro, perché iniziarono ad arrivare clienti. Con il passare delle ore, la scatola passò in secondo piano, fino a dimenticarla del tutto. Ero seduta dietro un bancone quando Eliah si recò verso la porta, girando il cartello da "aperto" a "chiuso". Non potei evitare di sorridere in maniera stanca.

-Torna a casa, mooi. Te lo posso leggere in faccia che sei stanca.

-Grazie mille. Ci vediamo domani.-dissi.

Passando davanti al bancone, ricordai prontamente la scatola. La presi, rivolgendo un saluto all'uomo e poi uscii dal negozio. Quando aprii finalmente la scatola, ebbi la risposta alla mia domanda. Spalancai gli occhi e dovetti mordermi il labbro per non urlare, alcune persone mi guardarono stranite dalla mia reazione.

-Merda!-esclamai, notando che le mie mani avevano iniziato a tremare.

All'interno della scatola c'era una collana, e il suo ciondolo era un lupo che sembrava ululare. Trovai un bigliettino e lo lessi:

"Ma che brava, mi hai fatto impazzire per sette mesi, Luna. Credo che però tu mi abbia sottovalutato un pò, riconosco però che tu sia stata eccellente a sparire da Bradfort. Peccato che tu abbia lasciato qualche traccia qua e là. Ora però che hai giocato a Miss Hide, Mr Seek* é venuto per riportati a casa."

Il mio cellulare, per ironia della sorte, era scarico, quindi mi toccò correre a casa per metterlo in carica e dire a Joseph che lui sapeva. Aveva sempre saputo.

Quella che non sapeva, ero io.

*Hide e Seek:é un gioco di parole che é presente anche nel celebre libro "Lo strano caso del Dottor Jakyll e del Signor Hyde". Hide vuole dire "nascondersi", mentre seek vuol dire "cercare". Inoltre, hide and seek sta per nascondino.

Only his[Grayson Dolan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora