Capitolo 1

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Salve a tutti!
Innanzitutto, volevo come sempre scusarmi per il tempo di attesa che vi ho tristemente propinato per la storia precedente, sappiate che non è stata mia intenzione ma l'università mi toglie davvero tanto tempo.
È pur vero, che vi avevo già preannunciato una nuova storia che avevo in mente da tempo e soprattutto con una trama che non ha niente a che fare con le solite da ambiente calcistico.
Ero propensa verso una trama intricata, avvincente e misteriosa, in grado di appassionarvi il più possibile.
Ora però, basta chiacchiere perché vi lascio al primo capitolo di questa storia che spero possa sorprendevi, in tal caso fatemi sapere cosa ne pensate con commenti o messaggi privati.
Un bacio e buona lettura!

                                        ***
Con arroganza si definisce senso di superiorità nei confronti di un altro soggetto, manifestato tramite un costante disdegno e un'irritante altezzosità.
In questo caso, era la descrizione perfetta di Grace Ventura.
Era diventata manager aziendale a soli 22 anni, grazie all'eredità di suo padre Francisco, direttore di un'azienda prestigiosa di Torino.
La sua famiglia Italo-americana le aveva inculcato le dure leggi di lavoro, in quanto doveva darsi da fare e soprattutto farsi rispettare, in quanto donna e "raccomandata" per molti, da quelli che volevano soffiarle il posto.

Brillante, scaltra, affascinante e senza scrupoli. Suo padre aveva deciso di crescerla così, in se' doveva possedere un leone che sbranava letteralmente chiunque provasse a calpestarla o semplicemente a metterle i bastoni tra le ruote.

La sua evidente bellezza accecava e distraeva i clienti, i suoi occhi azzurri ammaliavano e convincevano i soci di suo padre ad investire ingenti capitali per la Ventura Action, grazie alla sua furbizia induceva importanti presidenti a scovare possibili scandali o faide all'interno delle aziende.
Era un mostro nel suo lavoro e ne era certamente a conoscenza.

Infatti, quella mattina non si stupii di aver ricevuto una chiamata per un appuntamento "urgente" dal presidente Andrea Agnelli.
Costretta a mentire a suo padre, ignaro certamente del secondo lavoro della figlia, Grace incaricò la sua assistente Olivia di tenerlo occupato finché non avrebbe risolto alcune questioni private.
Ad aspettarla fuori dal suo immenso ufficio c'era Chase, il suo autista personale nonché un suo cugino americano, caduto in miseria dopo il crollo delle azioni di una piccola azienda di famiglia in Florida.

«In che albergo devi recarti ora? I tuoi spasimanti non sanno rispettare gli orari di lavoro?» domandò con tono sprezzante Chase.

«Prima cosa: non ho orari di lavoro, sono reperibile 24h su 24.
Seconda cosa: ti pago per trasportare il mio culo da un punto all'altro di Torino e non hai alcun diritto di commentare i miei tragitti.
Eh sì, anche se sei mio cugino non ci perdo nulla a licenziarti.
È tutto chiaro?» domandò sarcastica mentre lo spronava ad annuire con la testa.

«Quasi sento la mancanza della bambina con gli occhi azzurri e i capelli biondi che ogni dannata volta rubava le mie caramelle.» commentò mentre apriva lo sportello della costosa Bentley nera.

«I tempi non sono cambiati.
Come vedi, ti ho sempre in pugno.
Ah, comunque direzione Vinovo.» gli rivolse un occhiolino e si accomodò in macchina, aggiustandosi il lungo cappotto.

Dopo circa una mezz'ora la Bentley era già parcheggiata dinanzi all'imponente struttura.
Grace si guardò attorno, commentando aspramente il luogo in cui era approdata quel giorno.

«Chase, ricordarmi perché sto facendo tutto questo.» lo tirò per un braccio, non proprio delicatamente e lo spronò a rispondere.

«Perché vuoi sfidare tuo padre nel suo lavoro?» allargò le braccia e le rivolse un sorriso vittorioso, consapevole che avesse colpito nel segno.

«Ovviamente non potevo aspettarmi risposta peggiore.-gli rivolse un sorriso falso e continuò puntando un dito contro il suo petto-c'è bisogno che tu venga educato al più presto, visto che ormai fai parte del mio team.
E comunque, lo faccio perché sono la più brava nel mio lavoro e posso aiutare anche famiglie importanti come gli Agnelli.» concluse, invitando Chase a farle strada per raggiungere l'ingresso.

Quella donna era incredibile.
Pensava che tutto il mondo fosse ai suoi piedi, che tutti gli uomini fossero innamorati solo di lei, che tutte le donne fossero invidiose della sua bellezza.
Forse era proprio così e questo faceva sì che il suo ego aumentasse a dismisura.

«Ho un appuntamento con il presidente Agnelli, ed è anche piuttosto urgente.
Sono la signora Ventura.» si rivolse con fare gentile mentre mostrava i suoi documenti al receptionist che presiedeva accanto alla porta d'ingresso, stupendo anche suo cugino.

«Sì prego, signora Ventura. Il presidente la stava proprio aspettando.
Il suo ufficio si trova sulla sua destra.» le indicò il corridoio e invitò Chase ad accomodarsi nella sala d'attesa.

Nel frattempo, quest'ultimo fu fermato da un gruppo di ragazzi in tuta e pensò subito che fossero dei giocatori di quella squadra, che erano ovviamente rimasti a bocca aperta dopo aver visto Grace varcare l'ingresso del centro sportivo.

«Amico, ma chi è quella lì?» domandò entusiasta un ragazzo con degli occhioni celesti e un forte accento argentino.

«Fidati amico, non vorresti saperlo.» gli rivolse una spallata amichevole e infine, congedò quei ragazzi per concedersi una sigaretta, certo che lo avrebbe aiutato a rilassarsi.

END GAME // Federico Bernardeschi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora